Il museo dove il passato rivive attraverso gli oggetti di poco conto
Che farsene di tutti quei piccoli oggetti che sappiamo esser inutili – o ormai addirittura inutilizzabili – ma ai quali siamo così tanto legati da non riuscire in alcun modo a gettarli via? Finalmente esiste una risposta che non implica un sacco nero o un cestino dell’immondizia. La soluzione all’intricata questione è il "Museo degli oggetti ordinari" di Parma. Un luogo, anzi, un museo per l'appunto, fatto interamente di semplici oggetti usati che vengono esposti, anche se un po’ rotti, se particolari o curiosi.
Questo bizzarro progetto nasce dalla collaborazione tra due importanti teatri: il Théâtre de Cuisine di Marsiglia e il Teatro delle Briciole di Parma. Si sarà ormai capito che gli oggetti che si trovano in questo museo sono di semplice fattura e in moltissimi casi anche di nessun valore. Ma questo non è importante. Ciò che maggiormente conta è la forza evocativa e simbolica che ognuno di essi porta con sé. Si potrà così osservare un giocattolo, un piccolo soprammobile o un banalissimo scolapasta e ogni cosa in mostra sarà accompagnata da un'etichetta che, in poche righe, offre un commento o un ricordo legato al proprietario del piccolo manufatto. «Si può far dire qualcosa di veramente forte agli oggetti – hanno spiegato Katy Deville e Christian Carrignon del Théâtre de Cuisine –, quel che conta è lo choc immaginario che possono produrre sul pubblico: non importa se la frase scritta richiama un fatto storico o meno. L'oggetto ti riporta indietro, le espressioni scritte sul cartellino ci riportano tutti al passato».
Tutti gli oggetti che si trovano al museo, infatti, sono stati portati dalle persone che l’hanno visitato. Inoltre, come spiega il comunicato stampa di questa manifestazione, «a partire dal 30 giugno chiunque potrà portare un oggetto al MooP (Museo degli oggetti ordinari di Parma)». Il documento prosegue dicendo che «il MooP è un progetto grazie al quale sono le persone stesse che danno vita a una piccola autobiografia della città. Ricostruendo così un pezzo dell’identità collettiva di un territorio».
Foto di Alessandro Trentadue
Foto di Alessandro Trentadue
Foto di Alessandro Trentadue
Foto di Alessandro Trentadue
Foto di Alessandro Trentadue
Foto di Alessandro Trentadue
Foto di Alessandro Trentadue
Foto di Alessandro Trentadue
L'Inaugurazione del Moop è prevista il 14 luglio alle 18.30 all'interno di Insolito Festival, la rassegna estiva del teatro parmense. E fino al 5 agosto sarà visitabile nel Complesso Romanini-Stuard, in via Rismondo 1, nel cuore dell'Oltretorrente. L’ingresso è gratuito e sarà possibile visitare questo luogo da lunedì a giovedì, dalle 17.30 alle 20. «Si tratta di un museo insolito ed effimero, nel senso di instabile – ha spiegato Flavia Armenzoni, direttrice delle Briciole - in uno spazio simbolico». Il Museo sarà infatti ospitato in quella che un tempo era un'ex casa di riposo per gli anziani. In questo modo «la memoria si aggiunge a memoria, mai nostalgica ma come un filo di storia che va verso il futuro. Perché gli oggetti sono sopravvissuti ai nonni e sopravviveranno anche a noi stessi».