Ansia da mercato

Intervista immaginaria ai Percassi sul momento attuale dell'Atalanta

Intervista immaginaria ai Percassi sul momento attuale dell'Atalanta
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Sì, va tutto bene: lo stadio all’inglese, l’amichevole a Londra, i gol nelle partite precampionato, la passione dei tifosi che non verrà mai meno e metteteci pure quanto altro volete, ma intanto Baselli, Zappacosta e Benalouane hanno fatto le valigie, Maxi le aveva pronte (poi ci ha ripensato), il direttore generale Marino ha salutato tutti e Denis è al centro di voci di mercato. Che cosa sta succedendo all’Atalanta? Dopo un anno vissuto pericolosamente, c’è pure aria di ridimensionamento? I nuovi arrivati non sono nomi da copertina e poi c’è la difesa che fa acqua. Intanto i giorni passano e il campionato si avvicina. Pronto Percassi, ci siete ancora?

Potrà sembrare paradossale, ma il nostro sito, che fa parte della Business company del presidente dell’Atalanta, non gode affatto di corsie preferenziali sul mondo nerazzurro rispetto alle altre testate. Qui nessuno ti regala niente e le notizie ci tocca sudarle come tutti gli altri. Questioni di filosofia aziendale, o forse di equilibri da mantenere. Quello che tuttavia è documentato - carta canta e pure il web - è che le interviste ad Antonio e Luca Percassi fino ad oggi le abbiamo lette solo su altri giornali.

Potevamo andare avanti così? No: siamo una piccola redazione, ma molto orgogliosa. Abbiamo allora deciso di fare di testa nostra e ci siamo detti che noi l’intervista ai Percassi la scriviamo lo stesso. Che poi sia avvenuta realmente e le risposte siano proprio le loro, a questo punto ci importa sì e no. Li conosciamo i nostri editori e se non avranno detto esattamente così, vedrete che non saremo andati troppo lontano. Almeno lo speriamo.

 

R

 

Antonio e Luca buongiorno, succede qualcosa o no?

«In che senso?».

L’Atalanta compra qualcuno?

«Ma certo! Faremo una grande squadra».

Quando?

«Di che cosa vi preoccupate: a centrocampo abbiamo preso due giocatori fortissimi, Kurtic e De Roon; il nuovo portiere di 19 anni è un fuoriclasse (e ne avevamo già uno bravissimo) e a completare il reparto è arrivato un uomo di esperienza; è arrivato Monachello, che verrà convocato con l’Under21. E poi ci sono Grassi, altro under21 di grandi potenzialità, e Conti che ha sostituito Zappacosta e presto dimostrerà il suo valore. Due giovani hanno sostituito altri due giovani: che timore c’è?».

Avete venduto Benalouane…

«Ma davanti a una cifra di 7 milioni più un milione e mezzo di bonus non si può dire di no. Capitasse tutti i giorni…».

C’è la difesa è da sistemare.

«Prenderemo due centrali forti».

E un attaccante?

«Se capita un colpo, magari lo facciamo, ma di attaccanti ne abbiamo già tanti: Pinilla, Denis, Monachello, Boakye, Papu Gomez e Estigarribia sugli esterni, D’Alessandro».

Se vi chiedono Denis lo lasciate andare?

«Dipende, può essere che sia lui a voler cambiare. I cicli a un certo punto finiscono. Non dimentichiamo che l’anno scorso abbiamo preso 57 gol e siamo arrivati quart’ultimi».

E quindi?

«Vuol dire che si deve cambiare. E che ogni reparto va sistemato. Se restano sempre gli stessi uomini inevitabilmente ci si adagia, convinti che tanto in un modo o nell’altro ci si salverà. E così si finisce in B».

Maxi Moralez?

«Gli hanno offerto un sacco di soldi, ma lui ha preferito restare. E onestamente non ha tutti i torti».

Un nuovo centrocampista?

«Ne abbiamo a sufficienza. Tenete presente che quest’anno c’è la regola dei 25, non possiamo averne di più. Al di là di quello che si dice, Tavecchio è una persona molto seria e di esperienza che sta facendo riforme importanti nel calcio. E questa è una di quelle».

I due difensori centrali sono Toloi e Lollo?

«Sui giornali è uscito anche il nome di Paletta, ma ce ne sono tanti altri: abbiamo almeno dieci ipotesi sulle quali stiamo lavorando, dall’Argentina al Cile, dal Perù alla Francia, alla Germania. Sono giocatori importanti che come prima ipotesi vorrebbero andare in una grande squadra. In questa fase bisogna essere freddi e calmi. Prima dell’inizio del campionato chiudiamo».

I soldi in cassa sono arrivati, una ventina di milioni.

«17 sicuri e uno e mezzo che dipendono dai bonus. Ma siamo fuori di 40 milioni e non è che ogni anno possiamo metterne dieci nella società. I conti devono essere a posto e affinché questo sia possibile l’Atalanta deve vendere e comprare bene, vendere e comprare bene. Il Torino insegna: guardate che cosa ha fatto in tre anni».

Reja sta facendo un buon lavoro con la squadra?

«I giocatori sono entusiasti e stanno lavorando molto di più e in modo diverso rispetto a Colantuono, che non era uno tenero. Bollini, il nuovo vice di Reja è una forza della natura, urla tutto il giorno. Si è creato davvero un bell’ambiente».

PierPaolo Marino ha capito che non poteva più incidere come avrebbe voluto e se n’è andato…

«È stata una decisione sua e ci è dispiaciuto molto che abbia scelto così. Saremmo andati avanti volentieri insieme. Noi dobbiamo ringraziarlo, ringraziarlo di cuore, perché con lui abbiamo ottenuto grandi risultati. Pensavamo di convincerlo a rimanere, ma non ci siamo riusciti».

Arriva un altro Marino?

«Si stanno proponendo in diversi. Calma. Non dobbiamo sbagliare».

Comunque un direttore generale serve…

«Adesso andiamo avanti così. Poi all’interno del nostro gruppo è in corso una ristrutturazione e c’è una persona che selezionerà le candidature in base alle esigenze. Senza dimenticare che in un’azienda di calcio chi fa la differenza è il responsabile della parte sportiva».

Come va coi tifosi?

«Alla festa della Dea sono stati stre-pi-to-si. Mi era arrivata voce che ci avrebbero messo in groppa a un elefante e ho mandato a dire che me ne sarei stato a casa. Invece hanno fatto una cosa eccezionale e con il papà di Yara hanno toccato il vertice: perfino L’Eco di Bergamo è stato costretto a dedicare loro la foto in prima pagina. A Londra poi hanno ricevuto i complimenti dalla società inglese: non hanno smesso un secondo di incitare la squadra. È gente che merita e perciò state tranquilli: all’inizio del campionato saremo pronti. E fate i bravi».

 

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Foto 1 di 4

07-08-2015 Bergamo Zingonia Centro Sportivo Cesare e Achille Bortolotti ph Alberto Mariani nella foto , la presentazione di Boris Radunovic ,

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Foto 2 di 4

07-08-2015 Bergamo Zingonia Centro Sportivo Cesare e Achille Bortolotti ph Alberto Mariani nella foto , la presentazione di Marten De Roon

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Foto 3 di 4

07-08-2015 Bergamo Zingonia Centro Sportivo Cesare e Achille Bortolotti ph Alberto Mariani nella foto , la presentazione di Gaetano Monachello ,

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07-08-2015 Bergamo Zingonia Centro Sportivo Cesare e Achille Bortolotti ph Alberto Mariani nella foto , la presentazione di Boris Radunovic ,

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