In prima linea

La Bergamo dei bed & breakfast non molla: quando l’accoglienza diventa solidale

Nei giorni della pandemia il prezioso supporto a medici ed infermieri dell'Associazione Bergamo B&B and Co. "Non solo ospitalità, ma uno spirito di collaborazione che ci aiuterà ad affrontare il futuro"

La Bergamo dei bed & breakfast non molla: quando l’accoglienza diventa solidale
Pubblicato:
Aggiornato:

di Giambattista Gherardi

Il settore del turismo, assolutamente vitale per l’economia del nostro Paese, è senza dubbio fra i più colpiti dalla pandemia. In queste settimane ci sono stati gli appelli delle agenzie di viaggio, quelli degli albergatori, la richiesta dello stato di crisi della Regione Lombardia al Governo per voce dell’assessore Magoni, i possibili tagli di Ryanair in termini di posti di lavoro. Un grido di aiuto arriva anche dalle strutture extra alberghiere (bed & breakfast, ma anche case vacanza, foresterie, dimore cittadine ed antichi casali) riunite nell’associazione “Bergamo B&B andCo.”, che riunisce (dal 2013) cinquantaquattro strutture ed è presieduta da Maria Grazia Mapelli.

«Siamo nati - spiegano - per instaurare uno spirito collaborativo, supportando gli iscritti con consigli pratici, burocratici e fiscali sia nella fase di avviamento che in quella, non meno delicata, di esercizio». Spendersi per il cliente e più in generale per la terra Bergamasca non è però solo una “mission” da evocare su brochure e dichiarazioni d’intento, ma uno spirito che proprio nei giorni della pandemia ha trovato concreta applicazione nell’accoglienza di medici ed infermieri, costretti alla quarantena dopo l’impegno in ospedale oppure giunti da ogni parte d’Italia.

«A febbraio - spiega Elena Maestroni a nome degli aderenti – avevamo lavorato alacremente per organizzare un convegno presso l’Accademia Carrara, che si sarebbe tenuto il 12 marzo. Tutto è ovviamente saltato, ma nel contempo si sono moltiplicate le richieste di ospitalità legate all’emergenza. Non avremmo mai pensato che le nostre attività, un giorno, potessero diventare un piccolo faro nel perigli del mare in burrasca, per coloro alla ricerca di un porto sicuro ove approdare». Le strutture aderenti all' Associazione Bergamo B&B and Co. Hanno immediatamente risposto “presente”.

Marika, da fine febbraio, ha aperto la sua casa vacanze, in centro città, senza se e senza ma, ospitando Giuseppe e Paola, due medici. Cinzia, titolare di un B&B nell’hinterland, ha accolto Alice, giovanissima dottoressa in forza all’Ospedale Papa Giovanni XIII. E così Daniela, che ha ospitato Giuseppe, infermiere giunto dalla Calabria e dislocato all’Ospedale di Alzano, ed Elena, che ha accolto Laura, una giovane cardiologa che temeva di contagiare il suo bimbo rientrando la sera fra le mura domestiche. Per non dire di Tiziana, che ha ospitato un giovane medico milanese, giunto a Bergamo per sostituire un collega, medico di base, colpito dal Covid 19. «Le vite, le speranze e le emozioni hanno sempre fatto parte delle nostre attività ricettive - aggiungono in coro - ma questa volta, più che mai, ci hanno fatte sentire parte solidale di un'intera comunità». Al di là di un futuro dalle mille, giustificate incognite, resta una certezza: la Bergamo che non molla è anche e soprattutto questa.

Seguici sui nostri canali