Dire sì alla donazione degli organi è più semplice: Aido presenta la procedura digitale
L'annuncio al Centro Congressi Papa Giovanni. Domani (26 settembre), in Monterosso, lancio delle bandiere DigitalAido con i paracadutisti dell’Associazione nazionale parà d’Italia da un elicottero pilotato da Simone Moro
In Italia ci sono novemila persone in attesa di trapianto. Per tentare di salvar loro la vita, aumentando i donatori di organi, l’Aido lancia il suo nuovo sistema “DigitalAido”. Si tratta, in estrema sintesi, della digitalizzazione della procedura di consenso alla donazione che fino a ieri avveniva per via cartacea, con una procedura burocratica piuttosto complessa.
Il sistema è stato presentato ieri pomeriggio (24 settembre) al Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo. La presentazione, nonostante qualche iniziale problemino tecnico, è andata in diretta web anche sui social network, su tutto il territorio nazionale.
«Una parte delle persone in attesa di trapianto purtroppo rischia di non averlo mai - ha ammesso la presidente nazionale di Aido, Flavia Petrin -. Questo per mancanza di tessuti e organi trapiantabili. Questo nuovo sistema, che per noi rappresenta un sogno, permetterà di snellire le procedure di consenso alla donazione, attraverso un semplice clic. E quindi aumentare la disponibilità di donatori e organi». In sostanza, una volta scaricata la app (disponibile su App Store e Google Play) si accede alla procedura attraverso identificazione digitale (Spid) e poi attraverso la firma digitale. Ovviamente sono rispettati tutti i parametri di legge sulla tutela dei dati personali e di privacy.
«Per effettuare l’intero percorso informatico - ha spiegato Petrin - serve al massimo un minuto. È estremamente immediato e facile da utilizzare. In questo modo il consenso alla donazione è davvero a portata di clic».
Un plauso è arrivato, attraverso un videomessaggio, dal ministro dell’Innovazione, Vittorio Colao. «Sono iscritto all’Aido fin da quando avevo 15 anni - ha detto -. La continuità con cui l’associazione ha perseguito nel tempo i suoi obiettivi è esemplare. Ora si entra in una nuova fase, quella della digitalizzazione, che permette l’ammodernamento delle procedure con iniziative digitali che vanno verso l’integrazione nella vita sociale del Paese».
«Quello lanciato da Aido - ha aggiunto il direttore del Centro nazionale trapianti, Massimo Casillo - è un ottimo sistema. Semplifica la manifestazione di volontà da parte dei cittadini. È un nuovo strumento con cui rendere più semplici le procedure e trovare il consenso sociale alla donazione. In questo settore c’è bisogno di conoscenza e aumentare le performance della donazione».
I dati nazionali indicano che le donazioni lo scorso anno sono scese dell’11 per cento. «Si tratta di un fenomeno legato alla pandemia - ha spiegato Casillo -. La riduzione in Italia è comunque inferiore a quello che si verifica negli altri Paesi europei colpiti dal virus. In Francia è scesa del 18 per cento, in Spagna del 25, in Gran Bretagna del 26. Occorre lavorare ancora molto. Per esempio per ridurre le differenze di donatori all’interno del nostro Paese». La maggior parte delle donazioni, infatti, avviene sostanzialmente nel Nord Italia. In un rapporto quasi triplice rispetto al Sud. Sono state 1235 le donazioni durante il 2020. Con il nuovo sistema digitale e una campagna di comunicazione efficace, Aido conta di aumentarle.
Per domani, domenica 26 settembre, nel quartiere Monterosso di Bergamo, il vicario generale della Curia monsignor Davide Pelucchi celebrerà una messa con il parroco don Luigi Manenti al termine della quale ci sarà il lancio delle bandiere DigitalAido con i paracadutisti dell’Associazione nazionale parà d’Italia (sezione Valcavallina) da un elicottero pilotato dall’alpinista Simone Moro.