La Betania di Seriate

Una onlus che pensa al domani E lo fa sin dagli Anni Ottanta

Una onlus che pensa al domani E lo fa sin dagli Anni Ottanta
Pubblicato:

Lo spazio compiti, soprattutto per stranieri di seconda e terza generazione. La casa nel monastero, per i familiari dei pazienti in ospedale. Sono solo due dei tanti esempi che dimostrano l’attenzione al territorio e alla cura del prossimo dell’associazione di volontariato e di utilità sociale Betania onlus. «La nostra associazione è nata negli anni ’80 come cooperativa all’interno di un progetto della Parrocchia che consentisse alle persone escluse dal mondo del lavoro, ai ragazzi disabili o a chi si trovasse in uno stato di marginalità di poter avere un contatto utile all’inserimento lavorativo, anche attraverso la collaborazione del Comune e delle Amministrazioni dei paesi vicini - spiega Marco Redolfi, presidente di Betania onlus -. Una sorta di braccio operativo della Caritas parrocchiale. Nel 2004, nell’ambito di questo progetto, abbiamo quindi deciso di costituirci come onlus. Ci è sempre piaciuto conservare i valori di un’associazione di volontariato rivolta prima di tutto all’aiuto delle persone con l’obiettivo di dare un’assistenza sia sociale che educativa».

Tra le numerose iniziative promosse, Betania fin dalla sua fondazione ha organizzato progetti di aiuto, spazio compiti e di dopo scuola, attraverso interventi sussidiari alle attività istituzionali del Comune nell’ambito delle politiche sociali. «Seguiamo ogni anno circa 120 bambini e ragazzi di Seriate - prosegue Redolfi - che nella maggior parte dei casi sono stranieri di seconda o terza generazione residenti da tempo in Italia ma per i quali, in alcuni casi, è utile un aiuto nello svolgimento delle attività scolastiche. Collaboriamo in modo proficuo con tutte le scuole di Seriate, compreso l’Iiss Ettore Majorana i cui alunni, attraverso gli stage promossi nell’Istituto, aiutano i nostri volontari e gli educatori nei diversi ambiti. Abbiamo chiamato questo progetto “Non solo spazio compiti” perché ci sembra importante valorizzare le potenzialità che i ragazzi possiedono, nonostante percorsi scolastici non eccellenti. Per questo proponiamo anche dopo l’orario scolastico laboratori di pittura e di espressività. Inoltre, con il progetto “Chance” operiamo all’interno della scuola media Aldo Moro in cui il nostro volontario Beppe Bonfanti, grazie alla collaborazione degli insegnanti, durante l’orario di lezione organizza attività di ricerca rivolte ai ragazzi con difficoltà nell’apprendimento per fargli acquisire stimoli, competenze e autonomia».

31158792_a4be11e1-cf38-429c-a20b-3318bba42e3a
Foto 1 di 4
31158795_a304367d-16e5-49c1-bbb9-926d6c8098df
Foto 2 di 4
31158855_l'eco di bg
Foto 3 di 4
31158858_l'eco 3
Foto 4 di 4

Altra iniziativa importante è la Casa della carità, «un appartamento all’interno del monastero delle sorelle Clarisse in via Lunga destinato ad accogliere al massimo cinque persone a cui viene richiesto un’offerta libera per l’alloggio. Questa opportunità è rivolta ai familiari di persone ricoverate all’Ospedale Bolognini o in altre strutture di cura, oppure ai degenti che devono sottoporsi a controlli ospedalieri per tempi prolungati - dice il presidente -. L’iniziativa è nata nel 2004 con la creazione di un alloggio in via del Fabbro, riservato ai genitori di bimbi ricoverati nel reparto di rianimazione pediatrica dell’Ospedale di Seriate. A quel tempo lavoravo nel reparto e insieme ai miei colleghi abbiamo pensato di venire incontro alle esigenze delle famiglie. L’apprezzamento nei confronti di questo servizio è sempre cresciuto negli anni, visti i costi contenuti e la collocazione strategica della struttura posta a metà strada tra il Bolognini e il Papa Giovanni. Come associazione, riteniamo l’accoglienza, soprattutto nei momenti difficili quando la malattia rende fragili, un valore imprescindibile nella crescita umana e cristiana di ognuno».

Betania onlus, inoltre, è impegnata sul territorio nell’organizzazione di iniziative culturali, collaborando con le altre associazioni locali per promuovere incontri e convegni su temi di attualità come l’inclusione e l’accoglienza. «Sono piccoli ma importanti segni che riteniamo qualificanti per una comunità - conclude Redolfi -. Nel nostro impegno siamo confortati dai ritorni positivi e dalla riconoscenza delle persone che assistiamo e da gesti di generosità inaspettati di cittadini che scelgono di sostenerci dando una mano ai volontari. Tutto ciò ci ripaga dell’impegno che mettiamo nei nostri progetti». Chiunque volesse contribuire alle attività dell’Associazione può farlo visitando il sito dove troverà tutte le informazioni e i contatti utili.

Seguici sui nostri canali