Spopolerà ovunque?

Gli incredibili benefici del baobab

Gli incredibili benefici del baobab
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1.600 per cento in più in soli 18 mesi: sono gli incrementi di vendita maturati dal frutto del baobab in alcune aree del Regno Unito. Apprezzato per le sue potenzialità antinfiammatorie e il valore nutrizionale, questo frutto potrebbe posizionarsi nel prossimo futuro fra i possibili super-cibi occidentali, secondo il parere degli esperti.

4 anni di costante crescita. È stato sufficiente questo tempo per implementare l’acquisto e la conoscenza di questo particolare frutto nel mercato, e dunque anche sulle tavole, di alcuni europei, stranieri ai gusti tradizionali e orientati invece a sapori e proposte culinarie innovative. Secondo i dati di alcune indagini condotte sul campo, sembrerebbe che circa il 23 per cento della popolazione presente nel Regno Unito e in alcuni altri Paesi europei, seppure restia all’assaggio, del baobab ne abbia almeno sentito parlare. Ma la vera scalata economia di questo frutto è cominciata nel 2007, un decennio fa circa: i mercati sudafricani, europei e medio-orientali, da soli, sono stati in grado di soddisfare il 43 per cento della domanda mondiale, mantenendo un trend di produttività in costante crescita negli anni.

 

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Il baobab. C’è chi lo chiama "albero della vita", "albero magico" o "albero della longevità" riferendosi in parte anche alla sua sagoma, simile a quella di un fungo. Comunque lo si voglia definire, non fa differenza: il baobab resta una pianta, tipica della savana africana, che cresce in almeno 32 Paesi del continente tra cui Madagascar, Kenya e Tanzania dove pare che nel 2012 si sia scoperta un’altra nuova specie. L’utilizzo in questi territori è vasto: la popolazione indigena sfrutta infatti il baobab a scopo alimentare o ad uso curativo come rimedio naturale e senza effetti collaterali, prevalentemente contro stati infiammatori.

Il frutto. Sembra buono, per non dire regale. Pare, infatti, che il principe William e Kate Middelton siano stati pizzicati da qualche gossipparo a bere una spremuta di presunto succo di baobab. Un frutto particolare anche riguardo alla maturazione, perché essicca sull’albero dopodiché viene raccolto e privato dei semi che vengono ridotti in polvere. Questa che viene rivenduta o utilizzata come ingrediente integrativo in succhi di frutta, yogurt, o in altri alimenti o nella preparazione di ricette che possano esaltare  il suo sapore zuccherino, dolcificante. Infatti al gusto, il frutto del baobab sembra un mix di ananas e melone, così dice chi lo ha assaggiato, ma una ricchezza nutrizionale ben superiore ad altri frutti avrebbe un valore. Conterebbe infatti quantità triplicate di vitamina C, rispetto ad una arancia ad esempio, che si aggiungono alla ricchezza di antiossidanti, magnesio e ferro.

 

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Perché mangiarlo. È scontato, perché fa bene, con benefici più evidenti per l’intestino di cui regolerebbe la funzionalità, oltre a contribuire al controllo degli zuccheri nel sangue. Al baobab si riconoscerebbero poi anche proprietà antinfiammatorie naturali e effetti positivi sulla riduzione di stati di ansia e stress.

Gli sviluppi del baobab. Potrebbe diventare, in Occidente, un super-cibo, buono per la salute: sono queste le previsioni più ottimistiche riguardo questo frutto, forse funzionali anche all’incremento più che positivo nelle vendite settimanali che hanno  registrato +27 per cento nei primi mesi del 2018, dopo l’introduzione sul mercato delle formulazioni per le “colazioni liquide”. Alcune società agroalimentari africane, inoltre, stanno inserendo in ambito bio anche altri prodotti come cibo per animali e cosmesi. Uno ‘sfruttamento’ però che incute qualche timore soprattutto degli ambientalisti e negozianti ritenendo che la richiesta pressante dei mercati internazionali possa rappresentare una minaccia per gli alberi di baobab, tale da modificare la biodiversità locale e ipotecare i consumi locali qualora non si rispettassero  i tempi naturali di essiccazione e raccolta.

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