Invettiva contro quelli che «facciamo un giro in montagna»

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Ho letto sull’Eco di Bergamo una notizia insolita: di uno che non è morto ma si è salvato. La storia era quella di tre amici che partendo da Ornica (lo sapete tutti, vero, dov’è Ornica? Lo sapete come tirano quei prati, vero? fin dal primo momento che si lascia il paese) decidono di raggiungere il Pizzo dei Tre Signori (ci siete mai stati al Pizzo dei Tre Signori partendo da Ornica? d’estate, immagino, non con questo tempo da lupi). Dopo un po’ il primo dice non ce la faccio e torna indietro. Un altro po’ e anche il secondo dice perché devo lasciarci la pelle proprio qui e anche lui torna indietro. Il terzo - A.P. - dice che lui prosegue. Ed erano, scrive il giornale, già le prime ore del pomeriggio. Forse A.P. pensava di trovare qualche skilift in esercizio più in alto, uno skilift speciale in grado di tirare anche chi montasse le ciaspole.

Fatto sta che alle 17.30 (che in questi giorni vuol dire buio) i due che si erano fermati, notando che l’altro non s’era ancora fatto vivo, decidono di lanciare il MayDay MayDay. E immediatamente arrivano: due squadre del Soccorso alpino (Valle Brembana e Oltre il Colle) che partono lungo il sentiero dei tre (di cui due escursionisti e l’altro lasciamo perdere); i carabinieri di Zogno; altri due equipaggi provenienti da Morbegno (Sondrio) e da Lecco, poiché il Pizzo dei Tre Signori si affaccia anche su queste due provincie; i volontari del soccorso che stanno perlustrando anche gli altri versanti (e voi lo sapete, vero, cosa vuol dire raggiungere il Pizzo dei Tre Signori partendo da Bobbio, da Pescegallo o da Gerola Alta (ammesso che siano partiti da lì, ma speriamo di no. Lo dico per loro).

La zona è descritta come coperta di neve con larghe zone di ghiaccio. Il disperso è stato trovato vivo verso le undici e mezzo e riportato a valle - cioè a Ornica - dopo tre ore di cammino. Dice che era in stato di ipotermia e - fatto singolare, visto il tipo - cosciente. Forse lo era diventato in quota, perché quando aveva deciso di proseguire da solo in quelle condizioni certamente non lo era.

Ora uno si domanda: ma c’era proprio la necessità di trasformare l’alta val Brembana nella versione orobica dell’ultima scena di Die Hard - Trappola di Cristallo con la piazza sotto il grattacielo in fiamme piena di pompieri, polizia, elicotteri, mezzi d’assalto, lampeggianti, autoambulanze e squadre di swat appostati sui tetti?

Siamo abituati a gente che si lancia nella corrente per salvare il cane - che sa benissimo salvarsi da solo - e muore travolta dai flutti. Ci fanno paura quei tali che, non sapendo nuotare e ignari affatto dei luoghi, decidono di fare il bagno a valle di una diga senza sapere che se l’aprono anche solo un po’ il placido laghetto può trasformarsi in un inferno di gorghi. Terrore, terrore vero, ci incutono quegli ultrasettantenni che, dimentichi di quanto tempo sia passato dal giorno del loro arruolamento nelle truppe alpine, si dedicano a spostare massi da trenta e passa chili per aggiustare il sentiero su cui camminano per andare a funghi, senza minimamente sospettare che resteranno incollati per sempre - a quel sentiero - a causa di un infarto.

Passi per quelli che si fanno male cadendo nella buca pronta ad accogliere la bara di un amico. Ma che tre adulti esperti (dicono) e attrezzati possano pensare di mettere a rischio la vita altrui, che non si preoccupino di distogliere dalla casa e dagli affetti in una notte di neve e di ghiaccio pattuglie di carabinieri, squadre del soccorso alpino di un versante e dell’altro e volonterosi d’ogni genere soltanto perché “volevamo andare a fare una passeggiatina” e tornare prima di sera mi sembra davvero inaccettabile.

Ai tifosi atalantini che non c’entravano nulla con gli scontri hanno impedito di seguire la squadra in trasferta. A questi bisognerebbe almeno togliere calze, scarponi e ciaspole a vita, e mettergli un radiocollare così che se si avvicinano al punto di partenza di un sentiero sia pur classificato come T (cioè per tutti, me compreso) possano intervenire le forze dell’ordine e riportarli a casa a spese loro. Degli incoscienti, intendo.

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