Il personaggio

Il grande Giro di Fausto Masnada (il suo mondo si è capovolto)

Il grande Giro di Fausto Masnada (il suo mondo si è capovolto)
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Giancarlo, il suo papà, continua a dirgli le cose di sempre: «Come stai?», «Com’è andata la corsa?». E lui è felice perché anche nel mondo dei grandi resta quel briciolo di normalità. Però Fausto Masnada è ormai passato dalla parte che conta: all’ultimo Giro d’Italia si è fatto vedere, ha tenuto duro, ha stretto i denti, ha raccolto bellezza e fatica, e siccome non era abbastanza è andato anche a prendersi una tappa e la maglia del super combattivo.

 

 

«Io sono così, sono molto competitivo. Voglio vincere sempre, anche se gioco a carte. L’esperienza al Giro dell’anno scorso mi è servita parecchio - racconta -, volevo arrivare a questa edizione in una condizione ottimale e ci sono riuscito. Avevo preparato la stagione così, con questa tabella. Al Tour of the Alps stavo bene, avevo vinto due tappe, e l’obiettivo era tenere la gamba buona anche alla Corsa Rosa per vincere una tappa, una delle prime dieci. Ci sono riuscito alla sesta». Di più. A Lovere, la tappa di casa, Fausto è arrivata terzo. E quarto è arrivato il giorno dopo. È stato un Giro all’insegna di Masnada. «Gli attacchi sono tutti pianificati, fatti con un senso, progettati, ma dentro hai sempre la voglia di vincere, di dimostrare cosa puoi fare. Vuoi far vedere che in salita vai forte e che puoi giocarti le tue carte».

Da ragazzino, zio Riccardo gli diceva sempre di «diventare un campione», e Fausto lo ha preso in parola. Sono anni, ormai, che Masnada spinge sui pedali per andare sempre più in alto, sempre più in là. Il prossimo anno correrà per la CCC, la squadra polacca del World Tour, ed è l’ultimo salto che proietta Masnada nel ciclismo più bello, più emozionante, quello dei grandissimi. «È come giocare la partite di Champions League, è un altro modo di vivere il ciclismo, anche se ormai l’ho già respirato e cosa mi aspetta lo so. Ci saranno alcune...

 

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