Parla l'esperta Laura Adele Feltri

Quanto è importante il progettista di interni quando si compra casa

Quanto è importante il progettista di interni quando si compra casa
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I bergamaschi sono interessati alla collaborazione tra progettisti di interni (interior designer) e agenzie immobiliari. Soprattutto quando comprano casa. Una realtà consolidata a Milano, dove un’abitazione già arredata e con spazi ben sfruttati è di certo un incentivo all'acquisto. La clientela bergamasca non è ancora del tutto orientata verso questo tipo di scelta, c’è ancora una certa diffidenza. Ne parliamo con Laura Adele Feltri, agente immobiliare e docente di materie giuridiche nell’ambito del settore casa.

Da sempre lei ha un occhio attento al  mondo degli architetti, arredatori e professionisti del settore soprattutto a Milano.

«Sono in contatto con Milano perché è una città cosmopolita e sempre in fermento: mi da l’opportunità di aprire la mente a possibilità nuove, tra esse, nel campo dell'interior design, per esempio, seleziono quelle più attinenti allo stile che può essere maggiormente apprezzato e desiderato da noi a Bergamo. Quindi non solo nella vendita o nell'acquisto di un immobile, ma anche nell’arredo e nella scelta dei materiali più adatti, con un occhio di riguardo alla praticità e al rapporto qualità prezzo. Io voglio  trovare  il giusto equilibrio; la scelta poi di ampliare l’investimento è un diritto del cliente, che va  supportato e seguito con la massima professionalità, ma lasciato a loro».

In che modo si può essere aiutati nell’acquisto di un immobile da un architetto d’interni quando ci si rivolge ad una agenzia immobiliare?

«Quando si desidera comprare  casa, la prima figura professionale alla quale si pensa è quella dell’agente immobiliare: una scelta saggia, alla quale se ne può affiancare un’altra altrettanto strategica per arrivare a comprendere se l’immobile visionato ha le caratteristiche che si vorrebbero. Mi riferisco all’interior designer (architetto d’interni), un professionista che può mostrare attraverso  “disegni” come con un buon arredo o qualche piccola modifica (banalmente abbattendo una parete o ampliando una porta) l’immobile diventi  più funzionale per le proprie esigenze. Sono aspetti che durante una visita a fini immobiliari non sempre si riescono a focalizzare. Senza peccare di presunzione (dopo molti anni di esperienza nel settore e i numerosi corsi seguiti con gli architetti ), una prima analisi con suggerimenti sono in grado di fornirla per supportare una scelta che si concentri sulle specifiche esigenze di un acquirente, ma il valore aggiunto di un professionista è incomparabile».

Questo vuol dire che un immobile può essere migliore di come appare?

«Certamente e, più o meno, ciascuno di noi, anche nel nostro piccolo, lo ha sperimentato. Al momento magari non te ne accorgi, ma una chiacchierata con un professionista ti apre sovente degli orizzonti nuovi, per un certo immobile. Idee che non avevi immaginato».

L’agenzia immobiliare può essere da supporto in questo passaggio o il cliente deve saper reperire da solo questi professionisti?

«Ogni agenzia immobiliare collabora con vari professionisti: notaio, commercialista, geometri e architetti per andare incontro alla risoluzione di domande (o problematiche ove ve ne fossero) che un cliente si pone in merito a un acquisto. Si va dal voler conoscere il costo dell’operazione, a domande di natura fiscale: a chi intestare l’immobile? Quali sono le agevolazioni a cui si ha diritto? come possono i mq effettivi essere riequilibrati, sfruttati e arredati secondo le esigenze del nuovo proprietario? Per questo motivo abbiamo chiesto la collaborazione che resta a carico dell’agenzia immobiliare a queste figure professionali. Vogliamo che le persone siano serene durante la scelta della casa sia dal punto di vista fiscale, burocratico che delle potenzialità che un’immobile può offrire. Ho anche molti clienti che invece desiderano avvalersi della consulenza di architetti che conoscono direttamente o sono legati da un rapporto di amicizia. È una libera scelta che condivido perché so che è un prezioso aiuto».

Laura Adele Feltri

Ci può spiegare meglio la figura dell’interior designer?

«È una figura professionale di cui si sente parlare in modo crescente negli ultimi anni: si tratta di un architetto specializzato nell’arredo d’interni. Il suo lavoro è quello di studiare e migliorare gli ambienti domestici per aumentarne la funzionalità, il comfort e migliorarne l’estetica. Alcuni lavorano direttamente per negozi di arredo, altri sono liberi professionisti con i propri studi. Aiuta a scegliere ciò che è meglio per avere una casa che assecondi le specifiche esigenze di chi la abiterà, così che si abbia uno stile di vita più sereno».

Ma non crede sia un costo che vada ad incrementare ulteriormente la spesa per l’acquisto di un immobile?

«L’esperienza mi dice che ogni qual volta un cliente si avvale dell’aiuto di un architetto d’interni, non solo è più sereno nella scelta dell’immobile, ma spende anche meno denaro perché viene aiutato a fissare i budget, a non superarli; il cliente viene ad avere accanto qualcuno che grazie alla sua esperienza e professionalità lo sa indirizzare su prodotti con un valido rapporto qualità prezzo».

In che modo una figura come quella dell’interior designer può apportare valore aggiunto nella scelta di un immobile?

«Innanzitutto già parlando con un agente immobiliare in maniera aperta, cioè descrivendo il proprio stile di vita lavorativo e familiare, si possono selezionare tra gli immobili in vendita quelli più adeguati. L’interior designer può contribuire a risolvere l’indecisione tra un immobile e l’altro, mostrando soluzioni creative che mettano in luce pregi, eliminando i difetti o minimizzando il loro impatto e liberando il potenziale dell’immobile scelto».

È quindi difficoltoso capire quale immobile è più adatto alle proprie  esigenze familiari?

«Io credo che sia più facile di quello che si immagina se l’agente immobiliare più che dare consigli fornisce una consulenza lasciando la scelta finale al compratore. L’indecisione è un atteggiamento più che comprensibile, da circoscrivere in maniera da non lasciarsi sfuggire buone occasioni, a causa dell’incertezza. Il professionista comunque aiuta a capire come un determinato luogo, appartamento, edificio, possa venire adeguatamente valorizzato, magari con poche modifiche».

Un’ultima domanda, quali sono gli immobili dove maggiormente capita di avere timori e indecisione?

«Gli immobili già abitati: la presenza di arredi e corredi di chi li abita o li ha abitati lascia poco spazio all’immaginazione, perché tutto ciò che contiene costituisce un argine alla creatività. In questo caso spetta a noi consulenti immobiliari per primi approcciare il cliente mostrandogli una planimetria dello stato di fatto e una di come potrebbe trasformarsi l’abitazione, ufficio o negozio, con qualche modifica. Se il cliente desidera può venire accompagnato da un architetto o arredatore per farsi un’idea più precisa degli spazi, nonché delle spese. A mio parere per ogni agente immobiliare questa è una buona strategia perché possiamo essere di supporto ai consulenti, e inoltre credo che i migliori investimenti immobiliari si facciano curando da subito l’aspetto della progettazione: ne derivano un guadagno economico, un risparmio di tempo ed energie e, cosa più importante, ci si regala una migliore qualità di vita futura».

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