Emozioni a non finire

Bergamo scoppia di felicità Tutta la città canta Atalanta

Bergamo scoppia di felicità Tutta la città canta Atalanta
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Prima la grande paura, poi la grande gioia e alla fine il pandemonio. Nella semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Fiorentina, l’Atalanta vince in rimonta per 2-1 e conquista una storica finale: il 15 maggio a Roma sarà Atalanta-Lazio, è tutto vero. Decidono i gol di Ilicic e Gomez, il vantaggio iniziale di Muriel viene spazzato via dai due fantasisti della Dea per una vittoria meritata che premia la volontà della Dea di andare sempre in campo per vincere.

 

 

Un tutto esaurito per la storia. Rispetto alle attese, Gasperini manda in campo Djimsiti e Palomino in difesa insieme a Masiello, con Mancini in panchina. La diffida che pende sulla testa del numero 23 degli orobici è pesante e il tecnico decide di giocarsela come nella ripresa della sfida di Napoli. Senza Hateboer (squalificato) e Toloi (squalificato e infortunato), i bergamaschi scendono in campo con Gollini tra i pali, la difesa citata e una linea di mezzo composta da Castagne, de Roon, Freuler e Gosens: il belga gioca a destra e il tedesco a sinistra. In attacco, dentro subito l’artiglieria pesante con Ilicic e Zapata supportati da Gomez. Nella Fiorentina, Montella si affida a Chiesa e Muriel in attacco. Serata fredda ma stadio quasi esaurito a Bergamo per una delle partite più importanti degli ultimi anni e che sarà la penultima all’Atleti Azzurri d’Italia prima dell’inizio dei lavori di ristrutturazione. Da Firenze sono arrivati oltre 2.200 ospiti, con il resto delle tribune riempite da un totale di circa ventimila spettatori. All’ingresso in campo, spettacolo dei tifosi bergamaschi con sciarpe in Curva Nord e un nuovo bandierone con lo sfondo di Città Alta; bandierine nelle due tribune; bello striscione “Again Atalanta” in Curva Morosini.

Dal baratro alla gioia. La tensione è palpabile, i giocatori scendono in campo contratti e infatti l’avvio è da incubo per l’Atalanta. Alla prima occasione utile, gli ospiti passano: Chiesa (3’) è bravo a pescare in verticale Muriel, che scappa alle spalle dei difensori (Djimsiti non è posizionato bene) e infila Gollini proprio come successe in campionato. I nerazzurri sono storditi, al 5’ c’è un batti e ribatti in area tra i centrali della Dea e la palla che rimane sui piedi di Chiesa si trasforma in una bella occasione che il numero 25 spreca con un tocco di punta sul fondo. L’avvio shock si chiude all’11’, quando in ripartenza Veretout semina Freuler e si presenta solo davanti a Gollini, che ha il merito enorme di chiudere lo specchio respingendo il destro avversario. Dal baratro alla gloria: nel calcio è un attimo, e al 13’ ecco l’episodio che rimette tutto in parità. Gomez (tra i più positivi del primo tempo) penetra in area, una finta mette in grande difficoltà Ceccherini che lo abbatte. È calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Ilicic, che è bravo a insaccare sul palo dell’interno mancino. Passato lo spavento iniziale, Gasperini sistema la difesa mettendo Djimsiti a destra e Masiello a sinistra, con Palomino in mezzo. Al 21’ Gomez ci prova con il destro ma non trova la porta e la stessa sorte capita a Veretout (22’), che conclude malamente da buona posizione. La Fiorentina cerca il solito fraseggio palla a terra con l’imbucata per Chiesa o Muriel, ma l’Atalanta ricomincia a macinare il solito gioco e al 38’ sono i nerazzurri a sfiorare il vantaggio con una clamorosa occasione per Gosens: l’esterno segue benissimo il cross di Castagne sul palo lungo, lo stacco è giusto ma la palla viene colpita con la fronte troppo aperta e dopo aver attraversato tutto lo specchio viene spazzata. Al 45’ l’Atalanta ha un’altra bella occasione ma la combinazione palla a terra Castagne-Ilicic-Zapata-Ilicic viene conclusa dal numero 72 nerazzurro con un sinistro da dimenticare.

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La chiude il Papu. Il secondo tempo inizia come il primo: al 47’ Muriel mette una bella palla per Benassi, che si inserisce e si presenta davanti a Gollini senza riuscire però a superarlo. Al 50’ l’Atalanta risponde con Gomez: bel destro dal limite con lo specchio della porta decisamente aperto, ma Lafont è bravo a parare in tuffo. La Fiorentina al 55’ riparte da azione di angolo e arriva in area: la chiusura di Castagne è prodigiosa. Il belga si ripete pochi secondi più tardi, quando mette in corner il destro di Mirallas dalla strana traiettoria che stava viaggiando verso il palo più lontano. La pressione nerazzurra aumenta dopo l’ora di gioco: al 61’ Ilicic serve Zapata in piena area e la conclusione del colombiano viene deviata in angolo da Ceccherini, mentre al 63’ è Pasalic (subentrato a Freuler) a farsi vedere al tiro con una sassata di sinistro che costringe Lafont alla respinta in tuffo. Il portiere della Fiorentina, però, al 69’ combina un pasticcio colossale: Gomez, defilato, scarica un destro violento ma non impossibile e il numero 1 viola si tuffa male, facendosi sfuggire la palla che rotola in rete. È il gol che scaccia le paure, la Fiorentina accusa il colpo e anche se in un paio di occasioni prova a mettere il naso dalle parti di Gollini i nerazzurri conducono le operazioni senza grandi problemi e fallendo pure il gol del 3-1 all’87’ con Zapata.

Ora prendiamoci la Coppa! Al fischio finale di Calvarese si scatena la festa: l’Atalanta è in finale di Coppa Italia, il 15 maggio saremo tutti a Roma per sfidare la Lazio e la storia è ormai pronta per essere riscritta. Non abbiamo ancora finito di stupire, non abbiamo nessuna voglia di smettere. Andiamo in finale amici e fratelli atalantini,ce ne andiamo in finale.

 

 

Atalanta-Fiorentina 2-1
Reti: 3’ Muriel (F), 14’ rig. Ilicic (A), 69’ Gomez (A)

Atalanta (3-4-1-2): Gollini; Masiello, Djimsiti, Palomino; Castagne, de Roon, Freuler (58’ Pasalic), Gosens (92’ Pessina); Gomez; Ilicic (84’ Mancini), Zapata. All. Gasperini.

Fiorentina (3-5-2): Lafont; Milenkovic, Pezzella, Ceccherini; Mirallas (88’ Edmilson), Benassi (79’ Simeone), Veretout, Gerson (65’ Dabo), Biraghi; Chiesa, Muriel. All. Montella.

Arbitro: Calvarese di Teramo (Peretti e Carbone; Manganiello; Orsato e Mondin).

Ammoniti: 16’ Ceccherini (F), 72’ Pezzella (F), 74’ Gosens (A), 80’ Mirallas (F).

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