Toms, se compri un paio di scarpe un altro viene regalato ai poveri
Toms è un’azienda americana produttrice di calzature. Una come tante, ma in realtà una come nessuna: da diversi anni, infatti, ha lanciato il progetto One for One, un’iniziativa che coniuga imprenditorialità e no profit. Una vera rivoluzione, che, oltre a far conoscere Toms in tutto il mondo, sta divenendo sempre più fonte di ispirazione per molte altre aziende.
One for One: un paio lo vendo, l’altro lo regalo. Il fulcro di tutta questa vicenda è Blake Mycoskie, trentasettenne imprenditore statunitense che nel 2006 mise in piedi un’azienda produttrice di scarpe. All’epoca Blake sapeva poco o nulla di cosa significasse essere imprenditori, ma, come più volte ha avuto modo di dire, è stata proprio questa genuina inesperienza che gli ha permesso di rischiare in un’iniziativa senza precedenti. La scintilla scoccò durante un viaggio in Argentina: Mycoskie conobbe alcune volontarie che reperivano scarpe per i bambini poveri, così da permettere loro di andare a scuola. Blake rimase molto colpito e decise di lanciarsi in un progetto sì imprenditoriale legato alle calzature, ma che permettesse parallelamente di aiutare persone disagiate.
Il concetto era, ed è, molto semplice: per ogni paio di scarpe venduto, ce n’è uno che viene regalato a una qualche persona nel mondo che di soldi per comprarsi calzature non ne ha, con un progetto che venne chiamato – appunto – One for One. L’inizio fu impegnativo, non perché le vendita stentassero, come fisiologico al principio di un’azienda, ma al contrario perché le richieste furono fin da subito numerosissime.
Un successo assoluto. Toms, di conseguenza, crebbe in brevissimo tempo, divenendo in soli nove anni un’impresa da 500 dipendenti. Il risultato di One for One è stato incredibile: oltre a garantire una redditività cospicua a Toms, ha già dato la possibilità a 15 milioni di poveri nel mondo di non camminare a piedi scalzi. Il contatto con i beneficiari talvolta è diretto, da parte di Toms, ma molto spesso avviene attraverso l’appoggio di alcune Ong, così da inserire One fon One in maniera sempre più radicata nel tessuto economico e sociale nel no profit. A ben pensarci, è un progetto che ha del geniale: per un cliente interessato a comprare un paio di scarpe, quale attrattiva migliore che poter fare del bene senza dover spendere un centesimo di più del prezzo normale? In questo modo, Toms si garantisce un ampio pubblico, così da assicurarsi i ricavi necessari per potersi permettere di regalare un paio di scarpe tutte le volte che ne vende un altro, senza danneggiare irreparabilmente i bilanci.
https://youtu.be/7MV3HWQHl1s
Tante iniziative parallele. Constato il successo dell’iniziative sulle scarpe, Mycoskie e Toms hanno deciso di ampliare la gamma di prodotti, lanciandosi in altri mercati sempre secondo il medesimo schema. È nata così Toms Eyewear, che produce occhiali per clienti qualsiasi e, conseguentemente, ne fornisce alle persone più povere; oppure Toms Coffee, che grazie ai ricavi di una serie di coffee shop targati One for One mira a garantire la presenza di acqua per la produzione di caffè in Paesi del terzo mondo, che fanno di questa attività uno dei cardini dell’attività industriale (come Malawi, Etiopia, Rwanda, Guatemala e Honduras).
Una fonte di ispirazione per tanti. Come si accennava all’inizio, Mycoskie e One for One stanno diventando sempre più un modello da seguire per molti imprenditori. Sulla loro scia, infatti, sono nate molte società che coniugano redditi economici e no profit. Come ad esempio Feed, società di ristorazione e forniture alimentari che, ogni tot di prodotti venduti, fornisce un pasto fra i popoli indigenti del mondo: ne hanno beneficiato già 86 milioni di persone. Oppure Honest, che vende prodotti biologici per bambini e riserva parte dei ricavi allo scopo di finanziare progetti di ricerca e formazione per la salute, la nutrizione e l’igiene. E ancora la società Listen, azienda specializzata nella produzione di cuffie per ascoltare la musica che, per ogni paio venduto, regala un apparecchio acustico a persone non udenti che non possono permettersi alcun aiuto.