Celebrità di ritorno

La notorietà della “regina degli scacchi” bergamasca (dopo il successo di Netflix)

Marina Brunello, 26enne di Rogno, è la miglior giocatrice d’Italia. Dopo la serie tratta dal romanzo di Walter Tevis, tutti la intervistano

La notorietà della “regina degli scacchi” bergamasca (dopo il successo di Netflix)
Pubblicato:
Aggiornato:

Che lei sia un fenomeno non è una novità. La notorietà di Marina Brunello, 26enne di Rogno, è però tornata prepotentemente a salire dopo il successo internazionale della bella serie di Netflix “La regina degli scacchi”, tratta da un romanzo di Walter Tevis sulla prima campionessa del notissimo gioco di strategia. Che in realtà non è mai esistita: è un campo in cui il titolo planetario è sempre stato appannaggio dei maschi, fino ad ora.

Marina, però, è quanto di più vicino ci sia in Italia (e non solo) alla protagonista della serie: campionessa nazionale a 14 anni, a 21 anni è diventata “Gran maestra della disciplina” e ha conquistato anche il titolo di Maestro internazionale. Oggi è la miglior giocatrice a livello italiano. Ha raggiunto il suo record Elo nell’agosto 2019: 2400 punti, 1° posto tra le giocatrici italiane e 67esima al mondo. Al suo attivo un oro individuale alle Olimpiadi di scacchi del 2018. E nelle ultime settimane tutti i grandi media la stanno intervistando. Il Corriere della Sera, edizione nazionale, primo fra tutti. Noi (ai tempi di Bergamopost) ne avevamo parlato tre anni fa, in occasione di uno dei suoi successi.

«Siamo una famiglia di scacchisti – racconta la 26enne –. Oltre alla sottoscritta ci sono anche mio fratello e mia sorella che praticano a loro volta scacchisti. Ho iniziato a 5 anni e adesso ho raggiunto il massimo livello». «In Italia non si era mai parlato tanto di scacchi – aggiunge – ma adesso, con una serie tv è diventata un’attrazione anche da noi». I segreti del suo successo? «Studio, applicazione e concentrazione».

Della serie, che ha visto (ma preferisce il libro), non le è piaciuta la storia dell’alcol (la protagonista beve molto e fa uso di droghe. «Nella realtà non funziona così. Nelle partite si è sempre al meglio, non ci si ubriaca prima. Il nostro è uno sport e valgono le regole degli sportivi».

Nata a Lovere nel 1994, Marina Brunello per 20 anni ha vissuto con la famiglia a Rogno, quindi si è trasferita a Padova dove si è laureata in Psicologia. Se perde, le brucia ancora e poi fa fatica ad addormentarsi. Sta lì a riesaminare le mosse, a pensare dove ha sbagliato, proprio come Beth Harmon, la protagonista della serie. «Una partita non è mai uguale all'altra e anche quando si studia, non si ripeterà mai una partita di torneo in modo identico. Si deve sempre adattare tutto quello che si vede, lo si deve assimilare e bisogna metterci del proprio quando gioca la partita. Il buon senso quindi è molto importante e si applica a tutto. Le regole degli scacchi sono poche, il bridge ne ha molto di più. Il resto è immaginazione, intuito e creatività».

Seguici sui nostri canali