Un po' ci dispiace per Samantha Lassù sembrava un angelo custode
È tornata tra di noi e un po’ sinceramente ce ne dispiace. Averla sopra le nostre teste in tutti questi mesi era come avere un provvidenziale angelo custode. Samantha Cristoforetti ha infatti il profilo della creatura fatata, con quel suo galleggiare leggera e sempre divertita nella capsula spaziale, senza mai farsi cogliere in impaccio. Ci guardava dall’alto e invece che lanciare minacciosi avvertimenti, come avrebbe fatto chiunque altro, per sette mesi ha saputo decantarci il mondo in cui noi invece trascinavamo perplessi le nostre giornate. Ha guardato il mondo con un occhio che noi abbiamo perso. Il suo diario quotidiano su twitter ha composto l’album di un pianeta meraviglioso nonostante tutto, e soprattutto nonostante noi. Samantha in questi mesi è stato un po’ l’antidoto al nostro fatalismo, ha risposto sguardo su sguardo al catastrofismo che ci affligge.
Ogni tweet di Samantha aveva un punto esclamativo. Come di chi avesse la fortuna di guardare il mondo per la prima volta, e quindi ogni volta la meraviglia e lo stupore prevalevano su tutto. Se in Italia ci si sforzava a trovare le magagne che affliggevano Expo, lei al contrario salutava dallo spazio la sua città d’adozione, Milano, e ne decantava la bellezza a tutto il mondo (perché tutto il mondo ha seguito Samantha). Se noi eravamo ambasciatori pessimisti e complessati di noi stessi, lei invece capovolgeva la prospettiva e raccontava l’incanto della notte di questa “sua” città a cerchio.
Samantha nonostante volasse piedi all’insù a qualche centinaio di chilometri dalla terra, non era affatto una ragazza “campata in aria”. Al contrario ha saputo tenere insieme sogno e realismo. Il sogno di un’avventura spaziale in ogni senso, e il realismo di chi sapeva che poi sarebbe tornata con i piedi per terra e quindi non c’era da montarsi la testa.
https://youtu.be/2vHDB_t3AXM
La forza di Samantha è stata nella sua capacità di essere normale, di proporsi come prototipo di un italiano nuovo, un prototipo però alla portata di tutti. Lei è stata la dimostrazione che la ce la si può fare. Che ce la può fare un’italiana e per di più una donna. Che si può essere i migliori senza necessariamente essere spocchiosi o presuntuosi. Che si possono fare cose speciali senza fare i preziosi o le star ma avendo il gusto di condividerle.
Non si è lamentata quando per colpa dei russi, ha dovuto prolungare di un mese la vacanza spaziale. Perché questa nuova italiana, di cui Samantha è il prototipo, è allegra, ottimista e ha il gusto dell’avventura. Ma non si gusta l’avventura di stare sette mesi a girare attorno al meraviglioso pianeta in cui viviamo, se non si sa gustare l’avventura della vita nella sua normalità. La forza di Samantha è stata proprio questa: vivere una situazione del tutto eccezionale, con uno spirito che è quello di tutti i giorni. È stata speciale, proprio perché ha voluto mostrarsi assolutamente normale. Non sappiamo che effetto le farà aver messo i piedi per terra. Ma siamo sicuri, conoscendola, che avrebbe la tentazione di baciarla ad ogni passo...