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Una nuova copia della Magna Carta proprio ora che compie 800 anni

Una nuova copia della Magna Carta proprio ora che compie 800 anni
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Proprio nell’anno in cui spegne la bellezza di 800 candeline è stata diffusa la notizia del ritrovamento di una nuova copia della Magna Charta Libertatum. La scoperta sarebbe avvenuta nel Kent (contea inglese, a sud-est di Londra), tra gli scaffali degli archivi della sede dell'History & Library Centre. La pergamena riscoperta, secondo le prime quotazioni, varrebbe circa 10 milioni di euro e Nicholas Vincent, che si è occupato di capire se si trattasse di un falso, spera che in futuro potranno venire alla luce altre copie.

Inoltre, qualche giorno fa, per la prima volta nella storia, le ultime quattro copie sopravvissute della celebre Magna Carta sono state esposte a Londra. Le pergamene sono state presentate al pubblico in una mostra privata al Parlamento britannico a Westminster, dove hanno potuto partecipare all’evento solo 1.215 persone, estratte a sorte tra i nomi di tutti coloro che si erano candidati per partecipare a quest’evento. Delle quattro copie ancor oggi esistenti due sono conservate nella Biblioteca Nazionale, mentre le rimanenti sono rispettivamente custodite nelle cattedrali di Lincoln e di Salisbury.

 

 

Breve storia della Magna Carta. Prima di ricordare l’importanza di questo documento bisogna spendere qualche altra parola, utile per poter contestualizzarne il valore. Torniamo indietro di diversi anni, quando morì, nel 1199, Riccardo Cuor di Leone. Gli succede al trono il fratello Giovanni Senza Terra che, per difendere i possedimenti dei Plantageneti in Francia, ingaggiò una guerra contro il regno di Francia, recuperando finanziamenti tramite una forte tassazione nei confronti dei suoi baroni. A causa dell'esito negativo della spedizione francese e dalla successiva rivolta dei baroni, Giovanni Senza Terra, durante l'incontro con i ribelli avvenuto il 15 giugno 1215 nella brughiera di Runnymede, si vide costretto, in cambio della rinnovata obbedienza, a una serie di concessioni che costituirono il contenuto principale della Magna Carta.

Per la prima volta nella storia un monarca assoluto rinunciava a parte dei suoi diritti, accettava regole di giustizia neutrale, concedeva ai sudditi un organismo che li avrebbe rappresentati e s'impegnava a non promulgare nuove tasse senza l’approvazione di quest’ultimo. In seguito alla Magna Carta nacquero la Camera dei Lord, riservata alla grande nobiltà, e la Camera dei Comuni, dove erano rappresentati bassa nobiltà e borghesia.

Questo documento non solo cambiò la storia del diritto inglese, dunque, ma segnò una pietra miliare nella giustizia di tutto il mondo: il testo latino, infatti, viene considerato il fondatore della democrazia e delle libertà costituzionali. Per questa ragione molti storici affermano con certezza che abbia direttamente ispirato la Costituzione degli Stati Uniti del 1789 e la Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948.

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Gli archivisti della Cattedrale di Salisbury e uno dei manoscritti della Magna Carta. (AP Photo/Matt Dunham, Pool)

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Gli archivisti della Cattedrale di Salisbury e uno dei manoscritti della Magna Carta. (AP Photo/Matt Dunham, Pool)

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Gli archivisti della Cattedrale di Salisbury e uno dei manoscritti della Magna Carta. (AP Photo/Matt Dunham, Pool)

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Le quattro copie sopravvissute della Magna Carta. (AP Photo/Matt Dunham, Pool)

Ma qual è il documento più antico d’Europa? Nonostante i suoi ottocento anni, non è la Magna Carta. Si tratta di una tavoletta d’argilla vecchia di tremila anni. Il ritrovamento, avvenuto nei pressi del villaggio di Iklena (Peloponneso), era stato annunciato da Michael Cosmopoulos, docente di archeologia dell’Università del Missouri. Pur volendo fantasticare un po’ non si tratta né di una poesia né di un messaggio amoroso. Al contrario, le prime ricostruzioni l’hanno subito etichettata come documento finanziario.

La tavoletta è scritta da entrambe le parti e proprio su uno dei due fronti è stato riconosciuto un verbo che ha a che fare con la produzione, mentre sul lato opposto ci sarebbero dei nomi e numeri, forse, dicono i ricercatori, a indicare una lista di proprietà. Secondo gli storici, documenti di questo genere avevano una validità non più lunga di un anno, infatti, terminato il tempo previsto venivano tendenzialmente distrutti. Ma questo sarebbe sopravvissuto, arrivando fino ai giorni nostri, perché l’argilla con cui fu fatta non venne essiccata al sole, bensì cotta in una fornace.

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