I dieci anni della Cattedrale Vegetale: il capolavoro incompiuto diventa museo all’aria aperta
Nata nel 2010 da un'idea di Giuliano Mauri, nel 2018 fu devastata da un nubifragio. Ora continuerà a crescere e racconterà a tutti la potenza della natura e le degenerazioni dei cambiamenti climatici.
Alcuni l’hanno paragonata alla Sagrada Familia di Barcelona, la basilica progettata Antonì Gaudì che ne avviò la costruzione nel 1882 e che ad oggi non è ancora stata completata, pur rappresentando il monumento più visitato di Spagna. Nel 2010 papa Benedetto XVI la inaugurò ufficialmente consacrandola a Basilica minore. Per pura coincidenza, nello stesso anno, prendeva forma in Bergamasca, un progetto pure destinato a prolungarsi negli anni: quello della Cattedrale Vegetale, secondo un’idea di Giuliano Mauri (morto nel 2009) e con l’impegno di Parco delle Orobie Bergamasche e Comuni di Oltre il Colle, Roncobello ed Ardesio. Un progetto che otto anni dopo (esattamente il 28 ottobre 2018) ha vissuto un brusco stop, con un nubifragio e forti raffiche di vento che hanno raso al suolo gran parte delle quarantadue “colonne” di legno, necessarie per uno sviluppo armonico dei vegetali (principalmente faggi e abeti) che avrebbero creato la Cattedrale. Ora, ricordando il decennale della nascita della Cattedrale, l’idea è quella di fare in modo che essa diventi comunque un simbolo.
La Cattedrale, replica di un analogo progetto avviato in Valle Sella in Trentino e ripreso anche a Lodi, doveva essere costruita secondo l'antica arte dell'intreccio che prevede l'uso di legno flessibile, picchetti, chiodi e corde, per creare un monumento “green” utile a valorizzare la ricchezza e l'unicità della flora vegetale delle Orobie Bergamasche. A tutto questo si aggiunge ora la diretta testimonianza di quanto possano incidere sul nostro patrimonio vegetale i cambiamenti climatici e le degenerazioni meteo sempre più, purtroppo, all’ordine del giorno. “Le cinque colonne rimaste - ha spiegato Pierangelo Manenti, vicesindaco di Oltre il Colle in un’intervista - sono state ancorate a terra con cavi di acciaio. Serviranno per far vedere come era all'inizio la Cattedrale. Le piante, ci sono ormai tutte, ne mancano due o tre, ma saranno posizionate. In questi mesi è stata fondamentale la cura prestata da un nostro volontario, Pierangelo Palazzi, che si sta occupando della crescita della Cattedrale”.
Di fatto la Cattedrale, la sua impostazione iniziale ed il suo accidentato percorso diventeranno un museo a cielo aperto, cui lavorerà il Centro di Etica Ambientale. “Con della cartellonistica ad hoc - ha spiegato Yvan Caccia, presidente del Parco delle Orobie - andremo a raccontare ai visitatori la sua storia, dall'ideazione fino al nubifragio che ne ha distrutto le colonne portanti. Da un lato, quindi, la Cattedrale continuerà nel suo percorso, dall'altro racconteremo quello che la stessa natura ne ha fatto a metà”.