Eroici, più forti anche di Guida e #ilbellodeveancoravenire

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L’avevamo detto, continuiamo a ripeterlo. Perché porta bene e, soprattutto, perché è tutto, fantasticamente vero: con questa Atalanta, #ilbellodeveancoravenire.

C’è un solo aggettivo per definire la prova dei nerazzurri a Roma: eroici. Ridotti in dieci contro undici al 45’ dallo sciagurato Guida, uno dei peggiori arbitri del millennio, che ha ingiustamente espulso De Roon, i giocatori di Gasperini hanno vinto una partita che un’altra squadra avrebbe sicuramente perso. Ma questa Atalanta è una grande squadra, oggi sesta a pari punti con la Samp e non finisce mai di esaltare chi ne è conquistato.

Nell’arco di quattordici giorni, la Dea ha battuto il Milan a San Siro; ha eliminato dalla Coppa Italia al San Paolo il Napoli capolista del campionato; ha sconfitto la Roma all'Olimpico: un ruolino di marcia pazzesco. Dopo la partita di questa sera, Gian Piero Gasperini, la cui rabbia per l’operato gli è costata l'espulsione (ma quando ci vuole, ci vuole), si conferma un Maestro del calcio italiano. Con la emme maiuscola. Ha trasmesso ai suoi uomini la consapevolezza di non avere limiti e, impresa dopo impresa, assieme a loro continua a spostarli più in là, facendo strabuzzare gli occhi a tutti.

Questa Atalanta non finisce di stupire per la sua forza, per la sua maturità, per la sua capacità di lottare magnificamente, in qualunque condizione si ritrovi. Il primo tempo è stato pazzesco per l’organizzazione tattica, la bravura degli interpreti, la compattezza dell'organico: in un quarto d’ora, la Dea ha tramortito la Roma con l’uno due micidiale firmato da Cornelius e De Roon. Gomez è stato il degno Capitano di una formazione straordinaria, capace di una prova collettiva magistrale che, nella ripresa, è entrata nella storia della Dea perché vincere sul campo della Roma, in dieci contro undici per tutto il secondo tempo, significa essere più forti di tutto.

Più forti anche di un arbitro mediocre, incapace di valutare correttamente il fallo di De Roon, un arbitro che non poteva e non doveva espellere l’olandese, il cui contatto con Kolarov c’è stato, ma non era assolutamente da ammonizione sapendo come fosse la seconda.

Gasperini non è soltanto un grande tattico. Gasperini allena i suoi uomini a essere consapevoli dei propri mezzi perché nulla è impossibile, purché si creda in se stessi. Questa è la lezione più importante e più preziosa che l’Atalanta sta impartendo su ogni campo e in ciascuna delle tre competizioni in cui è in lizza. Si capisce perché i bergamaschi impazziscano per il signore di Grugliasco e per questo gruppo che rispetta tutti, ma non teme nessuno. In Italia come in Europa.

Qui sta il punto. Qui sta la grandezza di una cavalcata senza precedenti in 110 anni di storia, per qualità e quantità di gioco e di risultati. Chi ama l’Atalanta è fortunato a vivere questo tempo, senza fiato e senza fine. Sapendo che #ilbellodeveancoravenire.

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