Lettere d'amore di uomini celebri
Con la massiccia dose di strumenti tecnologici di cui oggi siamo dotati, far arrivare alla nostra dolce metà parole che esprimano tutto il nostro amore è piuttosto semplice, per non dire ormai scontato. Ma una volta, e ci si riferisce anche a secoli fa, era decisamente più difficile poter comunicare con la persona amata, dato il solo ausilio della carta e dell’inchiostro. Pochissime lettere, entro cui era fondamentale concentrare tutto il proprio sentimento, con le parole e le modalità giuste. L’Huffington Post si è così premurato di elencare dieci bellissimi stralci di lettere d’amore inviate da uomini celebri alle loro donne.
Winston Churchill alla moglie Clementine. Il pezzo che riporteremo risale ad una lettera scritta dall’ex Primo Ministro inglese alla moglie nel 1935, ovvero un periodo in cui la carriera politica di Churchill sembrava essere in picchiata, prima che la Seconda Guerra Mondiale lo riportasse in auge come uno dei più capaci statisti europei. Chissà, probabilmente in quegli anni, afflitto dagli insuccessi professionali, avrà avvertito con ancor maggiore nostalgia la non vicinanza di Clementine:
Mia cara Clemmie, nella tua lettera da Madras hai scritto alcune cose a me molto care, circa l'averti arricchito la vita. Non posso dirti che piacere questo mi ha dato, perché mi sento sempre tremendamente in debito, se è consentito fare questo tipo di conti in amore.
John Keats a Fanny Brawne. Restiamo in Inghilterra, spostandoci però dalla politica alla letteratura, per la precisione nel cuore del grandissimo poeta romantico John Keats. All’età di 24, egli si innamora perdutamente della giovane Fanny Brawne, diciannovenne, stringendo un fidanzamento che sarebbe durato fino alla morte di Keats nel 1821, segnando gli anni più prolifici del poeta: difficile sia un caso, così com’è stato difficile per Fanny resistergli una volta ricevute queste parole:
Non posso vivere senza di te, mi dimentico di ogni cosa, ma quando ti vedo di nuovo, la mia vita sembra fermarsi qui, non vedo nient'altro. Mi hai assorbito.
Ernest Hemingway a Marlene Dietrich. Marlene Dietrich, la grande attrice americana, mieté molte vittime, da un punto di vista sentimentale, sia fra gli uomini che fra le donne, essendo stata dichiaratamente bisessuale. Fra i primi, ci fu anche il ben più celebre (non ce ne voglia Marlene) scrittore Ernest Hemingway, che per un indefinito periodo fu amante della diva. Una vera e propria passione, quella di Ernest per Marlene, tanto da portarlo a scrivere queste semplici ma potenti parole:
Non riesco a dire come ogni volta che metto le mie braccia intorno a te, io mi sento a casa.
Napoleone a Josephine de Beauharnais. L’immortale statista francese, al netto della triste sorte militare che lo colse, si potrebbe dire che sia stato un uomo che dalla vita ebbe molti dei più grandi privilegi: la gloria degli onori della storia, potere, ovviamente denaro, e quant’altro. Eppure, tutto questo non bastava a Bonaparte, anzi, si sentiva comunque irrimediabilmente depresso, a meno che…la bella Josephine non fosse al suo fianco:
Da quando ti ho lasciato, sono sempre depresso. La mia felicità è essere vicino a te. Rivivo continuamente nella mia memoria le tue carezze, le tue lacrime, la tua affettuosa sollecitudine. Il fascino della incomparabile Josephine Kindle accende un bruciore e una fiamma incandescente nel mio cuore.
Richard Burton a Liz Taylor. Pare che un giorno Dio avesse deciso di far capire agli uomini cosa fosse la bellezza, e per farlo diede gli occhi a Liz Taylor. Lo sappiamo bene tutti noi, fortunati nel poterla apprezzare in tanti e apprezzati film, ma ancor di più lo sapeva certamente Richard Burton, che sul set del colossal Cleopatra conobbe Liz, della quale si innamorò perdutamente tanto da, nel giro di pochi mesi, divorziare dalla moglie e convolare a nozze proprio con la diva. E non è certamente un caso che, nel dedicarle dolci parole d’amore, Burton accennasse proprio agli occhi:
I miei occhi ciechi aspettano disperatamente di vederti. Non te ne rendi conto, naturalmente, EB, quanto bella e affascinante sei sempre stata, e come hai acquistato un valore aggiunto di speciale e pericolosa grazia.
