Si utilizzeranno fondi europei

Che cos'è il reddito di cittadinanza che Maroni vuole introdurre

Che cos'è il reddito di cittadinanza che Maroni vuole introdurre
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Roberto Maroni ha annunciato di voler introdurre in Lombardia la prima sperimentazione italiana del reddito di cittadinanza. «Sarà per i cittadini lombardi in difficoltà – ha detto il governatore leghista della regione – come gli anziani che non riescono ad arrivare a fine mese o chi non ha un lavoro». Per finanziare il reddito di cittadinanza, che Maroni vuole introdurre già entro fine anno, si farà ricorso ai soldi europei, in particolare ai 220 milioni di euro del Fondo sociale europeo destinati alla lotta alla povertà. Di cosa si tratta?

Cos’è il reddito di cittadinanza. Innanzitutto va precisato che, più che di “reddito di cittadinanza” (che spetterebbe a tutti i cittadini in generale a prescindere dalla loro condizione economica), sarebbe corretto parlare di “reddito minimo garantito”, ovvero di una misura di sussidio contro la povertà già presente in diversi Paesi europei. Si tratta di un reddito minimo mensile garantito ai cittadini in età lavorativa meno abbienti, come i disoccupati, gli individui emarginati o i precari, il cui reddito annuo sia inferiore ad una determinata soglia ritenuta di povertà (ancora da stabilire). Una forma di sussidio, dunque, per coloro che per diverse ragioni hanno difficoltà ad inserirsi nel tessuto lavorativo.

 

 

L’Italia è in ritardo. L’Italia, insieme alla Grecia e all’Ungheria, è uno dei pochi Paesi europei in cui non esiste tale misura di sussidio, fortemente raccomandata anche dall’Unione europea già a partire dal 1992. Il reddito minimo garantito è tornato al centro del dibattito politico italiano grazie al Movimento Cinque Stelle, che ne ha fatto un vero e proprio cavallo di battaglia. «Per il M5S – ha osservato Maroni – è una bandiera, per noi sarà una cosa concreta. Loro chiacchierano, hanno anche qualche buona idea, noi passeremo dalle parole ai fatti: la Lombardia, prima in Italia sperimenterà il reddito di cittadinanza».

Come funzionerà. Per quanto riguarda i dettagli operativi, Maroni ha spiegato di aver dato incarico agli assessori Massimo Garavaglia (assessore all’economia) e Cristina Cantù (assessore alla famiglia) di definire quali saranno i requisiti necessari per accedere al reddito di cittadinanza. In particolare, gli assessori dovranno «tenere conto delle specificità territoriali». Il presidente lombardo ha poi sottolineato di voler partire «il più in fretta possibile, assolutamente entro l’anno».

 

 

Dove si prendono i soldi. Per finanziare il reddito di cittadinanza lombardo, ha spiegato Maroni, si farà ricorso ai fondi dell’Unione europea, in particolare agli oltre 220 milioni di euro del Fondo sociale europeo destinati alla lotta alla povertà. E si attingerà anche a parte del bilancio della Regione.

Salvini contrario. L’idea del governatore lombardo non piace al segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, che ha dichiarato: «Il reddito di cittadinanza sarebbe un’elemosina di Stato. In linea di principio sono contrario a questi provvedimenti. Allo Stato elemosiniere io preferisco lo Stato che abbassa le tasse ed offre lavoro». Maroni ha replicato che si tratta di una lettura sbagliata e che spiegherà al leader del Carroccio come immagina il modello lombardo di reddito di cittadinanza, un modello «che lotta contro la povertà e l’esclusione sociale, fenomeni che purtroppo sono presenti in Lombardia tra i giovani, gli anziani e i disoccupati e si realizza non con l’elemosina di Stato ma attraverso misure concrete di avviamento al lavoro».

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