La scrittrice Alexii Lardis

Non si lamenta per due settimane e l'esito è davvero sorprendente

Non si lamenta per due settimane e l'esito è davvero sorprendente
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Alexii Lardis è una scrittrice e blogger statunitense, che quest’estate, per la precisione fra l’1 e il 15 agosto, si è dedicata ad un esperimento assai curioso: ha deciso di non lamentarsi per due settimane. Pensate a tutte quante le cose che durante la giornata vi fanno perdere maggiormente le staffe: qualcuno che vi taglia la strada o che vi dà una spallata in metropolitana, gli abiti del partner abbandonati in giro per casa, il treno in ritardo, il lavoro che pesa, e via dicendo. Insomma, cose che appartengono alla quotidianità di chiunque. Ebbene, Alexii ha deciso di non lamentarsi di nulla per due settimane. E l’esito di questo piccolo esperimento è stato sorprendente.

 

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Alcune piccole ma significative scoperte. In primo luogo, la Lardis sostiene che uno dei motivi per cui tendeva a lamentarsi di più fosse per il fatto di essere stanca, mentre lavorava ad esempio. Ma avendo smesso di farlo, si è detta: tutto sommato, vale veramente la pena lamentarsi per il fatto di aver poche energie? Farlo, di sicuro, non aiuta a ritrovarne. E allora che senso ha continuare a rodersi il fegato? Discorso analogo quando si ha fame e non si è, al momento, nelle condizioni o nel luogo perfetto per poter mangiare: ma cosa ne so io, dice Alexii, di cosa significhi veramente aver fame? «La certezza dei miei pasti quotidiani, comunque e per fortuna, ce l’ho». Anche se non nei momenti precisi in cui lo desidereremmo.

In secondo luogo, e fisiologicamente, è drasticamente calato il numero delle discussioni. L’esperimento, per forza di cose, ha imposto alla Lardis di lasciar perdere qualsiasi tipo di litigio. Una cosa che, per sua ammissione, le ha insegnato a non essere eccessivamente impulsiva riguardo a quanto si è trovata davanti, ma a riflettere e a ponderare se si trattasse di questioni rispetto alle quali valesse veramente la pena prendersela. «Ho imparato la verità del vecchio proverbio: pensa prima di parlare».

 

[Alexii Lardis]

 

Però, a un certo punto, si è posta una questione importante: una persona, al di là di tutto, ha pur sempre bisogno di alcuni frangenti in cui sfogarsi, in cui allentare la tensione. È fondamentale, lo sappiamo tutti, aiuta il nostro sistema nervoso a non sovraccaricarsi. Dunque? Alexii ha capito che la negatività è esclusivamente uno stato mentale, e la voglia di sfogarsi non ne è altro che una conseguenza. Sentire il bisogno di sfogarsi deriva dal fatto che, nella giornata, sono state accumulate una certa dose di preoccupazioni e tensioni; ma non sarebbero molto più semplice evitare di arrivare a questa misura colma? In questo modo, non ci sarebbe nemmeno la necessità di una valvola di sfogo. Il cerchio, a questo punto, si chiude: non c’è modo migliore, deduce la Lardis, per evitare di accumulare ansie se non quello di evitare di lamentarsi di ogni cosa.

Chiosa dedicata alla fede: Alexii, credente, ha affermato di aver pregato molto più in quelle due settimane che nel resto della vita, avendo deciso di impiegare il tempo risparmiato dal non avere discussioni lamentose nell’approfondire la propria fede. Cosa che le ha dato una serenità davvero impagabile.

E dunque? La Lardis conclude considerando che il rischio della negatività è sempre dietro l’angolo, e il lamentarsi ne è la più immediata conseguenza. Passate le due settimane di esperimento, e ritornando alla quotidiana routine della lamentela, le giornate si sono fatte molto più pesanti e stressanti. Dipende dunque tutto, chiosa la scrittrice, dall’atteggiamento che si dice di mantenere di fronte alle cose e alla giornata che si para dinnanzi. Ad ognuno la scelta.

 

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