Re Enrico VIII ad Anna Bolena. È passato alla storia come un dei re più folli e crudeli della gloriosa storia monarchica del Regno Unito, colui che ebbe sei mogli diverse e che decise per lo scisma dalla Chiesa di Roma. Ma in tutto questo, anche Enrico VIII si scoprì capace di amare, anzi, addirittura di penare per un donna, come dimostra magistralmente questo stralcio di una delle tante lettere d’amore che indirizzò ad Anna Bolena, sua futura consorte nonché causa dello scisma citato:
Mi permetto di voler sapere espressamente l'intenzione che avete riguardo al nostro amore. La necessità mi costringe ad ottenere questa risposta, essendo stato da più di un anno ferito dal dardo d'amore, e non essendo ancora sicuro se io riesca o meno a trovare un posto nel vostro affetto.
Beethoven all’Amata Immortale. Successivamente alla morte del grande compositore tedesco, venne rinvenuta, fra le tante carte lasciate, una lettera divisa in tre parti in cui Beethoven si rivolgeva, con chiaro affetto, ad una donna però mai nominata, ma chiamata semplicemente “l’Amata Immortale”. Non si è mai riuscito a capire con chiarezza l’identità della fortunata, ma sicuramente doveva essere una donna particolarmente amata dal musicista:
Anche se ancora a letto, il mio pensiero va a te, mia Amata Immortale, sii calma, amami, oggi, ieri, quante lacrime versate per te, te, te, vita mia, mio tutto, addio. Oh continua ad amarmi, non giudicare male il cuore più fedele del tuo amato. Eternamente tuo. Eternamente mia. Eternamente nostri.
Il Presidente Gerald Ford in ricordo della moglie Betty. Elizabeth “Betty” Ford fu la First Lady degli Stati Uniti durante la presidenza del marito Gerald, dal 1974 al 1977. Proprio all’inizio del mandato, le venne diagnosticato un tumore al seno, che riuscì a curare con successo. Ma, naturalmente, i mesi di malattia furono particolarmente drammatici per la famiglia, e in particolare per il marito che, come venne a sapere della tragica notizia, si rivolse alla moglie con queste toccanti parole:
Non ci sono parole che possano adeguatamente esprimere il nostro profondo, profondo amore. Sappiamo quanto sei grande e noi, i bambini e il papà, cercheremo di essere forti come te. La nostra fede in te e in Dio ci sosterrà. Il nostro amore totale per te è eterno.
Johnny Cash alla moglie June Carter. La storia fra Johnny Cash, celeberrimo cantante country e rock ‘n roll americano, e la moglie June Carter, anch’ella musicista, fu particolarmente travagliata: un inseguimento durato quasi una vita intera da parte di Johnny, che si concluse infine con il fatidico “sì” di June. Ormai anziani ed entrambi prossimi alla morte, nel 1994, diedero immagine di un’unione davvero commovente, dopo tanti anni passati insieme, certificata dalle parole che Johnny rivolge alla moglie in una lettera d’amore:
Siamo diventati vecchi e ci siamo abituati a stare insieme. Pensiamo le stesse cose. Ci leggiamo nella mente. Sappiamo cosa vuole l'altro senza dover chiedere. A volte l'uno fa irritare l'altro. Forse a volte ci diamo per scontati. Ma di tanto in tanto, come oggi, medito su di noi e mi rendo conto di quanto sono fortunato a condividere la mia vita con la più grande donna che abbia mai incontrato.
Jimi Hendrix alla sua donna. Purtroppo non sappiamo a chi Jimi Hendrix, una vera e propria leggenda della musica, dedicò le parole che riporteremo, ma una cosa è certa: esse riassumono perfettamente la persona di Hendrix, sempre volto ad una costante ricerca della libertà e della felicità, anche attraverso mezzi poco consigliabili, che ne portarono alla prematura morte a soli 27 anni. La stessa felicità che Jimi augura anche alla sua donna di trovare, e non c’è niente di più bello che desiderare per la persona amata ciò che più di tutto si desidera per se stessi:
La felicità è dentro di te. Quindi rompi le catene del tuo cuore e lascia che tu diventi il fiore dolce che sei. Conosco la soluzione: basta aprire le ali e metterti in condizione di essere libera.