Elogio di Andrea Masiello l'uomo che visse due volte

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E’ stata travolgente la prova dell’Atalanta che ha disintegrato il Crotone, sei giorni dopo avere liquidato l’Everton e tre giorni dopo avere pareggiato in casa del Chievo, dove avrebbe meritato di vincere. Due vittorie, un pareggio, otto gol segnati, due subiti, Gomez scatenato, Ilicic ancora di più, Petagna già a quota due: questo è un crescendo rossiniano. Cioè, gasperiniano.

Il tecnico ha festeggiato alla grande la panchina n. 300 in A, non sbaglia un colpo, è padrone del turnover, è più che mai lesto a lanciare in orbita i protagonisti che alterna di partita in partita, da Bastoni a Vido a Orsolini, cui soltanto il Var ha negato la gioia del gol, ma è soltanto questione di tempo, mentre Ilicic sta tornando il grande giocatore che è sempre stato e quel gol in slalom fra quattro avversari ha fatto impazzire lo stadio.

C’è però, un protagonista assoluto che merita la copertina. E‘ Andrea Masiello, 31 anni, sistematicamente il migliore in campo dall'inizio della stagione, pilastro della difesa, subito a bersaglio in Europa League, mattatore anche contro i calabresi. Dietro il suo stato di grazia c’è molto di più. Masiello a Bergamo ha cominciato la sua seconda vita.

Nella prima, ha sbagliato, ha riconosciuto i suoi errori, ha pagato per intero il conto con la giustizia sportiva e ordinaria. Poi l’Atalanta gli ha teso la mano, Masiello ha stretto la presa e non l’ha più lasciata. Tutto ciò che sta facendo è merito suo, corroborato dalla società, dal tecnico, dai compagni e da un ambiente che, passo dopo passo, ha accompagnato la sua rinascita. Dentro questa Atalanta che continua a conquistare i suoi tifosi, c’è anche lo spirito di Masiello. Ci sono la sua tenacia e la sua volontà di ritrovare il tempo perduto, assaporando ogni istante della vita nuova che ha fortemente cercato. Inseguito. Trovato.

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