Torna a volare il grifone che aveva perso la rotta ed era finito in pianura
Dopo essere stato curato al Centro recupero animali selvatici di Cenate Sopra, nell'oasi di Valpredina, è stato liberato sul monte Farno
Un grifone, uccello rapace diurno di grandi dimensioni, ha ritrovato la sua libertà dopo essere stato ospite del Centro Recupero Animali Selvatici (Cras) di Valpredina a Cenate Sopra per circa 40 giorni. L’animale era stato recuperato alla fine di ottobre a Pieve Emanuele, in provincia di Milano, perché trovato sul tetto di un condominio. Non era certo l’ambiente ideale per un rapace. Infatti era debilitato. Dalle analisi effettuate dal Centro recupero di animali selvatici di Cenate Sopra, è emerso che l’animale aveva una intossicazione da piombo nel sangue, spiegabile con il fatto che probabilmente il grifone, che si ciba prevalentemente di animali morti, si è nutrito di carcasse abbattute dai cacciatori e non più ritrovate, contenenti pallini di piombo.
Una volta terminate le cure è stato scelto il Monte Farno, ad Aviatico, come il luogo migliore per liberarlo e consentirgli di raggiungere i suoi simili, dal momento che l’arco alpino è solamente un luogo di passaggio per questi animali, presenti in Francia e in Croazia. Il grifone è stato munito di un trasmettitore con GPS e consentirà ai ricercatori di poter seguire i suoi spostamenti nella sua nuova vita in libertà.Una volta aperto il contenitore il grifone ha immediatamente spiccato il volo alzandosi tra le montagne. La Polizia provinciale ha collaborato al trasporto dell’animale da Cenate Sopra ad Aviatico e anche al suo nutrimento durante la riabilitazione, rifornendo il Centro di recupero con carcasse di ungulati vittime di incidenti o comunque non adatte al consumo umano.