Come evitare le gambe gonfie soprattutto con questo caldo

Caldo, lunghe trasferte in macchina o in aereo, ore e ore trascorse in posizione statica, sedentarietà, mancata prevenzione. Sono questi le cause principali di un effetto collaterale piuttosto comune in estate: gambe pesanti, piedi e caviglie gonfi che potrebbero dare anche manifestazioni notturne, come dolorosi crampi più probabili in caso di problemi venosi già esistenti. Se il fenomeno ‘gambe gonfie’ è transitorio o associabile a qualche stato particolare come la gravidanza, ad esempio, non c’è da preoccuparsi. Infatti, se non del tutto evitabile, può essere tenuto sotto controllo con qualche strategia preventiva, ma se sussiste o si presenta di frequente, fate attenzione alla sintomatologia e rivolgetevi a un esperto per una più attenta valutazione.
Lunghi viaggi, pigrizia e caldo. Sono sinonimo di gambe gonfie, di annessi e connessi? Non sono una assoluta costante, ma una forte eventualità sì. Allora occorre sapersi comportare al meglio perché poche strategie preventive, per lo più legate allo stile di vita, possono evitare che questo fenomeno ‘pesante’ incida sulla qualità della vacanza.
- Mangiare bene, bere e andare a spasso. Insomma fare un po’ la vita di Michelaccio è quello che fa bene anche alle gambe. Scherziamo, ma neanche troppo, perché gli esperti consigliano innanzitutto di fare attenzione alla dieta: bevendo molta acqua, almeno 1 litro e mezzo o 2 al giorno, mangiando cibi sani e naturali, soprattutto vegetali, mantenendo le quantità di sale molto basse affinché non si stimoli la ritenzione dei liquidi. Infatti un esito collaterale del sale, specie se è troppo, è proprio quello di attirare più liquidi nei tessuti dove ristagnano con effetto gonfiore. Poi bisogna andare a spasso, che non significa solo bighellonare, anche se ci sta visto che si è in vacanza, ma evitare la sedentarietà, con sensibili benefici. Perché l’esercizio fisico migliora la circolazione, attiva la muscolatura delle gambe, favorisce il ritorno venoso, oltre a svolgere un ruolo complementare in ogni programma dietetico.
- Al mare. Come comportarsi con l’acqua e il sole affinché si trasformino in alleati e non in nemici delle gambe? In spiaggia, durante l’esposizione, le gambe non vanno coperte con un telo o un asciugamano perché il loro vero nemico non è il sole ma il caldo. Se temete per le vene o per altre problematiche, evitate l’effetto stufa indotta da una copertura, piuttosto tenete le gambe all’ombra o ‘al fresco’ bagnandole di frequente. Anche facendo delle passeggiate a piedi nudi sulla spiaggia o in acqua, meglio se questa arriva alla vita, o nuotando: due azioni che attivano un “idromassaggio” naturale molto salutare sulle gambe. Infine, durante il giorno e/o la sera, fate delle docciature di acqua fredda che riattivano la circolazione e procurano una sensazione di benessere e leggerezza.
- Dormire con le gambe alzate. Ovvero più in alto rispetto alla testa, posizionando un piccolo rialzo sotto il materasso, così da ridurre i gonfiori grazie a un ritorno venoso. Per ottenere un risultato benefico più immediato, è possibile applicare un gel a base di sostanze rinfrescanti.
- Comodo e morbido. Sono da evitare indumenti molto stretti che possono ostacolare il normale flusso di sangue, come jeans attillati ad esempio, scarpe scomode o con tacchi troppo alti, non superiori ai 3 centimetri, che possono impedire il buon funzionamento della pompa plantare. È bene infine rinunciare anche all’abitudine al fumo che può influire sull’elasticità delle vene, irrigidendone le pareti.
Un aiuto farmacologico. Se questi consigli pratici e di stile di vita non dovessero bastare a sgonfiare gambe e caviglie, dietro consiglio medico è possibile assumere qualche terapia mirata. Tra questa, ad esempio, ci sono i farmaci flebotonici, i quali grazie ai principi attivi dei bioflavonoidi di origine naturale, come vite rossa, ippocastano, mirtillo, hammamelis, centella asiatica, contribuiscono a migliorare la circolazione venosa. Questi possono essere combinati anche a creme sempre a base di flebotonici ed eparinoidi, due sostanze capaci di ridurre in parte il “calore” che si manifesta a livello dei polpacci.
Calze contenitive. Se prevedete, in particolare, che il viaggio sarà lungo e che non potrà essere frammezzato da soste anche brevi per sgranchire le gambe o se sarete costretti in spazi ridotti, con le gambe rannicchiate, potrebbe essere utile indossare delle calze elastiche riposanti, di circa 70 denari, che favoriscono la circolazione venosa. In caso di familiarità con i trombi è meglio farsi consigliare sul da farsi dal proprio medico di riferimento per evitare lo sviluppo di complicanze flebitiche o trombo-emboliche. Infine, quando state seduti, cercate di non accavallare le gambe costringendo la circolazione a rallentare o alla lunga a dare problemi alla schiena per l’acquisizione di una posizione poco ergonomica.
Se il problema persiste. Se il gonfiore dopo l’estate o in assenza di condizioni favorenti continua a persistere o a ripresentarsi in maniera ricorrente, potrebbe essere spia di un problema che esula dal fattore caldo. Allora è bene fare attenzione alla sintomatologia; ovvero se il gonfiore si localizza soprattutto nella zona perimalleolare, alla caviglia, se è accompagnato da dolore o arrossamento cutaneo, se si accertano crampi notturni, prurito, dolenzia lungo la superficie interna della coscia, sarebbe meglio rivolgersi a uno specialista per una visita angiologica effettuando anche alcuni esami, sempre dietro prescrizione medica, tra cui l’ecocolordoppler utile a valutare eventuali problemi circolatori, compreso possibili flebiti e trombosi, che vanno adeguatamente trattati.