Rispetto dell'ambiente e risparmio

La geniale soluzione della Robur al problema dello smog nelle città

La geniale soluzione della Robur al problema dello smog nelle città
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Robur ha trovato una geniale soluzione al problema dell’inquinamento e delle polveri sottili in città; ed è pure conveniente per le famiglie. La storica azienda bergamasca lancia in questi giorni un nuovo, innovativo prodotto. Si chiama K18 ed è una pompa di calore per case e appartamenti che sfrutta appieno l’energia dell’aria, riducendo del 40 percento i costi dovuti al consumo di metano. L’innovazione più importante consiste nel fatto che la pompa è di piccole dimensioni, adatta quindi al settore residenziale. Inoltre, si può installare anche in edifici vecchi senza grandi lavori di ristrutturazione; K18 porterebbe a una riqualifica energetica immediata dell’immobile in questione. La diffusione di un simile prodotto ad alta tecnologia comporterebbe inoltre un deciso calo del livello di inquinamento dovuto alla combustione di gas metano, oltre a un sensibile risparmio per le famiglie. «I costi sono assimilabili a quelli di una caldaia tradizionale più sistema di pannelli solari, ma essendo un unico oggetto richiede meno manutenzione. Il risparmio del 40 percento nei consumi permette di ammortizzarla in qualche anno. Siamo comunque sotto i 10mila euro», spiegano alla Robur.

 

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L’inquinamento. Molti non sanno che a partire dal 2004 le emissioni di PM2.5 (particolato ancor più fine del PM10) in Italia sono dovute più agli impianti stazionari del residenziale che al trasporto su strada. La diffusione di K18 sarebbe quindi molto più incisiva sul problema rispetto alle famose (e inutili) domeniche a piedi. Lo stesso JRC (Joint Research Centre - Direzione Generale della Commissione Europea), in uno studio quantitativo su diverse tecnologie di climatizzazione, ha evidenziato che la pompa di calore K18 è la tecnologia a minor impatto ambientale complessivo in termini di emissioni dannose per la salute umana (NOx, PM, OCG). E questo anche rispetto a tecnologie tradizionali, come caldaie a condensazione, e tecnologie comunemente ritenute altamente performanti ed ecologiche, come  biomasse e pompe di calore elettriche.

La prima del suo genere.  K18 è la prima pompa di calore di piccola taglia che funziona a gas metano e ad aria. Le pompe di calore possono funzionare sfruttando anche l’energia del suolo o dell’acqua (di una falda), ma quelle sono tecnologie più dispendiose che richiedono anche scavi nel terreno e quindi poco adatte all’economia delle famiglie. K18 invece viene installata semplicemente, all’esterno dell’abitazione, e consente di riscaldare la casa, sia attraverso termosifoni sia tramite riscaldamento a pavimento, oppure può essere abbinata al boiler. L’unico limite è che non funziona con i condizionatori. È particolarmente vantaggiosa per il retrofit (la riqualificazione energetica) essendo un prodotto di classe ErP A++, cioè il top; un toccasana per quegli edifici un po’ vecchiotti che necessitano di un rinnovamento dal punto di vista energetico.

 

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La lunga genesi. Quella di K18 è una storia che parte da lontano, dal ciclo di assorbimento di Einstein del 1929/30, «che ne è stata la fonte di ispirazione», dicono quelli di Robur. Nel 1991 hanno acquistato il brevetto, arrivando nel 2004 a creare una prima pompa di calore GAHP, di grandi dimensioni. Circa 6/7 anni fa hanno pensato di ridurne la taglia: col sostegno della Commissione Europea, attraverso il Settimo Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico, e con l’aiuto di vari partner europei hanno sviluppato il gioiellino che oggi può finalmente fare il suo ingresso nel mercato.

La storia di Robur. L’azienda di Benito Guerra è nata nel 1956, sessant’anni fa esatti. Inizialmente produceva beccucci per le caldaie a gas. Nel 1976 è iniziata la produzione dei generatori di aria calda per riscaldare i capannoni. Un prodotto finito, in sé conchiuso e comodo, che introduceva inoltre il concetto di riscaldamento che «accendi e spegni a piacimento, come la luce». Nel 1982 la produzione si è ampliata con il termoconvettore per piccoli ambienti, civili e commerciali. Nel 1991 Robur acquisisce quindi il brevetto da Dometic (Electrolux) per una pompa di calore ad assorbimento. Nel 2004 arrivano finalmente sul mercato le prime pompe, denominate GAHP, che prendono il 40 percento dell’energia da fonti rinnovabili, consentendo quindi un risparmio equivalente nei consumi di metano. Il passo successivo è quello rappresentato da K18.

 

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L’ecologia. I prodotti Robur consentono quindi di risparmiare parecchio danaro, ma giovano parimenti all’ambiente. Basti sapere che una GAHP installata fa risparmiare ogni anno 1,6 tonnellate equivalenti di petrolio ed evita l'emissione di 4,2 tonnellate di CO2: è come mettere a dimora 599 alberi. «Ogni macchina che noi installiamo è un doveroso atto di rispetto verso il pianeta e la testimonianza concreta dell’identità più profonda di Robur: la coscienza ecologica. L'energia rinnovabile utilizzata interpreta al meglio l'esigenza sociale», ha affermato Benito Guerra, Presidente dell’azienda. I benefici economici e ambientali di K18 sono indubbi: la pompa è stata testata realmente, presso diversi edifici anche in Bergamasca, a partire dallo scorso settembre 2015. I dati sui minori consumi e minor inquinamento sopra menzionati non sono quindi frutto di calcoli astratti, ma corrispondono a misurazioni effettive.

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