Sentinelle di prossimità si nasce

Sentinelle di prossimità si nasce
Pubblicato:

Creare un territorio sempre più “anziano friendly” è l’obiettivo di Invecchiando s’impara (a vivere), uno dei progetti della terza edizione del bando “Welfare di comunità” di Fondazione Cariplo che negli ambiti di Seriate e di Grumello del Monte offre diverse azioni tutte mirate a garantire agli anziani un invecchiamento sereno e attivo, facendo leva sulla forza della comunità. Per rispondere ai bisogni delle persone anziane, è prima di tutto necessario conoscerli. Per questo il progetto ha attivato delle figure chiave, le sentinelle di prossimità, vere e proprie antenne umane distribuite sul territorio con l’obiettivo di intercettare in modo informale e poi segnalare le situazioni di vulnerabilità, quali possono essere ad esempio persone sole o con una demenza latente. Le sentinelle di prossimità sono in comunicazione con gli operatori e gli infermieri di comunità che, all’interno del progetto Invecchiando s’impara, hanno il compito di monitorare la situazione complessiva degli anziani presenti sul territorio, nell’ambito di un ripensamento del sistema di assistenza domiciliare locale. Sono loro infatti che si occupano di accompagnare gli anziani ai servizi del territorio, ricreativi o sanitari. Le sentinelle di prossimità si trovano nelle botteghe alimentari, nelle farmacie, nei centri ricreativi, nelle parrocchie, nei patronati, nei quartieri. Sono fra gli edicolanti e imedici di base. Sono persone che sono state attivate una ad una dagli operatori e per le quali si sta pensando a una formazione. Ad oggi sono un centinaio, un numero destinato a crescere durante il prossimo anno, soprattutto fra i negozianti.

«Le sentinelle sono nei luoghi frequentati naturalmente dagli anziani: gli anziani ogni giorno comprano il pane, vanno in parrocchia e in edicola, e a maggio fanno il 730».

(Danilo Bertocchi, referente fundraising e peopleraising del progetto)

Grazie alla collaborazione con l’associazione panificatori ASPAN di Bergamo, le sentinelle di prossimità sono anche fra i fornai del territorio. «ASPAN si è subito messa a disposizione, non solo coinvolgendo i panificatori come sentinelle, ma anche aiutando il progetto a raccogliere fondi, mettendo in vendita nei loro negozi, il caffè Ravasio», racconta Danilo Bertocchi, referente fundraising e peopleraising del progetto. I panificatori ASPAN che hanno aderito all’iniziativa, hanno infatti messo in vendita nei propri negozi i pacchetti di caffè della Torrefazione Ravasio da 250 gr. a marchio Invecchiando s’impara, facilmente riconoscibili grazie alla campagna di comunicazione che è stata lanciata in questa occasione e che vede degli anziani sportivi fare da testimonial.

Quello a cui devono stare attente le sentinelle sono soprattutto piccoli segnali.Non vedere una persona che solitamente si incontra ogni giorno, accorgersi che una persona sta dimagrendo o comincia a dimenticare le cose o che si confonde quando le danno il resto, possono essere situazioni anomale da segnalare a un operatore che poi deciderà se sentire il medico di base, l’assistente sociale o rivolgersi a una delle Botteghe della Domiciliarità presenti a Seriate e Grumello del Monte. «Le Botteghe della Domiciliarità sono sportelli che offrono gratuitamente ascolto alle famiglie che si prendono cura di persone anziane, disabili e minori e che, nel rispetto della privacy della persona, accompagnano verso la soluzione più adeguata: una struttura di socializzazione, un centro sociali anziani, un gruppo di cammino, un Alzheimer cafè», racconta Delio Cortinovis, coordinatore della Bottega di Grumello del Monte.

Una delle tante piccole grandi storie quotidiane che caratterizzano il progetto è quella di un edicolante-sentinella che suggerisce a una signora di rivolgersi alla Bottega della domiciliarità di Grumello del Monte: avendo il marito con Alzheimer, in Bottega trova così supporto nell’affrontare tale situazione. Ha potuto conoscere bene cos’è l’Alzheimer e un educatore l’ha aiutata a creare in casa un ambiente domestico più idoneo per il marito; nel frattempo, il marito inizia a frequentare un centro integrato e la signora chiede un supporto psicologico. Da questa esperienza, uno dei due figli decide di fare la sua tesi di Architettura su come la domotica può rappresentare un valido aiuto per le persone affette da demenza o da Alzheimer. A partire dal consiglio dell’edicolante-sentinella, il carico di cura si è quindi distribuito all’interno della comunità, e la situazione familiare è migliorata. Il lavoro delle sentinelle è un lavoro prezioso e non facile che richiede non solo predisposizione all’ascolto ma anche strumenti per rispondere nel modo più adeguato. Per questo sentinelle un po’ si nasce e un po’ si diventa.

«Essere sentinella per me è una scelta di vita, una missione»

(Silvia, farmacista)

Quando Silvia è stata coinvolta nel progetto, era di fatto già una sentinella da 20 anni! «In farmacia accogliamo chiunque, per questo parliamo tre lingue: italiano, inglese, francese. Ma riusciamo a comunicare anche in cinese e tedesco», racconta. Ci vuole anche tanta formazione, perché a volte capire le esigenze di una persona non è solo una questione linguistica. Le esigenze vanno sapute interpretare, per questo Silvia ha studiato psicologia del paziente. Racconta di avere recentemente segnalato una signora anziana con un ginocchio sbucciato che si era presentata in farmacia con un cerotto per il cuore sulla ferita. Ma di casi ne incontra tantissimi, quotidianamente; lei non si tira mai indietro anche quando si tratta di aiutare un paziente a prenotare una visita medica. Attraverso il progetto Invecchiando si impara Silvia ha ora degli strumenti in più per svolgere quella che lei stessa chiama «una missione». E chissà quante Silvia ci sono in Italia che potrebbero essere inserite in iniziative di welfare di comunità. «Il nostro è un lavoro di divulgazione e cultura. È una sorta di volontariato costante», conclude Silvia.

Seguici sui nostri canali