I segnali d'allarme

Che problemi ha il Big Ben che rischia di cadere a pezzi

Che problemi ha il Big Ben che rischia di cadere a pezzi
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La Grande Campana di Londra, il maestoso Big Ben, ha bisogno di urgenti cure. In realtà, tutta la torre campanaria della Casa del Parlamento inglese, che svetta sulla città da ben 156 anni, comincia a sentire il peso dell’età. Il Big Ben viene sottoposto a pulizie ogni cinque anni, durante le quali le lancette sono fermate per permettere agli addetti sospesi nell’aria di portare a termine le operazioni di pulizia sulle quattro facciate della torre. Queste semplici mansioni di cura periodica, tuttavia, non bastano più. Alcuni esperti hanno infatti annunciato che la Clock Tower, la Torre dell’Orologio, detta anche Elizabeth Tower in occasione del Giubileo di diamante di Elisabetta II, nel giugno 2012, richiede interventi rapidi di manutenzione. Sebbene i suoi rintocchi scandiscano le giornate dei londinesi come hanno sempre fatto, pare che, se non si interviene tempestivamente, potrebbero cessare di ricordare ai passanti doveri e appuntamenti. La notizia è stata pubblicata dal Sunday Times e ha fatto rapidamente il giro del mondo.

 

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Problemi urgenti (e costosi). Il meccanismo dell’orologio ha problemi di inclinazione del pendolo, le parti in metallo della torre sono fortemente erose, ci sono crepe nel tetto e sono stati notati altri cedimenti strutturali. La commissione Finanze dei Comuni ha stimato che servirebbero 29,2 milioni di sterline, pari a 39,5 milioni di euro, per riparare l’orologio e permettergli di continuare a fare sentire il suo poderoso cuore pulsante – peraltro pure il Palazzo di Westminster avrebbe bisogno di lavori, per un ammontare di 7 miliardi di sterline. È necessario che l’intervento di restauro sia portato a termine il più presto possibile, al più tardi entro due o tre anni, perché altrimenti si rischia di fermare l’orologio per almeno dodici mesi, procurando un enorme danno alla reputazione del Parlamento. Se il cantiere aprisse ora, invece, il Big Ben dovrebbe essere fermato per quattro mesi, che è comunque il periodo di fermo più lungo della sua storia. Fino ad oggi, infatti, l’unica vacanza prolungata concessa alla Torre è avvenuta nel 1976, quando l’orologio è stato arrestato a intermittenza per 26 giorni, nell’arco di nove mesi.

Qualche segnale d’allarme. Il Big Ben aveva già lanciato qualche segnale di allarme. Nell’agosto 2015 i suoi colpi sono usciti di sincronia fino a sei secondi e già nel 2007 le campane sono state silenziate per sette settimane, per manutenzione. Il bisogno urgente di riparare la Elizabeth Tower non è un buona notizia per i britannici, che già devono sostenere uno sforzo fiscale notevole per restaurare il Palazzo di Westminster. Al momento, comunque, un portavoce del parlamento ha annunciato che «comitati di entrambe le Case [del Parlamento] stanno considerando il report [prodotto dal comitato delle Finanze] e consiglieranno come procedere. Finora non è stata presa alcuna decisione sui lavori, sui tempi o sui costi».

 

 

Note storiche. La Elizabeth Tower si erge all’estremità settentrionale della Casa del Parlamento (Palazzo di Westminster) ed è stata completata nel 1859. Il Grande Orologio è stato soprannominato Big Ben da Sir Benjamin Hall, primo supervisore addetto alla sua costruzione. Ha cominciato a funzionare il 31 maggio dello stesso anno, mentre la Grande Campana ha battuto i suoi primi colpi qualche mese più tardi, l’11 luglio; seguirono le campane più piccole, quelle che segnalano i quarti d’ora. L’opera monumentale di costruzione delle campane fu iniziata da un certo Warners di Norton, vicino a Stockton-on-Tees. Una volta fuse, le campane furono trasportate via treno e via nave fino a Londra, poi messe su un carro e spinte attraverso Westminster Bridge da sedici cavalli bianchi. Solo a quel punto poterono essere appese, nel New Palace Yard.

Durante il periodo di prova, tuttavia, apparve una crepa nel metallo, forse a causa della sua composizione o delle dimensioni della struttura. Dal momento che Warners chiese un prezzo troppo alto per rifondere la campana, il compito di rifare la campana fu affidato a George Mears, della Whitechapel Foundry. La nuova struttura era molto più leggera della prima, ma era troppo larga per essere fatta salire verticalmente nella Torre. Perciò la campana fu girata su un fianco e sospinta verso l’alto. Occorsero ben trenta ore per metterla in posizione. Per fortuna, le campane del quarto d’ora erano già al loro posto. Nel settembre 1859, quando sembrava che tutto andasse bene, si verificò un altro incidente: la nuova campana si crepò di nuovo e il Big Ben rimase in silenzio per quattro anni. Durante questo periodo, tuttavia, le campane più piccole vennero in suo soccorso e lo sostituirono per scandire il trascorrere delle ore, affinché la Torre continuasse a funzionare. La soluzione definitiva fu fornita però da Sir George Airy, l’astronomo reale. Airy fece ruotare di un quarto il Big Ben, in modo che il martello colpisse un punto differente e fece cambiare il martello, perché era troppo pesante. Infine, si tagliò all’interno della campana un piccolo quadrato per evitare che la crepa si allargasse, danneggiando l’intero Big Ben.

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