Ufficiale: lo stadio costa 7,5 milioni Entro l'anno il bando per l'acquisto
Lo stadio di Bergamo, il vecchio Comunale, vale circa 7,5 milioni di euro. Da mesi si parla del progetto di acquisto da parte dell’Atalanta dell’impianto in cui gioca da oltre un secolo. Il Comune di Bergamo aveva incaricato della perizia una società specializzata, la Avalon Consulting di Milano, e nella giornata di giovedì 7 aprile è arrivata la documentazione: i dettagli sono ancora da scoprire ma la base economica è fissata. Per la verità, nel caso che l’acquisto venga fatto dall’Atalanta, verranno scontati i costi sostenuti per la ristrutturazione della scorsa estate e comunicati a Palazzo Frizzoni (circa 2,5 milioni di euro). Dunque il prezzo finale per l’acquisto da parte della società nerazzurra potrebbe aggirarsi sui 5-5,5 milioni di euro.
L’operazione stadio vale tra i 25 e i 30 milioni. Dopo la ristrutturazione avvenuta nel 2015, il presidente Antonio Percassi commentò l’operazione stadio parlando di un intervento complessivo del valore di 25-30 milioni di euro, considerando sia i soldi necessari per l’acquisto che quelli da spendere per il restyling. La valutazione dell’impianto da parte di un terzo incaricato dal Comune è un passaggio molto importante, che permette di compiere un ulteriore step verso un’operazione unica in Italia: nessuna società di Serie A, infatti, ha finora acquistato secondo regolare bando uno stadio dal proprio Comune. La Juventus, prima a dotarsi di uno stadio “di proprietà”, in realtà non ha fatto nessun acquisto ma ha potuto dare vita al proprio progetto grazie ad una concessione di 99 anni. La stessa formula è stata utilizzata a Udine per il vecchio Friuli (in quel caso, la valutazione dell’impianto era stata fissata tra i 5 e i 6 milioni di euro) mentre il Sassuolo di patron Squinzi ha potuto sfruttare il fallimento della vecchia Reggiana e prendere possesso dell’impianto di Reggio Emilia per pochi milioni di euro.
I prossimi passaggi: a fine anno il bando. Ora che c’è un valore di riferimento, il prossimo passaggio è la creazione di un bando pubblico per l’acquisto. Sostanzialmente, lasciando il burocratese da parte, il Comune deve preparare i documenti per una gara pubblica (quindi aperta a tutti gli interessati) per assegnare lo stadio al miglior offerente. I criteri d’assegnazione non tengono conto della sola valutazione economica, ma sarà necessario presentare anche un progetto di ristrutturazione e riqualificazione che renda il vecchio Comunale un gioiellino in grado di impreziosire la città. Palazzo Frizzoni non punta solamente alla vendita di un bene per fare cassa, la volontà è quella di risolvere in maniera definitiva la questione stadio e la stretta collaborazione con la società atalantina ha finora prodotto un parziale (e bellissimo) restyling dell’impianto. C’è un dettaglio che rende tutto ancora più concreto: nel discorso relativo all’Atleti Azzurri d’Italia non ci sono volumetrie commerciali a compensazione dell’investimento in qualche zona della città, mentre per l’attuale superficie dello stadio sono previsti circa 2mila metri quadrati di commerciale che, ad esempio, potrebbero essere utilizzati per un nuovo store atalantino, per un ristorante o per un museo.
La variante urbanistica per lasciare lo stadio dov’è. In un recentissima intervista rilasciata a L’Eco di Bergamo, Percassi ha confermato che i lavori sulla Curva Pisani inizieranno probabilmente la prossima estate (nel 2017) e che per il restyling completo saranno necessari 3 anni: la nuova casa dell’Atalanta sarà conclusa nel 2020, completamente coperta e con le curve attaccate al campo. Qualcuno ha interpretato questo spostamento come sintomo di problemi nella macchina burocratica ma la verità è che tutto procede per tempo: la perizia è stata fatta sulla struttura al 31 dicembre 2015, se si facessero nuove migliorie sarebbe necessario procedere a una nuova perizia con conseguente ulteriore allungamento dei tempi. Quindi tutto congelato fino al bando. Per ora non ci sono novità in merito all’area ex Reggiani (lì potrebbero esserci grandi spazi per i parcheggi, però dipende dal privato) ma il Comune sta lavorando alla variante del PGT (Piano di Governo del Territorio) che dovrà prevedere il "ritorno" dello stadio in città. Nessun errore: nei documenti redatti dalla Giunta Tentorio, infatti, il nuovo stadio era previsto lontano da viale Giulio Cesare, precisamente alla Grumellina, verso Lallio. Per “riportare” lo stadio dove è sempre stato, il Comune sta seguendo tutti gli step necessari, compreso il confronto con i cittadini dei quartieri interessati. In attesa di terminare la stagione con la salvezza, l’Atalanta guarda al futuro e al bando per l’acquisto dello stadio: il valore si aggira sui 7,5 milioni di euro, visti i lavori già effettuati con poco più di 5 milioni di euro la Dea avrà finalmente la sua casa di proprietà. Gli stessi soldi incassati per Bonaventura, molto meno di quelli presi per Grassi o Benalouane. Un affare, no?