«Basta un nulla e tutto cambia»

La crisi del gol vista da un esperto Abbiamo sentito il Tanque Denis

La crisi del gol vista da un esperto Abbiamo sentito il Tanque Denis
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L’Atalanta sta vivendo un momento particolare. La squadra gioca ma non segna e un po’ tutti si stanno chiedendo come si possa uscire da questa situazione. Il centravanti nerazzurro di quest’anno è un ragazzone colombiano che gioca bene ma in Serie A, con la Dea, per ora non è ancora andato in gol. Questo digiuno, in passato, aveva interessato anche un altro sudamericano che a Bergamo ha fatto poi grandi cose. German Denis, il più prolifico attaccante straniero della storia nerazzurra con 56 gol ufficiali, accetta volentieri di raccontarci il suo punto di vista. Risponde da Lima, Perù, alle 6.30 del mattino, mentre è in macchina per andare all’allenamento. Evidentemente la voglia di giocare è ancora più forte di tutto. «Certo, continuo a giocare perché mi sento bene e la voglia non cala mai».

 

[German Denis esulta dopo un gol con la sua nuova squadra, il Club Universitario de Deportes]

 

A più di cinquemila chilometri di distanza, come vede questa Atalanta che non vince e non segna? 
«Credo sia un momento difficile, ma non vedo una squadra in difficoltà. Anzi. Ho visto alcune partite, per esempio quella con la Fiorentina, e non meritavamo assolutamente di perdere. Giocare a Firenze in quel modo significa avere dei valori e avere tutto quello che serve per venire fuori da un momento come questo. È stato assegnato un rigore clamoroso che proprio non c’era e da quel momento la partita è cambiata, ma l’Atalanta è stata superiore. È mancata solo un po’ di fortuna, e la pelota, il pallone, non è finito in porta».

In momenti come questi, gli attaccanti sono nel mirino della critica: Zapata vive forse la situazione più difficile. Ci è passato anche lei, cosa si sente di consigliargli?
«È una cosa assolutamente normale, succede a tutti gli attaccanti. Anche a Cristiano Ronaldo, in avvio di stagione, è successa la stessa cosa. Poi lui è fortissimo e la squadra lo ha aiutato molto a trovare la via del gol anche in Italia. Sono periodi che capitano e non c’è altro da fare se non mettersi con ancora più intensità al lavoro. Per noi attaccanti non c’è altra via. Appena il pallone entra in porta la prima volta, poi, cambia tutto».

 

 

Come vede il numero 91 nerazzurro?
«Non deve smettere di cercare la via del gol. Secondo me sta giocando bene, mi piace perché tecnicamente è molto bravo e si spende tantissimo anche per la squadra, ma ciò che sta succedendo a lui è successo anche a me: gli serve la scintilla, il primo gol sarà seguito poi da tutti gli altri, che arriveranno da soli. Ne sono convinto».

In questa fase della stagione, anche il Papu sembra in difficoltà. La sua posizione è cambiata e non trova la giocata decisiva. A volte sembra incaponirsi in giocate da solista...
«È un giocatore che si può adattare a ogni posizione. Forse passare da esterno del 3-4-3 a una posizione più accentrata o sulla fascia opposta può averlo destabilizzato un po’ e gli serve tempo per ritrovare lo smalto, ma parliamo di un giocatore che ha qualità importanti. Salta l’uomo, fa la differenza in ogni partita e credo che sia solo un problema di...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 19 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 18 ottobre. In versione digitale, qui.

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