Un miracolo calcistico

Il Leicester ce l'ha fatta per davvero Ma quand'è che tutto è cominciato?

Il Leicester ce l'ha fatta per davvero Ma quand'è che tutto è cominciato?
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Ma quand'è che è cominciata questa storia del Leicester? Ve lo ricordate? Deve essere stato a luglio. A quel visionario di Claudio Ranieri avevano chiesto di salvare una squadretta senza pretese, una squadra che a malapena l'anno prima era rimasta in massima serie, una squadra piena di scarti e giocatori di seconda o terza fascia. E lui aveva sgranato un po' gli occhi, ciondolato la testa e detto ok, va bene, ci penso io. O deve essere stato quando hanno cominciato a vincere una partita alla volta, una dopo l'altra, riuscendo a rendere persino normale un primo posto in Premier League. Sicuramente è stato un giorno qualunque, ma adesso che è tutto finito a cosa serve scivolare indietro, riavvolgere il nastro e andare a cercare l'inizio di tutta questa meraviglia? Da ieri non se lo chiede più nessuno com'è iniziata. Il Leicester è campione d'Inghilterra, con la sua storia lunga più di cento anni (il club fu fondato nel 1884), impreziosita da pochissimi titoli (3 coppe di Lega e poco altro), un sacco di polvere e di campionati minori. I giocatori hanno visto il loro successo in diretta tv, a casa di Jamie Vardy, una stanza che sembra un pub, proprio come avremmo fatto noi con i nostri amici più stretti e non come un club di professionisti. Ecco, deve essere cominciata proprio così: con degli amici che giocano a calcio e si divertono a farlo.

 

 

E così ci siamo divertiti anche noi. A sperare che questo Leicester continuasse a vincere anche la domenica dopo e quella dopo ancora, persino quando sembrava dura o difficile, certe volte addirittura impossibile. Ci siamo divertiti ad ascoltare Ranieri, che portava i giocatori a mangiare la pizza perché non avevano subito neanche un gol; e ci siamo divertiti a sentire che i genitori di Leicester e dintorni cominciavano a chiamare Claudio i loro bimbi appena nati. Siccome c'è sempre bisogno di meraviglia, tutte le volte che a Leicester saltava fuori un nuovo capitolo di questa favola ci sembrava che l'universo avesse deciso di concentrare lì tutto quanto. «Anche questo? Non è possibile!». Invece sì. Vardy, il bomber operaio che lavorava in una fabbrica di protesi per 30 sterline al mese e finito dentro per un rissa scoppiata per difendere un amico più sfortunato. O Mahrez, il franco algerino cresciuto a Sarcelles, sobborgo Nord di Parigi, che giocava in quarta serie a Le Havre e che la mamma ha tirato su con un'educazione rigida. O Kasper, il figlio del grande Schmeichel, e si sa che i figli dei campioni fanno sempre un po' più fatica dei padri. E naturalmente lui, Claudio Ranieri da Testaccio, l'allenatore davvero bravo, con un passato da terzinaccio e un curriculum lungo così in giro per le panchine d'Italia e d'Europa, uno che non aveva mai vinto nulla o mai abbastanza.

 

Leicester City v Swansea City - Barclays Premier League

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La prima pagina sportiva del <em>Daily Telegraph</em> di oggi.

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A un certo punto tutto questo è diventato il motore di un riscatto, la scusa per dirci che ogni cosa è possibile: basta volerlo. E poiché i tempi in cui viviamo non sono proprio luminosi, beh, quella del Leicester l'abbiamo fatta diventare una storia piena di colori e di magia, di emozioni e colpi di scena. Di speranza. La storia di tutti. Come il giorno che Ranieri è uscito dal campo con le lacrime agli occhi. Dopo ha detto di aver visto un pullman pieno di anziani arrivare allo stadio di Sunderland, «un viaggio non da poco», e gli era sembrata una cosa bellissima. Da lacrime, appunto. O come poche ore fa, quando a un passo dalla conquista della Premier, ha preso un volo per tornare dalla mamma di 96 anni e pranzare con lei. Oggi è il momento delle celebrazioni, dei canti e dei cori. È il momento di celebrare il Leicester campione d'Inghilterra. Ma oggi è soprattutto il momento in cui ogni frammento di questa storia assume un significato integro e pieno. Reso ancor più bello dalle dediche. «L'unica che posso fare - ha detto Ranieri - è dire a tutti quanti di crederci. Provateci. Non solo nel calcio ma in tutti i campi della vita». Ogni vita è una storia bellissima e da qualche parte comincia sempre.

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