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Anche la Piccinini ha detto basta. E Bergamo perde un pezzo di storia

Anche la Piccinini ha detto basta. E Bergamo perde un pezzo di storia
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di Giordano Signorelli

Ormai siamo abituati a questa storia che i campioni lasciano da vincenti. Basti pensare al campionissimo di sci Marcel Hirscher, vincitore delle ultime otto Coppe del Mondo generali, oppure a Nico Rosberg, che ha abbandonato la Formula 1 dopo aver vinto un Mondiale. Poi c'è Francesca Piccinini, che lo scorso sabato, durante la puntata di Verissimo condotta da Silvia Toffanin, ha annunciato la propria decisione di dire addio alla pallavolo (QUI trovate il video dell'intervista).

 

 

Addio Picci. Il timore che la "Picci nazionale" avesse deciso di dire basta, lo abbiamo avuto tutti durante questa estate in cui si è parlato molto di volleymercato ma senza che Francesca trovasse una nuova collocazione. Vero che aveva annunciato che avrebbe dato una risposta definitiva solamente alla conclusione dell'Europeo femminile (che ha vissuto da commentatrice tecnica per Rai Sport), ma il lumicino di speranza che Piccinini potesse proseguire la propria attività - magari con un clamoroso ritorno a Bergamo per indossare nuovamente quella maglia numero 12 che l'allora Foppa ritirò dopo la rescissione contrattuale che la portò a Chieri - era sempre rimasto acceso. Invece ora, dopo Lo Bianco, recentemente diventata mamma, anche Piccinini ha appeso le ginocchiere al chiodo: «Ho vissuto un sogno per tanti anni, ma penso che sia arrivato il momento di dire stop a questa vita stupenda e iniziarne un'altra. Ho voglia di vivere altre emozioni e mi mancheranno le sensazioni prima delle partite e l’adrenalina. Ma le cercherò in qualcos’altro - ha spiegato l'ex capitana della Nazionale -. Sono ancora un po’ frastornata, ma credo sia la decisione più giusta. Ringrazio questo bellissimo sport che mi ha formata e mi ha aiutata tantissimo a diventare la donna che sono oggi. Il futuro? Vedremo. Non credo di voler allenare ad alti livelli perché significherebbe stare nuovamente in palestra tutti i giorni, però mi piacerebbe far crescere le bambine. Vorrei diventare mamma, ma è dura trovare la persona con cui fare una famiglia».

 

 

L'annuncio di Novara. Novara, suo ultimo club con cui ha vinto la Champions League, ha diffuso un comunicato di ringraziamento: «Cara Francesca, seppure in veste diversa saremo sempre felici e lieti di accoglierti al Pala Igor Gorgonzola, perché questa sarà sempre “casa tua”. Non possiamo che prendere atto della tua decisione e augurarti, con il cuore, di compiere anche nella tua nuova avventura, per la prima volta dopo oltre 25 anni di carriera lontano dal campo di gioco, un percorso fatto di successi e soddisfazioni personali. Un percorso che, ne siamo certi, saprai affrontare con grinta, determinazione e coraggio proprio come hai fatto fino a poche settimane fa sottorete. In attesa di ritrovarci, e speriamo che avvenga presto, buona (nuova) vita!».

 

 

Picci per Bergamo. Dopo quello di Eleonora Lo Bianco, l'Italia (e Bergamo) perdono un altro tassello come Francesca Piccinini, che ha vestito la maglia di Bergamo dal 1999, quando arrivò ventenne dopo l'esperienza brasiliana, sino al 2012, anno di crisi per il Volley Bergamo con conseguente rescissione consensuale del contratto. Ma in questi tredici anni, Piccinini non è stata solamente una grandissima giocatrice, idolo di tantissime bambine e non solo, ma si è dimostrata un'immensa campionessa capace di prendersi le proprie responsabilità ogniqualvolta si rendeva necessario. La bella massese, con la sua semplicità e con quel pizzico di timidezza e di emozione sempre presente sul volto, non si è mai negata a chi le chiedeva uno scatto o un autografo, rimanendo sul taraflex molti minuti dopo la conclusione delle gare per poter soddisfare le richieste dei fan perché «è anche grazie a loro se siamo quello che siamo», ripeteva. Bergamo le ha dato tanto e lei ha restituito, contribuendo alla conquista di quattro scudetti, tre Coppa Italia, tre Supercoppa Italiana, cinque Champions League e una Coppa Cev.

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