Tutti i morti che si pensa siano vivi
Steve Jobs, il fondatore del colosso della tecnologia Apple, è stato visto il 3 agosto per le strade di Rio de Janeiro. A conferma dell’evento c’è la fotografia di un ragazzo, che, fingendo di fare un autoscatto, è riuscito ad immortalare l’uomo e ha poi diffuso lo scatto nel web. La cosa strana è che Steve Jobs è morto il 5 ottobre 2011 per tumore. In rete si è subito diffusa la notizia. L’immagine mostra un uomo simile al vero Steve Jobs, portato in giro in carrozzina da un ragazzo del posto. La conclusione, per molti, è stata semplice: Steve Jobs non è mai morto, ha solo preferito sparire. Pochi giorni dopo però, l’arcano è stato svelato. Il vero soggetto della fotografia, Andy Hahn, ex giornalista della rivista americana “Sport Fishing”, ha scritto poche righe al sito americano Gawker, chiarendo la situazione.
Non sono Steve, ma abito a Rio. E sono vivo! La foto è stata scattata domenica 3 agosto di pomeriggio, quando il mio aiutante Luiz ed io stavamo facendo una passeggiata lungo la Avenida Atlantica a Copacabana. Un ragazzo sullo skateboard ci ha fatto una foto e Luiz mi ha detto: “Credo che abbia fatto una foto a noi”. Soffro di sclerosi laterale amiotrofica, una malattia del sistema nervoso fortemente debilitante che comporta la perdita di massa muscolare. Per questo ho bisogno di una sedia a rotelle e indosso un collare: i muscoli del collo sono troppo deboli per sostenere la mia testa.
La foto del ragazzo convinto di aver visto Steve Jobs vivo, il 3 agosto, a Rio
Nonostante ciò, i complottasti più duri e puri non si arrendono e continuano a ritenere Steve Jobs ancora vivo, iscrivendo così il fondatore di Apple, di diritto, al club dei personaggi famosi apparentemente morti, ma in realtà ancora in vita. Un club d’elite, che vanta almeno 4 defunti-non defunti.
1 – Elvis Presley. Presidente ad honorem del club, essendo il primo personaggio noto attorno alla cui morte sono nate leggende e teorie complottistiche. Il corpo dell’indiscusso re del Rock’n’Roll fu ritrovato il 16 agosto 1977, deceduto a causa di un infarto all’età di soli 42 anni. A dare il via alle teorie cospiratorie fu una foto del suo funerale, in cui era ritratto il corpo di un uomo troppo perfetto e magro per essere, secondo alcuni, il vero Elvis. Le supposizioni si susseguirono, tutte basate su un’unica certezza: Elvis Presley ha solo inscenato la propria morte. I motivi? Non si sanno, ma l’importante è crederci. Il re del Rock, che oggi avrebbe 79 anni, vive.
2 – Jim Morrison. Altra rockstar iconografica, altra morte misteriosa. Il corpo senza vita del fondatore dei Doors venne rinvenuto il 3 luglio del 1971 nella vasca della casa in Rue Beautreillis 17, a Parigi. Anche in questo caso, come per Elvis, la causa sarebbe stata un infarto. Se le circostanze della morte del cantante furono da subito poco chiare, solamente alcuni mesi dopo iniziò a circolare la voce che, in realtà, Jim Morrison fosse vivo e vegeto e che la morte fosse solo una messa in scena. Tra le ipotesi più affascinanti c’è quella che la rockstar fosse stanco di fare la musica che l’ha reso famoso ma non volesse deludere i propri fan cambiando genere. Ecco che allora, grazie al supporto di una plastica facciale, nel 1973 Jim tornò sulle scene musicali americane sotto le mentite spoglie di Barry Manilow, diventato famoso con la canzone “Mandy” del 1975. Se non credete a questa storia potete sempre andare a visitare la sua tomba nel celebre cimitero degli artisti di Pere Lachaise, Parigi, meta dell’incessante pellegrinaggio di fan e curiosi.
3 – Moana Pozzi. Anche l’Italia ha la sua storia di morte-non morte. Moana Pozzi, nella seconda metà degli anni ’80, diventa l’indiscussa regina del porno italiano. Amata da registi e produttori, diverse personalità della politica italiana e internazionale rimasero vittima del suo fascino e sex appeal. Proprio per questo, quando il 15 settembre 1994 morì a causa di un tumore, molte persone pensarono che in realtà le cose fossero andate diversamente. I dubbi aumentarono nel momento in cui il suo corpo non fu sottoposto ad autopsia e venne immediatamente cremato, senza che fosse emesso un certificato ufficiale di morte. Moana sapeva di essere a conoscenza di troppi segreti ed era inoltre stanca di vivere sotto i riflettori. Inscenò dunque la sua morte per poter fuggire e vivere nell’anonimato più completo. Se così fosse, chissà quanti altri uomini son rimasti vittima della sua bellezza.
4 – Michael Jackson. “Jacko” è l’ultimo membro ad essere entrato nel club di cui stiamo parlando, essendo morto il 25 giugno 2009 per un eccesso di farmaci. La sua vita, sotto i riflettori sin da bambino, è stata vissuta in un continuo equilibrio tra la notorietà e la depressione più cupa in cui spesso cadeva. Per questo, secondo molti, all’età di 51 anni, Michael Jackson avrebbe voluto definitivamente cambiare vita, scappare per rinascere sotto un nuovo nome. A supportare questa fantasiosa teoria fu il The Sun, che l’1 febbraio dell’anno successivo titolò “Michael is alive!”. Ritrovarlo sarebbe però molto difficile, dato che, secondo il giornalista Gray Korat, autore dell’articolo, oggi vivrebbe a Las Vegas, città popolata da una miriade di suoi sosia e in cui si mimetizzerebbe alla perfezione.
Quelli esposti sono solo i casi più noti di morti-non morti del mondo dello spettacolo internazionale. E chi lo sa se alla fine, ad aver ragione, non siano i Van Houtens, gruppo musicale composto da fratello e sorella Ramon Rossi che, per il video della loro canzone I Want To Tell You, si sono immaginati una fantomatica villa in cui vivono tutte le più grandi rockstar credute morte ma in realtà ancora in vita.