Basta sigarette dal 2030: la petizione dell’Istituto Mario Negri
Tra le proposte il divieto di vendita ai minori nati dal 2010 e l’aumento di spazi liberi dal fumo
A partire da oggi, giovedì 26 gennaio, in Italia è partita una raccolta firme, promossa dall’Istituto Mario Negri, per vietare la vendita di tabacco ai minori nati dal primo gennaio 2010, che durerà fino al 15 gennaio 2024.
La campagna si inserisce in una petizione più ampia, avviata dalla Ong spagnola “Nofumadores” attraverso il meccanismo “Iniziativa dei cittadini europei (Ice), che richiede di raccogliere almeno un milione di firme in minimo sette Paesi europei per far considerare la proposta dalla Commissione. In ogni nazione, poi, si deve raggiungere una quota minima di adesioni, che in Italia è fissata a 54 mila firme. L’obiettivo, nello specifico, è «Vietare la vendita di tabacco e prodotti a base di nicotina a partire dai cittadini europei nati dopo il primo gennaio 2010“, così da “creare un ambiente senza tabacco e la prima generazione libera dal tabacco entro il 2030».
Il documento può essere firmato da tutti i cittadini che abbiano compiuto i 18 anni, accedendo al sito dell’Unione Europea a questo link. «Siamo consapevoli che il lavoro da svolgere per raggiungere questo obiettivo non sia privo di ostacoli – ha affermato Silvano Gallus dell’Istituto Mario Negri di Milano, coordinatore italiano dell’iniziativa – ma siamo irremovibili sul fatto che sia la cosa giusta da fare, in particolare in questo periodo storico in cui abbiamo esempi concreti che, oltre ad essere giusta, questa causa sia anche possibile. Mi riferisco alla Nuova Zelanda, primo Paese al mondo che ha approvato una legge a tutela dei più giovani, vietando la vendita di sigarette a tutti i nati dopo il 2009».
Oltre al divieto di vendere prodotti, a base di tabacco e nicotina, ai minorenni che rientrano nelle limitazioni, l’iniziativa ha altri punti che riguardano la creazione di spiagge, rive fluviali e parchi nazionali liberi dal tabacco e da mozziconi, per ridurre l’inquinamento e contenere il rischio di incendi. C’è inoltre la proposta di aumentare il numero di spazi, in particolare frequentati da minori, in cui è vietato fumare sigarette normali o elettroniche e di eliminare la presenza di pubblicità o immagini nelle produzioni audiovisive e sui social media, intervenendo anche sulla pubblicità occulta. Per concludere, si ha la richiesta di finanziamenti per progetti di ricerca, indipendenti dall’industria del settore, sulle malattie causate dal fumo, per aiutare a individuarle prima e curarle meglio.