Il bellissimo grazie ai ragazzi della Nord e a tutti i volontari per i lavori all'ospedale in Fiera
Le bellissime parole del Valo sui social, che applaude gli ultras per l'impegno di questi giorni. Ma noi allarghiamo le sue parole a tutti coloro che hanno lavorato al cantiere
di Fabio Gennari
C'è un tempo per tutto. Quello per soffrire, quello per lottare, quello per fare e quello per ringraziare. Un giorno torneremo anche a sorridere, ne siamo sicuri. Ma adesso la lotta è dura e mentre per tutti l'invito è di stare a casa per contribuire a fermare i contagi e i decessi, tanti ragazzi della Curva Nord sono scesi in campo. Non al Gewiss Stadium ma alla Fiera di Bergamo, contribuendo alla realizzazione dell'ospedale da campo degli Alpini. Per tanti che hanno partecipato ce ne sono pure moltissimi che hanno guardato tutto da casa, ligi alle indicazioni delle autorità. Tra questi, anche il Valo, al secolo Gian Battista Valota, che ha condiviso su Facebook parole emozionanti ed emozionate. Non è la prima volta che lo fa ma in ogni occasione i cuoi concetti arrivano al cuore: anche questa volta, tanto di cappello.
Aggregazione…
Da anni lottiamo per difendere e diffondere questo principio fondamentale consapevoli del fatto che il singolo ed i suoi interessi non sono nulla di fronte ad un volere ed un valore comune. Da sempre ci troviamo di fronte le facce scettiche di chi preferisce pensare a sé stesso ed antepone i propri obiettivi a quelli di tutti salvo poi, magari, vantarsi dei traguardi raggiunti da una squadra a cui fa piacere aggregarsi nei successi e fare un passo indietro nelle difficoltà. A loro chiedo di guardare questa immagine perché un’istantanea, a volte, cristallizza un attimo che vale una vita di parole.
Signore e signori, ecco a voi quello che non avete mai voluto capire o quello in cui non avere mai voluto credere: AGGREGAZIONE.
L’impresario a fianco del disoccupato, l’impiegato che fa da bocia all’artigiano, il laureato che si sporca le mani per aiutare il carpentiere… tutti uguali, tutti insieme, per un unico scopo: la nostra città. È bastata una chiamata e come sempre la risposta è stata: presente!
Senza pensare a cosa c’è da fare, senza farsi fermare dalle paure: diteci dove e ci saremo, diteci cosa e lo faremo. Il mio orgoglio, l’orgoglio di tutti quelli che si rivedono in quei ragazzi…vorremmo essere tutti lì e saremmo in centinaia ma siamo a casa per rispetto verso chi deve gestire e coordinare un lavoro fondamentale per la nostra gente… E con gli occhi lucidi di emozione ed ammirazione guardiamo con gratitudine quei ragazzi, molti segnati dalle perdite di questo infame virus che non ci hanno pensato un attimo e sono lì, a correre una gara contro il tempo per fare quello a cui forse qualcuno doveva pensare prima: evitare che altre famiglie si trovino a piangere un proprio caro che se ne va.
E se li conosco bene, se li ringrazi e li chiami eroi, si scherniscono e alzano un po’ la mascherina per nascondere gli occhi che si fanno lucidi per un insieme di emozioni a cui oggi non si può cedere perché la priorità è lottare per la città…poi verrà il giorno di lasciare le lacrime libere di rigare volti stanchi ma consapevoli di aver fatto, ancora una volta, la cosa giusta.
A voi e a chi prima di voi ci ha insegnato il valore fondamentale dell’aggregazione, dell’unione e che prima di ogni risultato conta la voglia di lottare va il mio grazie… Perché è grazie a questi gesti che ci rialzeremo, è grazie a ragazzi come voi che torneremo ad abbracciarci, a viverci, a sorridere e a sognare… È grazie a istantanee come questa che ci si rende conto che, nonostante tutto e nonostante tutti, l’unica scelta possibile era sedersi dalla parte di quelli che troppo spesso vengono messi dalla parte del torto.
Fieri di essere quello che siamo… Grazie Ragazzi, Grazie Amici, Grazie Ultras.