Plasma iperimmune, al Papa Giovanni si sono presentati oltre 1500 possibili donatori
Al momento sono 300 le persone guarite dal Covid che, dopo aver superato i test, sono state dichiarate idonee alla donazione
L’appello ai donatori è servito: sono 300 le persone guarite dal Covid che, dopo aver superato i test, sono state dichiarate idonee dall’ospedale Papa Giovanni XXIII per poter donare il plasma iperimmune, necessario a curare altri pazienti.
Lo slancio di solidarietà da parte dei bergamaschi è stata strepitosi: sono stati oltre 1500 infatti i volontari che si sono presentati alla struttura sanitaria per sottoporsi ai controlli. Le donazioni, iniziate ad aprile, coinvolgono anche i centri trasfusionali di Treviglio e di Seriate. L’attività di analisi di laboratorio, invece, viene effettuata interamente al Papa Giovanni.
Si tratta di numeri altissimi, come riporta Il Giorno-Bergamo, che stanno consentendo alla struttura sanitaria di creare una vera e propria banca dati per la raccolta e l’utilizzo del plasma iperimmune per il trattamento dell’infezione da Covid-19, in vista di un possibile ritorno dell’infezione in autunno. Soprattutto consentirà di catalogare le caratteristiche di ogni donazione, così da valutarne l’adeguatezza rispetto al ricevente.
Il progetto è stato autorizzato dal direttore sanitario Fabio Pezzoli lo scorso 2 luglio sulla base del parere positivo del Comitato etico di Bergamo. L’idea di usare il plasma di una persona sana come terapia per i pazienti malati risale a circa un secolo fa ed è stata applicata nella cura di diverse patologie come la rabbia, l’epatite B, la poliomielite, il morbillo, l’influenza, o l’ebola.