Reportage

«I cento bimbi ucraini restano con noi»: e all'hotel Posta di Rota Imagna esplode la festa

Una giornata in mezzo ai bambini, ai volontari, ai dipendenti del Comune e a tutto il paese che si dà da fare per garantire giorni sereni a questi piccoli in fuga dalla guerra

«I cento bimbi ucraini restano con noi»: e all'hotel Posta di Rota Imagna esplode la festa
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di Paolo Aresi

La “sentenza” è arrivata dalla presidente del tribunale dei minori di Brescia, Cristina Maggia, mercoledì 13 aprile mattina, in prefettura, ed è stata la vittoria del buon senso: i bambini arrivati il 20 marzo dall’Ucraina, da un orfanotrofio che si trova a circa cento chilometri da Mariupol, resteranno dove si trovano, cioè a Rota Imagna (circa cento), a Pontida (tredici bambini) e a Bedulita (dieci bambini).

È stata la vittoria del buon senso, ma anche del coraggio. Il prefetto Enrico Ricci ha comunicato che dal ministero è giunta la conferma da parte della commissione per i profughi dall’Ucraina presieduta da Francesca Ferrandino (già prefetto a Bergamo) che ci saranno i ristori: al Comune andranno 45 euro al giorno per ciascun bambino. Si tratta di un provvedimento molto atteso, di una lacuna che viene colmata: finora per decreto erano stati stabiliti i ristori per chi ospitava profughi adulti e per i minori accompagnati dai propri genitori; per i bambini provenienti da istituti non era previsto alcun aiuto verso chi li ospitasse. Adesso la situazione è stata regolarizzata.

Rota Imagna aveva comunque iniziato questa avventura al buio: un paese di novecentoventi abitanti che si impegnava a ospitare cento bambini e senza che fosse stato deciso ancora alcun ristoro! La decisione era stata presa d’urgenza, in prefettura; quando il sindaco Giovanni Locatelli aveva visto che nessuno si faceva avanti, aveva semplicemente detto che quei ragazzini li avrebbe presi lui, con gran sollievo - bisogna ammettere - da parte di tutti.

I “magnifici cinque” dell’accoglienza a Rota. Da sinistra: Uliana, Marcello, la responsabile dell’orfanotrofio di Berdiansk, Olga e Zaccheo

Sapeva bene che nel suo paese ci sono delle strutture ricettive abbastanza importanti che in questa stagione lavorano al minimo, il posto non mancava di certo. E al nostro giornale aveva detto: «Lo so che il costo di ciascun bambino è importante tra albergo e tutto il resto. Ma io ho fiducia. Ci saranno persone, enti e imprese che ci aiuteranno e lo Stato e la Regione non ci faranno mancare il sostegno». Si era fidato, il sindaco di Rota Imagna, sostenuto dal suo amico Zaccheo Moscheni, esperto di servizi sociali. Adesso è arrivata la decisione. (...)

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