"La montagna per tutti", 25 di persone con diverse abilità motorie al rifugio Fratelli Calvi
Lo scorso sabato 31 agosto il gruppo ha raggiunto il punto di ritrovo a oltre duemila metri di quota, obiettivo sensibilizzare sul tema
Foto di Giuseppe Fioroni
"La montagna è per tutti": la conferma sabato scorso, 31 agosto, quando 25 persone con diverse abilità motorie hanno raggiunto il rifugio Fratelli Calvi a quota 2.015 metri in alta Val Brembana, assieme ad altri 75 partecipanti, tra accompagnatori ed escursionisti, vicini alle associazioni che hanno promosso la giornata.
Il progetto, nato nel 2021 con l’intenzione di sensibilizzare sul tema della disabilità in quota, rivolgendosi in particolare alle persone amputate è organizzata con il contributo di contributo di Regione Lombardia, Provincia, Consorzio Bim e Comunità montana Valle Imagna.
Il progetto
Quest’anno, ha coinvolto persone con diverse abilità motorie (per esempio cecità, sindrome di Down, autismo) grazie alla collaborazione con Special Bergamo Sport, la rivista Orobie, Cai di Bergamo, Coop Lombardia e all’adesione di associazioni come Dorainpoi Aps, Asd Omero Bergamo, Aipd, Adb e Phb. Il gruppo si è ingrandito, ma l’obiettivo è rimasto lo stesso: percorrere i sentieri delle Orobie, per cogliere appieno le eventuali difficoltà che si possono incontrare in montagna.
Ma non solo: vuole essere anche un invito a superare limiti e pregiudizi, mettendosi alla prova e vivendo un’esperienza che possa portare ogni partecipante a guardare da un’altra prospettiva, decidere di cambiare le proprie abitudini e godere della natura che ci circonda.
La montagna per coinvolgere e unire
«Lo spirito dell’iniziativa era proprio questo - ha sottolineato Simona Pievani, tra i promotori della giornata - offrire l’opportunità di andare oltre la propria disabilità per salire in quota e apprezzare, oltre all’ambiente, anche la soddisfazione di raggiungere una meta inedita nonostante le difficoltà. Aver ottenuto una partecipazione tanto numerosa è certamente un risultato importante e l’auspicio è che questo rappresenti solo un ulteriore passo del cammino che abbiamo avviato qualche anno fa, affinché la montagna diventi sempre più un terreno capace di coinvolgere e unire».
Raggiungere la meta non è stato semplice, ma ogni partecipante ha dimostrato grande determinazione ed entusiasmo durante la salita: i ragazzi con una amputazione, con sindrome di Down, ciechi e autistici hanno affrontato il tracciato autonomamente, affiancati dai propri accompagnatori, mentre chi era in carrozzina ha percorso un tratto iniziale in fuoristrada, concludendo poi la salita al rifugio Calvi con la joëlette, la carrozzina fuoristrada monoruota.
«È stata una giornata davvero inclusiva - sottolinea Erardo Capelli dell’Asd Omero - come associazione che si occupa di disabilità visiva crediamo fortemente nella valenza di questo tipo di iniziative, coinvolgere persone che hanno difficoltà a vivere certe esperienze è fondamentale e la montagna rappresenta davvero un contesto in grado di agevolare le relazioni e garantire una vita piena».
«Quest’anno - aggiunge Valeria Masala, che già nel 2023 aveva partecipato all’impegnativa escursione al rifugio Curò - è stato meno impegnativo, ma sempre di grande soddisfazione ed è bello vedere come sempre più persone apprezzino certe opportunità di crescere e di andare avanti nonostante le difficoltà. Il messaggio resta sempre lo stesso: non mollare».