16 ore sulla stazione Iss

Una giornata spaziale

Una giornata spaziale
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L’ISS, la stazione spaziale internazionale impiega un’ora e mezza a fare il giro della Terra. Tre ore a farne due, corrispondenti a due albe e due tramonti. Se si moltiplica per otto, per arrivare a 24 ore, si hanno 16 albe e altrettanti tramonti. Se dovessero seguire questo ritmo gli astronauti impazzirebbero. Calcoliamo dunque una giornata sulla Terra, dalla quale togliamo 5-6 ore di sonno che ogni uomo a bordo può gestire. Si ottengono così circa 16 ore di veglia che vengono impiegate in attività diverse, in particolare in esperimenti. Ma come vengono risolti i problemi “di casa” nello spazio? Cominciamo la giornata dal risveglio.

Dormito bene?

Non troppo. Nella stazione si dorme come in parete (per chi fa alpinismo): un sacco a pelo agganciato a un divisorio di Tranquillity, un ambiente all’interno del quale sono ricavati dei cubicula - uno per astronauta - che offrono un minimo di privacy. Diversamente dagli alpinisti, che talora sognano di precipitare nel vuoto, qui si sogna di galleggiare. Dunque la gravità ha effetti anche sul regno del dottor Freud.

C’è nessuno in bagno?

Sunita Williams, ex capitano della Stazione, ha spiegato che l’equipaggio ha a disposizione un solo locale per liberarsi dell’urina (si provvede versando l’eccesso di liquido in un imbuto giallo collegato a un tubo) e “del superfluo peso del ventre” come lo chiama Boccaccio in una novella. A questa seconda operazione si provvede mediante una scatola opportunamente sagomata. Quanto alla carta igienica, si può scegliere fra quattro tipi.

 

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Dio mio, questi capelli come sono sporchi.

Si potrebbe fare come Soldato Jane, o come i Marines: evitare il problema rasandosi a zero. Ma non è obbligatorio. Chi ha i capelli lunghi deve bagnarli con un attrezzo che sembra la borraccia da cui bevono i piloti di Formula 1: una cannuccia fa arrivare le gocce sul cuoio capelluto. Facendo attenzione a non disperdere il liquido nell’ambiente ci si frizionano i capelli settore per settore con uno shampoo di quelli che non necessitano di risciacquo, come certi detersivi svizzeri. Fine. Phon? Niente phon.

E per lavarsi i denti? Qui non c’è acqua.

Giusto. Acqua ce n’è pochissima sulla stazione. Quando c’è l’avvicendamento (l’ultimo è avvenuto pochi giorni fa, come sappiamo) vengono portati a bordo 400 litri di acqua fresca piemontese, prelevata dal Pian del Mussa della centrale di Venaria e dalla centrale di Grugliasco. Per il resto si usa acqua riciclata e potabilizzata. Compresa quella delle urine.

E per colazione (pranzo): come si cucina?

Non si cucina, ovviamente: si scalda o si scongela cibo preparato a terra. A bordo sono installati due scaldavivande, un frigorifero e un distributore d’acqua (vedi sopra). Il cibo di una certa consistenza può essere disposto su un vassoio magnetico (per evitare che le posate volino via).
Minestroni, brodo e zuppe varie vengono assunte mediante cannucce, onde evitarne la dispersione. Il menu è lo stesso per tutti, salvo il cosiddetto bonus food, cioè una riserva di manicaretti che ciascun astronauta può portarsi dietro per non farsi venire troppa nostalgia. Samantha Cristoforetti ha scelto pietanze a base di pesce azzurro e carne bianca

 

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E questo dove lo butto?

Non si fa la raccolta differenziata, sull’ISS. Si butta tutto (tutto, dai residui umani agli oggetti che si rompono, alle buste di cibo vuote) nella stiva dell’Atv (Veicolo automatico di trasferimento). Quando è pieno, come il sacchetto dell’aspirapolvere, questo viene eiettato nello spazio dove si frantuma in pochi secondi e circa 700 pezzi. “L’impatto sul nostro pianeta e sulla sua atmosfera”, precisa l’Esa, “è praticamente nullo”. L’unico pezzo dell’Atv che rimane intero è il motore, che - secondo appositi calcoli - dovrebbe andare a finire nell’oceano Pacifico.

Come si fa il bucato

Bucato vuol dire acqua. Acqua non ce n’è. Quando un indumento è sporco finisce direttamente nell’Atv. E siamo nel caso precedente. Per questo ciascun membro dell’equipaggio ha a disposizione diversi cambi: pantaloni, magliette e, soprattutto calzini, di cui si fa grande uso. In dettaglio: 6 paia di pantaloni (uno al mese) e, per ogni quindici giorni: 7 slip, 2 magliette, due pantaloncini da atletica e 1 maglietta, 3 paia di calzini, 1 reggiseno (per le donne, o una canottiera) normale e 2 sportivi. Se uno vuole può portarsi altri indumenti. Tutti si mandano su dei calzini, ma qualcuno anche un papillon.

Non c’ho nulla da fare

È difficile che uno non abbia niente da fare. Però nei momenti liberi da esperimenti e da altre incombenze si può fare quel che si vuole e che l’ambiente permette: molti scattano foto, un astronauta americano scriveva canzoni e poi le suonava, i russi di solito giocano a scacchi, il cap. Sunita Williams si dedicava alla maratona e al triathlon tenendosi ferma a una maniglia. Ovviamente si può anche leggere. La nostra Samantha si è portata su diversi libri.

Come si comunica con la terra

Questa è la cosa più semplice che ci sia, perché funziona come un comune telefonino (o quasi). Le comunicazioni Iss-Terra avvengono “grazie al sistema satellitare Tdrs (Tracking and Relay Data Satellites) che la Nasa si divide, per esempio, con l’esercito americano: questi satelliti sono in orbita geostazionaria (ovvero se si guarda il satellite dalla Terra sembra occupare in cielo sempre la stessa posizione) a 36mila chilometri e vengono usati come ripetitori per le comunicazioni e l’invio di dati per i veicoli spaziali – tra cui appunto la Iss. I dati della Stazione comprendono sei canali video, i flussi degli esperimenti a bordo e la telemetria, e i collegamenti avvengono via radio sulle bande S e Ku".
Per saperne di più:  andate su Avamposto42, il sito dedicato a Futura.

Si può fare sesso nello spazio?

Dunque: nel luglio scorso i russi avevano mandato in orbita cinque gechi, per cercar di capire se la gravità, oltre che sui sogni, aveva influenza anche sulla vita sessuale degli animali a sangue freddo. Ma lo studio non ha potuto esser condotto a termine perché i miti animaletti sono morti congelati. Probabilmente per commemorare questa sciagura non vengono diramate notizie sulle attività sessuali degli astronauti, non essendo l’ISS assimilabile a un reality.

Varie ed eventuali

È stato realizzato il primo oggetto spaziale mediante stampante 3D. E’ un pezzo di ricambio della stampante stessa.

PS. Tutte - o quasi  le precedenti notizie sono state ricavate dal sito http://avamposto42.esa.int, guida galattica per terresti in missione, al quale potrete rivolgere tutte le domande che volete sulla missione. La cosa interessante è che rispondono anche.

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