Da Mozzo a Marsiglia per l'Atalanta, poi ha chiesto alla fidanzata... di sposarlo
La storia di un campano che, messa da parte la fede calcistica, è andato in trasferta con gli atalantini. Poi la proposta alla ragazza
di Dino Ubiali
Dopo la prova d’amore, arriva la promessa di matrimonio. Questa è la storia di una giovane coppia, lui campano e lei mozzese doc, che si sono conosciuti sui Navigli nel lontano 2019.
«Un giorno un mio collega di lavoro, ultrà atalantino della prima ora, mi dice “Se la Dea vince ai quarti dell’Europa League, vieni anche tu con noi”». Inizia così il racconto del giovane ingegnere, campano ma bergamasco d’adozione, meravigliato della proposta del collega: lui, infatti, è di fede calcistica leggermente diversa da quella nerazzurra. Per ora.
L’Atalanta passa i quarti e il pressing del collega si fa sempre più forte aumentando i dubbi dell'ingegnere. «Vado, non vado? Cosa diranno i miei amici?». Ma poi la “prova d’amore” verso la fidanzata bergamasca è la molla che fa scattare il sì al collega.
«La sera prima aveva preparato due zaini, uno con alcuni panini e ricambi, l’altro frigo pieno di birre come genere di conforto per il viaggio per lui e gli amici sul bus», aggiunge la fidanzata.
Giovedì 2 maggio alzataccia alle 3 del mattino, «ovviamente con “Pronto, buongiorno è la sveglia” dei Pooh» per poi dirigersi verso un grande parcheggio dove ad attendere i tifosi ci sono alcuni pullman.
Appena arrivato nel piazzale si presenta al capo degli ultras che aveva organizzato la trasferta e il suo accento ovviamente non nasconde le origini non proprio bergamasche. «Ah tu sei il campano, benvenuto» risponde il capo ultrà porgendogli un cappellino parapioggia con il logo della Dea ben impresso. Inizia il viaggio fra canti e scambi di battute (...)