Servono circa 6 milioni di euro

Ecco il progetto per salvare la stagione sciistica a Foppolo

Ecco il progetto per salvare la stagione sciistica a Foppolo
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È stata una vera e propria corsa contro il tempo e, soprattutto, contro i delinquenti. Ma alla fine la stagione sciistica invernale di Foppolo pare proprio che si salva. Giovedì 21 luglio, infatti, è andata in scena l'ultima delle numerose riunioni che hanno coinvolto in questi 15 giorni sia amministratori locali che esponenti dell'imprenditoria locale con l'intento di riuscire a stilare un cronoprogramma per salvare la situazione delle piste da sci della Val Brembana, duramente colpite dall'incendio doloso appiccato da degli ancora misteriosi piromani nella notte tra il 7 e l'8 luglio e che ha causato la distruzione delle seggiovie Quarta Baita e Montebello. Dopo l'impegno degli operatori turistici locali, degli imprenditori di Bergamo e dei sindaci della valle a raccogliere fondi per salvare la stagione sciistica, il 21 luglio è arrivato anche l'ultimo e più atteso via libera: quello della Regione, che ha confermato l'impegno a finanziare il progetto.

 

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Sì alla nuova cabinovia. La principale novità è legata alle modalità scelte per questa operazione. Si è infatti deciso di non rimettere in sesto le due seggiovie distrutte dalle fiamme, ma piuttosto di rendere operativa la nuova cabinovia che da due anni era ferma in magazzino. Attraverso questa scelta, dunque, la "rinascita" di Foppolo si trasforma nel lancio di un progetto pilota di riforma dell'intero settore degli impianti di risalita. E perché il sogno diventi realtà si è deciso di puntare tutto su quella cabinovia che, il Corriere della Sera Bergamo, aveva definitivo «un giallo». Acquistata nel dicembre 2014 da Brembo Ski a Corvara, per due anni non è stata toccata. Anzi, è rimasta ad arrugginire in diversi magazzini sparsi tra Mantova, Piacenza e Foppolo. La struttura doveva essere montata proprio sui fusti dei piloni delle due seggiovie distrutte dalle fiamme, Quarta Baita e Montebello. Queste sarebbero poi state riposizionate sul Toro e alle Foppelle. Gli annunci fatti due anni fa promettevano una rapida installazione e una vera e propria rivoluzione del turismo sciistico brembano: il potenziamento del comprensorio, il lancio del Belmont, il villaggio alpino rinominato "Borgo 1630" (il Corriere spiega che il cantiere del primo lotto da 13 milioni dovrebbe ripartire dopo uno stop di 17 mesi grazie ad un piano di ristrutturazione con le banche e i fornitori) e la cabinovia, cioè 60 cabine da 12 posti, in grado di portare 2.800 persone all’ora in soli 6 minuti (contro i 30 attuali) fino al Montebello. E invece niente.

 

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[Foto pubblicata da Jonathan Lobati sulla riunione tenutasi il 21 luglio]

 

Servono circa 6 milioni per il progetto. Almeno fino a oggi. Per montarla e renderla operativa servono tra i 5 e i 6 milioni di euro. Attualmente 47 operatori turistici della Val Brembana e una quindicina di imprenditori bergamaschi hanno messo sul tavolo circa 2 milioni di euro, a cui si sono aggiunti i soldi messi a disposizione dai sindaci dei Comuni del circondario, che dovrebbero ammontare a circa 1 milione di euro. La Regione, dunque, ci si attende che, tramite aiuti a fondo perduto o con la finanziaria Finlombarda, finanzi il restante 40-50 percento del progetto. A confermarlo è stato il 21 luglio Ugo Parolo, sottosegretario ai Rapporti con il Consiglio regionale e delegato alla Montagna, invitato alla riunione tenutasi alla sede della Comunità montana a Piazza Brembana dal consigliere regionale Lara Magoni. Parolo ha infatti affermato: «Il territorio farà la sua parte, mettendoci circa il 60 percento di quanto necessario, e a questo punto la Regione non può tirarsi indietro. Si dovrà cercare la soluzione tecnica più idonea, ma bisognerà partire quanto prima perché non si può perdere una stagione, il danno di immagine sarebbe troppo alto». Visti i tempi stretti, l'ipotesi è di partire con i lavori entro la fine di agosto. Una corsa contro il tempo, ma almeno i delinquenti sembrano essere stati battuti.

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