Volete ristrutturare casa? Arriva l'architetto low cost
Immaginate di avere una casa che necessita di qualche sistemata. Immaginate di voler rifare il bagno, risistemare la cucina, riprogettare il salotto, rivedere gli spazi. Immaginate di aver un immobile da ristrutturare. Immaginate, perché oggi, con la crisi e i prezzi che molti studi richiedono anche solo per un progetto, tutti questi piani non possono che rimanere nell’immaginazione. Non è una novità che un semplice progetto di ristrutturazione, approfondito, specifico, studiato nei minimi dettagli e con tanto di elaborazione in 3D, può arrivare a costare ben oltre il migliaio di euro. Senza contare che poi, quel progetto su carta (o su file), va concretizzato e dunque altri costi, altri soldi che escono dalle nostre tasche. Oggi, però, c’è chi ha pensato un modo, innovativo, simpatico e intelligente, per risolvere tutti questi problemi: il suo nome è CoContest ed è un sito italiano nato nel settembre 2012 ma che, mese dopo mese, ha ottenuto sempre più spazio nel mondo del web fino a divenire, oggi, una bella realtà.
Come funziona. L’idea è di due fratelli romani, Federico e Filippo Schiano Di Pepe, rispettivamente laureati in giurisprudenza e architettura, e funziona in modo molto semplice: ci si iscrive al sito e si lanciae un contest sul portale, segnalando le esigenze e caricando la piantina dello spazio da rinnovare e alcune foto. Poi, prima di “aprire” il concorso, si paga la cifra che si aggiudicherà il vincitore (se vincitore ci sarà) del contest. Un algoritmo automatico vi segnalerà il preventivo più appropriato per le vostre richieste, ma il quanto potete deciderlo voi: si parte da un minimo di 45 euro a salire. Una volta aperto il contest, i tanti architetti o designer iscritti al sito (oggi sono più di 14mila, da tutto il mondo, ben 11mila in più rispetto ad appena un anno e mezzo fa) potranno presentarvi il loro progetto e se uno di essi sarà di vostro gradimento, darete il via libera alla conclusione della transazione. Nel caso in cui, invece, nessuno risponda al vostro contest o nessun progetto sia di vostro gradimento, i soldi vi verranno restituiti. Semplice, no?
Tra meritocrazia e nuove opportunità. CoContest rappresenta la prima piattaforma di crowdsourcing al mondo dedicata unicamente all’interior design ed è, oggettivamente, un’idea geniale. Il successo dell’iniziativa è nei numeri: come detto, sono già oltre 14mila gli architetti o designer iscritti, provenienti da ogni parte del mondo; per ogni contest aperto dagli utenti, c’è una media di 10 partecipanti, cioè di 10 progetti presentati; la media dei premi è compresa tra i 300 e i 400 euro. Una domanda, però, sorge spontanea: perché, se il prezzo minimo è di 45 euro, io dovrei offrire di più? È nella risposta a questa domanda che si mette in luce un altro pregio di CoContest, ovvero che premia la meritocrazia. Meno offri, meno progetti riceverai e, soprattutto, più bassa sarà la qualità degli eventuali progetti ricevuti. Più invece è alto e giusto il premio offerto, più saranno i professionisti invogliati a presentare i loro progetti, maggiore sarà la concorrenza e, automaticamente, maggiore sarà anche la qualità dei lavori presentati, in modo che a vincere saranno, nella maggior parte dei casi, i progettisti più bravi e meritevoli. Del resto, in ogni caso, l’utente avrà sicuramente un risparmio sulla spesa, mentre tanti architetti potranno arrotondare i loro introiti, soprattutto se giovani e entrati in un mondo del lavoro che, purtroppo, non è più florido come una volta.
Andrea mandalari presenta il suo progetto per la riorganizzazione di una famiglia di Milano. Progetto per lo studio con gli architetti Laura Biondini e Angela Malatesta.
Un nuovo e ampio open space progettato dalla DRParchitetti, cioè Zelda de Ruvo e Ilaria Palladinelli.
Un progetto di Elena Pellegrini, di Bologna.
Il progetto di Franco Lucifera, di Napoli, per una nuova area living.
Gloria Vaselli, di Roma, presenta il suo progetto per un open space.
Un progetto per una libreria di Nikolas Karas.
Un progetto dello studio M2B per un bungalow a Corfù.
Il progetto di Marcello Taioli per la nuova biblioteca della Luiss di Roma
In un recente articolo (che potete trovare QUI), abbiamo sottolineato come la professione dell’architetto sia una di quelle a maggior rischio povertà e, soprattutto, più colpita dalla crisi. Gli iscritti all’Albo sono, oggi, 152.384, dei quali il 40% donne. Il reddito medio, nel 2013, è stato di 17.063 euro (20.071 euro per i maschi, 12.546 per le femmine). La percentuale di architetti con meno di 40 anni si è ridotta del 6% tra il 2010 e il 2013. Numeri che ci raccontano un mestiere sempre più in mano a pochi “vecchi”, che hanno avuto la fortuna e l’abilità di costruirsi clientela e lavoro negli anni passati, mentre i nuovi professionisti si trovano a doversi muovere in un mercato oramai saturo e poco disposto ad aperture verso il nuovo. Per questo CoContest rappresenta una grande occasione: economica, certo, perché anche 400 euro a progetto sono meglio di un misero stage da 500 euro al mese o, addirittura, di niente, ma anche un’occasione per farsi conoscere, per aprire il proprio mercato e, magari, mettersi in luce con idee innovative.
Un progetto vincente. CoContest, forse, non è ancora molto conosciuto, ma è un progetto vincente e lo dimostrano i già oltre 300 "bandi" lanciati e conclusi, tra cui quelli per la ristrutturazione della biblioteca della Luiss di Roma e il recupero di una vecchia industria tessile da adibire a co-working a Charlotte, negli Stati Uniti. Senza contare il signore inglese che ha lanciato il concorso per la ristrutturazione di un loft a poco più di 90 euro e che ha ricevuto la risposta di ben 15 liberi professionisti. Del resto il funzionamento del sito non è cosa nuova: è ciò che accade, da decenni, ai grandi concorsi di architettura che, com’è noto, vengono fatti esclusivamente per le grandi opere e che i fratelli Schiano Di Pepe hanno avuto la brillante idea di “esportare” nel privato, nella nostra casa volendo. Come spesso capita, le migliori idee sono quelle che abbiamo sempre avuto sotto il naso.