Ora che è suonata la campanella

Sette cose che fan bella la scuola (ce le dice il provveditore Graziani)

Sette cose che fan bella la scuola (ce le dice il provveditore Graziani)
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L’augurio di un felice inizio dell’anno scolastico ha il sapore di una buona ricetta, quella dai pochi, genuini e fondamentali ingredienti. Sette, secondo Patrizia Graziani, provveditore di Bergamo. Sono i punti dei quali un’istituzione scolastica dovrebbe sempre tenere conto. In un incontro con insegnanti e personale non docente di una scuola cittadina, la Graziani ha parlato a ruota libera, in forma quasi confidenziale. A tema gli elementi irrinunciabili «che fanno bella una scuola». Come premessa, la dirigente si è detta contenta per la presenza, insieme ai docenti, del «personale che sta dietro le quinte, del cui contributo non si tiene mai sufficientemente conto».

 

 

  1. La bellezza della scuola. La scuola deve essere bella di suo, ha detto la Graziani, anche l’ambiente deve trasmettere un senso di accoglienza e di ordine. Purtroppo spesso non è così. Un ambiente bello aiuta a educare al bello, stimola il senso di rispetto che studenti, insegnanti e genitori devono avere anche nei confronti della struttura stessa.
  2. La passione e l’entusiasmo che ci si mette. Se tanta è l’importanza che si deve dare a ciò che è materiale, ancora più decisive sono le persone. Sono loro la parte più preziosa, e devono esprimere passione ed entusiasmo. In un’era in cui si parla di “nuovo umanesimo”, ossia mettere la persona al centro di tutto, anche l'istituzione scolastica deve favorire questa centralità. Gli insegnati che hanno passione per il loro lavoro fanno la differenza. Non c’è niente di più triste di un docente non appassionato. Un maestro appassionato, sorridente, è in grado di far fronte alle difficoltà ed essere lui stesso fonte di entusiasmo per i suoi allievi e colleghi.
  3. L’accoglienza. Dove ci sono bellezza ed entusiasmo non può mancare di certo l'accoglienza. La scuola è un ambiente dove ci si vuole sentire bene; per l'appunto, accolti. E questo deve essere evidente già all’ingresso dell'istituto: oltre agli insegnanti sono il personale non docente e di segreteria che ricevono le persone e tocca a loro farle sentire ben volute e benvenute.
  4. Una ricchezza di relazioni. Una scuola bella è una scuola grande! Il troppo piccolo, familiare, consueto, non è bello; la bellezza sta nella grandezza e nella pienezza delle relazioni che si instaurano in un ambiente. Le relazioni creano le basi di un apprendimento che arricchisce i valori e l’educazione del bambino e del ragazzo, il quale può così entrare in contatto con realtà differenti dalla sua. Questa diversità è importantissima per la crescita di un giovane che inconsapevolmente la ricerca sempre e se non gli viene fornita dall’ambiente scolastico la...

 

Articolo completo a pagina 5 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 19 settembre. In versione digitale, qui.

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