Contro guerre e malattie

Tre droni che faranno cose belle e soprattutto utili all'umanità

Tre droni che faranno cose belle e soprattutto utili all'umanità
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Seppure le applicazioni più note degli apr, più comunemente chiamati droni, siano quelle in ambito militare, il campo di azione dei piccoli aeromobili a pilotaggio remoto nell’ambito sanitario e del soccorso è in continuo sviluppo. Gli Stati Uniti hanno intuito per primi l’importanza di questi mezzi in ambito sociale, tanto che, istituito dal Drone User Group Network, è stato inaugurato quest’anno il Drone Social Innovation Award, che premia i migliori progetti di droni a basso costo - meno di tremila dollari - per scopi socialmente utili.

Contro le mine anti-uomo. A vincere la prima edizione del premio, un progetto che utilizza gli aeromobili di piccole dimensioni per rilevare le mine antiuomo. Carlo Devaney, direttore del Global UAV Program e responsabile del progetto, ha dichiarato che il nuovo metodo di rilevazione attraverso i droni è la soluzione per salvare la vita agli abitanti di oltre settanta Paesi nei cui territori sono ancora sepolte migliaia di mine antiuomo. Oltre a essere un metodo di rilevamento più economico, quello dei droni è anche più efficace e meno pericoloso degli attuali messi in atto.

Oggi, infatti, per trovare le mine vengono impiegate sonde a mano che segnalano la presenza di oggetti solidi nel terreno, oppure cani ammaestrati capaci di individuare la presenza di dinamite, entrambi metodi pericolosi e poco efficaci. Basti pensare che le mine inesplose sono circa cento milioni, presenti in un territorio amplissimo (tra gli Stati più colpiti: Cambogia, Afganistan, Angola, Mozambico, ex-Jugoslavia, Sudan, Somalia, El Salvador, Kurdistan, Kuwait).

 

Drone rules

 

Contro la malaria. Nell’isola malese del Borneo, Chris Drakeley, professore della London School of Hygiene and Tropical Medicine, utilizza un aeromobile per analizzare la presenza sul territorio del parassita causa della malaria. Il parassita viene trasportato dalle mosche e infetta le scimmie e la popolazione locale, ma non è ancora chiaro però il momento in cui il avviene il contagio; si è pensato quindi di munire un drone di una potente telecamera e sofisticati sensori in grado di monitorare gli spostamenti (umani e non), per rendere disponibili dati precisi e costanti sulle interazioni fra i protagonisti della diffusione dell’infezione. Senza il piccolo aeromobile gli scienziati non sarebbero in grado di raccogliere dati per comprendere le cause della diffusione della malaria e arginarle, dacché le immagini satellitari non consentono di avere dettagli abbastanza nitidi e aggiornati.

Per cercare persone disperse. Nel panorama italiano, innovativa è la concezione di utilizzo del modello Frank_2014 presentato in occasione di Dronitaly il 24-25 ottobre ad Assago dall’azienda piemontese Droniworld. Frank_2014 è progettato per la ricerca in notturno di dispersi, per ispezioni in territori pericolosi e per il trasporto di medicinali. Dotato di GPS programmabile, di luci di navigazione e munito di una termotelecamera, può essere un valido alleato per monitorare il territorio e prevedere calamità naturali come incendi, inondazioni e frane, che sempre più colpiscono la nostra penisola.

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