Papa Giovanni, bimbo di sette anni riceve trapianto da donatore a cuore fermo: è il primo in Italia
Un'operazione possibile grazie a un gesto di estrema generosità da parte di due genitori. Questo metodo era stato applicato solo agli adulti
Un bambino di sette anni ha ricevuto un cuore che aveva smesso di battere da venti minuti, all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo: è la prima volta che avviene in Italia con pazienti in età pediatrica. Questo particolare metodo di donazione è chiamato a cuore fermo ed è stato introdotto nel nostro Paese soltanto qualche mese fa: finora, era stato applicato soltanto a pazienti adulti.
In Italia 64 pazienti pediatrici in lista d'attesa
Il bambino, in prognosi riservata, soffriva di una miocardiopatia dilatativa che aveva reso necessario la scorsa estate il suo inserimento nella lista d'attesa per un trapianto di cuore salvavita. Il dono è stato possibile grazie a un gesto di estrema generosità da parte di due genitori che, pur in un momento di profondo dolore, hanno acconsentito al prelievo degli organi del loro figlio di sedici anni deceduto a causa di una grave cerebropatia.
La donazione ha offerto un'opportunità di vita per quattro bambini in tutto: oltre al cuore, è stato infatti prelevato anche il fegato con un trapianto avvenuto in simultanea a quello di cuore sempre a Bergamo ma in una sala operatoria adiacente. Donati anche i due reni, trasferiti per essere trapiantati in altrettante strutture della Rete nazionale trapianti.
Sia il prelievo che il trapianto di cuore sono stati effettuati dall'equipe del Centro trapianti di cuore dell'ospedale Papa Giovanni di Bergamo, diretto da Amedeo Terzi in collaborazione con gli specialisti del dipartimento Cardiovascolare. La doppia equipe è stata assistita da rianimatori, coordinati in sala da Lorenzo Grazioli, dai perfusionisti e dallo staff tecnico e infermieristico, per un totale di una cinquantina di persone coinvolte su tre sale chirurgiche, che hanno lavorato ben tredici ore ininterrottamente - dalle 9 del mattino alle 22 di sera.
Le fasi preliminari del prelievo sono state curate dal Coordinamento prelievo e trapianto d’organo guidato da Sergio Vedovati, in stretto collegamento con la Rete Regionale Trapianti, parte del Nitp Nord Italia Transplant program. Il Centro Nazionale Trapianti aveva concesso all'ospedale bergamasco l'autorizzazione, tra pochissimi centri in Italia, per procedere.
«In Italia, i pazienti pediatrici in lista d'attesa per un cuore sono 64 - ha spiegato il Responsabile Amedeo Terzi -. Il tempo di attesa medio per un paziente pediatrico supera abbondantemente l'anno. Riuscire a recuperare un maggior numero di organi, che altrimenti andrebbero persi, rappresenta una grande opportunità e una grande strada da percorrere soprattutto nei pazienti pediatrici».