Angelica De Vito

«Salviamo quei cani, sfruttati e abbandonati»: la mission di Progetto Galgo Onlus

«Quando il cacciatore decide di liberarsene, vengono recuperati dai volontari. Poi noi ci occupiamo di farli adottare qui in Italia»

«Salviamo quei cani, sfruttati e abbandonati»: la mission di Progetto Galgo Onlus
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di Monica Sorti

Trovare casa agli sfortunati ospiti dei rifugi spagnoli. È questa la mission di Progetto Galgo Onlus, l’associazione nata a Seriate che ha preso a cuore la tragica situazione dei levrieri spagnoli. Ce ne parla la treviolese Angelica De Vito, volontaria facente parte del direttivo e segretaria della onlus, che ci racconta come questa razza di cani le sia entrata nel cuore. «Sono nata in mezzo agli animali perché i miei genitori mi hanno sempre fatto vivere con cani o gatti e il mio amore per loro è di lunga data».

La passione per i levrieri spagnoli invece è nata circa dieci anni fa. «Al Dog Show di Chiuduno ho incontrato lo stand di Progetto Galgo, ho visto fisicamente i cani che mi sono piaciuti parecchio e ho parlato con i volontari, che mi hanno raccontato la triste realtà di questi levrieri in Spagna, dove gli animali vengono usati per la caccia alla lepre e, quando il cacciatore ritiene che abbiano esaurito le loro risorse, vengono abbandonati nelle campagne o uccisi». Mentre invece il levriero ha ancora molto da dare, soprattutto in termini di affetto e dedizione.

Angelica ci ha pensato parecchio prima di procedere con un’adozione. «Volevo che fosse una scelta consapevole, capire bene a cosa andavo incontro. Il cane è di una razza docile, ma potrebbe avere dei traumi subiti in patria». Alla fine ha poi deciso di adottare una femmina, Dea, che all’epoca aveva due anni. «All’inizio è andata malissimo, sono stata uno dei pochi casi in cui il cane aveva dei seri problemi, nel senso che stava benissimo fisicamente, ma abbiamo scoperto che soffriva di solitudine e nel momento in cui rimaneva da sola andava in panico e mi metteva a soqquadro la casa».

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Il problema non è stato risolto nemmeno con l’intervento di un educatore e di un addestratore. Figure che all’epoca in associazione non c’erano, al contrario di adesso. «Siamo poi arrivati alla conclusione che se le avessimo preso un compagno, lei sarebbe stata tranquilla». Dopo tre mesi è arrivata Ivy e le sue crisi di panico sono scomparse. «Ho vissuto con loro fino a due anni fa, quando per un brutto linfoma Ivy ci ha lasciato, all’età di nove anni». Un caso fortuito. Angelica spiega infatti che i levrieri spagnoli sono cani che non hanno particolari patologie, perché non sono mai stati incrociati con altre razze. «Con Dea il veterinario l’ho visto cinque volte in nove anni» (...)

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