La piattaforma ecologica di Ostia trasformata in un giardino
Nell'isola ecologica Stella Polare del X municipio, a Ostia, si accolgono e recuperano, come in ogni altro ecocentro d'Italia, legno, rottami ferrosi, rifiuti ingombranti, apparecchiature elettriche ed elettroniche, pneumatici, pile e batterie di auto, farmaci scaduti, lampadine e tubi al neon, olio vegetale e ailmentare, olio motore, rifiuti inerti, toner, rifiuti urbani pericolosi, come vernici e acidi. E rifiuti vegetali da giardinaggio.
Dai rifiuti, una serra. Proprio quest'ultimi si sono resi protagonisti, complici le operatrici dell'AMA che lavorano qui, di una piccola storia esemplare. Da cinque anni, infatti, nel centro di raccolta, che conta fino a 400 ingressi al giorno, i resti degli sfalci e delle potature buttati dalla gente vengono recuperati da Rosita Vocaturo e dalle colleghe, che hanno dato vita così a un grazioso e ordinatissimo giardino all'interno dell'ecopiazzola.
L'area verde vanta specie di piante di ogni tipo: si va dal melograno nano alle Cycas, dalle piante grasse (alcune altissime) al Ficus, fino alle orecchie d’elefante (ovvero, le tropicali Alocasia). Racconta Rosita: «L'abbiamo fatto perché amiamo la natura e ci dispiaceva davvero tanto sbarazzarci di questi vegetali. E poi, l'intento era anche quello di valorizzare l'isola ecologica. Il rapporto con chi arriva all'ecocentro ora è diverso: quando le persone si trovano attorno tutto questo verde, si sentono accolte».
Un'aria nuova. «C'è maggiore fiducia nel nostro operato da parte degli utenti, da quando vedono cosa abbiamo creato con queste piante gettate via. E l'atmosfera è cambiata, non c'è più solo cemento. Ora, a volte, è addirittura la gente che ci porta piante nuove, per arricchire il giardino».