Una bella notizia ogni tanto: la casa del "porto" di Clanezzo finalmente verrà salvata
Era la dimora del barcaiolo che trasportava merci e persone da una sponda all'altra del Brembo, quindi dalla Val Brembana alla Valle Imagna e viceversa
E così, forse, la casa del “porto” di Clanezzo verrà salvata. A marzo la casa è stata circondata da una rete verde di cantiere, sono comparsi cartelli e anche il “Cartello di cantiere” dove si elencano le imprese che partecipano, il committente, l’architetto che cura i lavori. Si tratta di “Lavori di risanamento conservativo”. L’architetto progettista, Laura di Bella, di Bergamo, ha per le mani un’occasione importante per fare valere la sua professionalità e la sua sensibilità: si tratta di restaurare (non di ristrutturare o di trasformare) cioè di riportare all'antico decoro, uno degli angoli più suggestivi dell’intera provincia di Bergamo.
La casa ha origini antiche, era la dimora del barcaiolo che trasportava merci e persone da una sponda all'altra del Brembo, quindi dalla Val Brembana alla Valle Imagna e viceversa. Un lavoro che andò avanti fino alla fine dell’Ottocento, quando tra le due sponde venne costruita la passerella in ferro e legno che ammiriamo ancora oggi. Da allora quella dimora antica, addossata alla roccia, appena al di sopra del fiume, vicina alla casa torre che controlla il passaggio sul ponte di Attone (X secolo) ha continuato a essere abitazione, ma anche osteria. È disabitata da una ventina di anni. Sull’intonaco ancora si vedono dei dipinti di cavalieri medievali, in sintonia con lo spirito del posto, probabilmente dipinti nell’Ottocento.
I lavori dovevano partire il 13 febbraio e concludersi il 13 settembre. Li seguiremo con attenzione.