Bergamo non si è candidata

Matera per l'Europa, e ora si elegge la capitale italiana della cultura

Matera per l'Europa, e ora si elegge la capitale italiana della cultura
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Se per l’anno in scorso le premiate sono già state designate da parecchio tempo, da fine marzo è partito l’assalto all’ambito titolo di Capitale italiana della cultura 2016 e 2017. Non serve ricordare che il 17 ottobre scorso Matera è stata scelta, assieme alla bulgara Plovdiv, come Capitale europea della cultura 2019, prima città del sud ad ottenere il riconoscimento, lasciando le briciole alle altre candidate. Per premiare gli sforzi delle altre candidate nostrane, Lecce, Cagliari, Perugia, Ravenna e Siena, si è scelto di eleggerle Capitali italiane della cultura 2015, con lo scopo, sottolineato dal ministro della Cultura Franceschini, di riuscire a «richiamare l’attenzione sull’Italia come “museo diffuso”». Così, le cinque sorelle sconfitte sono state dotate ciascuna di un milione di euro per realizzare almeno in parte il progetto presentato per il “trono europeo”. Se a Ravenna verrà aperto in estate il porto antico, a Lecce, Perugia e Siena si è puntato ad una rassegna di spettacoli artistici e teatrali rivolti anche ai giovani, mentre Cagliari cercherà di valorizzare il suo paesaggio naturale e il tessuto urbano.

 

 

La nuova corsa. Ora scatta però la corsa alla capitale italiana della cultura 2016 e 2017. Le domande pervenute al MiBACT (Ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo) entro il 31 marzo dovevano prevedere un primo dossier di 40 pagine massimo, illustrante le attività di promozione culturale che le città hanno intenzione di svolgere nel loro territorio. Al momento le città candidate sono ben 24: Agrigento, Anangi, Aquileia, Caltanissetta, Carinola, Como, Ercolano, Foligno, Frascati, Mantova, Modica, Novara, Orvieto-Todi, Parma, Pisa, Pistoia, Selargius, Spoleto, Sulmona, Taranto, Terni, Terracina, Tropea e Viterbo.

Una seconda cernita sarà comunicata domani, il 30 aprile, tramite la quale verranno segnalati i dieci profili finalisti che saranno chiamati a presentare un progetto più specifico e approfondito entro il 30 giugno (60 pagine richieste). La giuria scelta designerà poi due città che saranno le vincitrici per il 2016 e 2017. Dario Franceschini ha così spiegato la scelta di questa nuova formula per il concorso: «Le eccezionali energie mobilitate dalle città fino alla scelta di Matera 2019 hanno fatto capire quanto le comunità credano nella cultura come elemento determinate per lo sviluppo sociale, economico e civile del territorio. Mi auguro che molti Sindaci, con l’aiuto dell’Anci, raccolgano con entusiasmo questa sfida, destinata a stimolare una competizione virtuosa capace al contempo di creare opportunità e valorizzare il patrimonio materiale e immateriale delle comunità».

 

 

Il bando presente sul sito del Ministero chiarisce gli obiettivi dell’iniziativa che «è volta a sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la conservazione delle identità, la creatività, l’innovazione, la crescita e infine lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo». In quest’ottica, il numero di abitanti non è vincolante alla candidatura, si va dagli oltre 200mila di Taranto ai poco più di 8mila di Carinola, con la speranza che un tentativo di esaltazione culturale del territorio, centrato su un coinvolgimento attivo dei cittadini, possa portare con sé anche un mutamento economico e di coesione sociale.

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