la donazione

La direzione e gli agenti penitenziari di Bergamo si autotassano per sostenere il Papa Giovanni

Il contributo è stato donato all'ospedale di Bergamo nella mattinata di martedì 5 maggio

La direzione e gli agenti penitenziari di Bergamo si autotassano per sostenere il Papa Giovanni
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Alcuni dei luoghi maggiormente a rischio nel corso dell'emergenza sanitaria sono state le carceri. In queste strutture, infatti, la minaccia di una diffusione incontrollata del virus e la possibile agitazione dei detenuti potevano intrecciarsi pericolosamente. Tuttavia, nel carcere di Bergamo tutto ciò non è avvenuto, grazie anche al supporto fornito dal personale medico e infermieristico per tutelare la salute sia dei detenuti, sia di chi vi lavora.

Per questa ragione, la Polizia penitenziaria e gli operatori della casa circondariale di via Gleno hanno deciso di autotassarsi e di donare 2325 euro a sostegno dell’azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII, in segno di solidarietà e di riconoscenza. «Il lavoro di rete svolto da tutto lo staff sanitario dell’ospedale di Bergamo è meritevole del più ampio apprezzamento – sottolinea in una nota la direzione della casa circondariale di via Gleno -. Il personale medico, paramedico e infermieristico di Bergamo ha combattuto in prima linea nell’epicentro di massimo contagio con l’unico obiettivo di salvare vite umane. Il dramma sanitario che ha colpito la provincia ha reso necessario che la direzione del carcere rivedesse la propria organizzazione. L’adozione di protocolli operativi a fronte dell’emergenza e in previsione di eventuali casi di contagio da Covid-19 è stata in continua evoluzione al passo con le indicazioni governative, della Regione e in linea con le indicazioni dell’amministrazione penitenziaria».

«Un particolare ringraziamento va alla direzione dell’Asst Papa Giovanni XXIII, al dirigente generale, al direttore socio-sanitario e al dirigente sanitario Giampietro Gregis, specialista in malattie infettive, e al suo staff che hanno avuto un ruolo essenziale nella gestione dell’informazione e nella definizione delle linee guida della Regione – prosegue la nota -. Al coordinatore infermieristico Davide Togni riconosciamo, inoltre, la tempestività con cui ha reso noto i risultati sanitari in segno di collaborazione e scambio di notizie con l’ufficio comando. Un ringraziamento va infine al personale infermieristico dell’Istituto, per avere silenziosamente svolto oltre alle consuete incombenze anche tutti gli adempimenti legati all’effettuazione dei triage con assidui controlli sugli accessi».

Il contributo è stato consegnato oggi (martedì 5 aprile) all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo. «Questo gesto è un segno tangibile della vicinanza fra le nostre due istituzioni, impegnate a tutelare i cittadini in questa pandemia – conclude il direttore generale Maria Beatrice Stasi -. La collaborazione è stata massima e ha finora consentito di garantire la sicurezza sia degli operatori del carcere sia dei detenuti, grazie alla disponibilità e alla professionalità di tutti».

Alla cerimonia erano presenti, oltre alla dottoressa Stasi, Teresa Mazzotta, direttore del carcere di Bergamo, Fabrizio Limonta, direttore socio-sanitario del Papa Giovanni, il comandante Aldo Scalzo, il vicecomandante Luciano Paolucci, l'assistente capo coordinatore Ivano Zappa, l'assistente capo coordinatore Luigi Priore, l'assistente capo coordinatore Umberto Belloli, l'ispettore capo Manuela Corongiu e l'agente Malania Bovolenta.

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