Una storia nerazzurra

Quella passione dagli States nata per una vocale in più

Quella passione dagli States nata per una vocale in più
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Craig vive ad Albany, Stato di New York. Nell’immaginario collettivo, quando si sente parlare di città a queste latitudini sembra che stiano tutti con il braccio appoggiato alla Statua della Libertà e invece lo Stato di cui fa parte anche la Grande Mela, una delle città più visitate e conosciute al mondo, ha la sua capitale proprio ad Albany, che si trova a circa tre ore da Times Square. In questo lembo d’America affacciata sulle rive del fiume Hudson (lo stesso che scorre sotto il ponte di Verrazzano), il giovane americano che ci racconta la sua storia ha imparato a conoscere la Dea e ad apprezzarne le imprese. Nonostante le sei ore di fuso, la distanza da Bergamo e la bacheca senza grandi trofei da ammirare, Craig è atalantino e il suo profilo Twitter “Atalanta New York Supporters” conta oltre trecento followers. «Vivo a circa tre ore da New York – racconta dall’America – e la mia storia di tifo per l’Atalanta è molto particolare. Era il 28 ottobre del 2015, un mercoledì. La famiglia per cui lavoro in un bar gastronomico italiano qui ad Albany mi ha fatto conoscere per la prima volta il calcio italiano. Mi piaceva seguirlo, ho subito apprezzato la vostra Serie A, ma non avevo una squadra per cui tifare, dei colori a cui appassionarmi».

Spesso le cose capitano per caso e la passione di Craig per l’Atalanta è figlia di una piccola... variazione ortografica. «Sono un tifoso della squadra di baseball degli Atlanta Braves. Il figlio dei miei datori di lavoro un giorno mi ha detto: “Craig, perché non tifi Atalanta? In fondo si chiama come la tua squadra di baseball: il nome ha solo una vocale in più”. Ho detto che mi sembrava una buona idea e che ci avrei pensato. Mi sono subito informato sui giocatori, l’allenatore e la città e proprio quel giorno a Bergamo si giocava Atalanta-Lazio. Non mi è stato possibile vederla in televisione ma solo seguirla sulla App di “FotMob”: è arrivata una vittoria in rimonta. Mi è sembrato un segno del destino». Nell’era di Internet e della tecnologia ai massimi livelli, è un attimo trovare la soluzione per vedere le partite e infatti anche Craig si è presto organizzato. «Ho iniziato a guardare le partite su BeIn Sports, c’è la possibilità di vedere un po’ tutto. Anche su Rai International si riesce a seguire il vostro calcio. In quella stagione ci sono state sfide molto particolari come Atalanta-Palermo, con Migliaccio espulso quasi immediatamente, poi Atalanta-Roma con tanti gol e tanti cartellini, e altre gare di grande interesse. Mi sono appassionato al punto che ho iniziato a raccogliere su un quaderno dei pensieri sia prima che dopo le partite. È divertente».

 

 

Come ogni tifoso, anche Craig lega parecchi dei suoi ricordi ad alcuni giocatori. «L’adrenalina che mi dava Migliaccio è qualcosa di unico. Nel gennaio 2016 sono andati via sia Maxi Moralez che German Denis, è stata una stagione complicata, ma la stagione successiva tutto è tornato a essere splendido. Da quando è arrivato Gasperini è cambiato tutto, c’è stata l’avventura in Europa League ma soprattutto la squadra gioca a viso aperto contro ogni avversario. Adesso ci manca solo di battere la Juventus». Il racconto del tifoso americano si fa accorato, i messaggi su WhatsApp aiutano a dialogare con lui e si susseguono uno via l’altro. Si capisce come Craig sia stato letteralmente folgorato dalla passione per i nostri colori. «Se il turno di campionato si gioca alle 12.30 italiane, qui in America la sveglia suona alle 6 e mi metto pronto per seguire la partita. Ho anche un tatuaggio della Dea su un braccio. Provo veramente una grande passione per questi colori e per una squadra che spero di veder giocare presto anche in Champions League. Sarebbe fantastico».

La chiosa è dedicata a un sogno che Craig coltiva e che spera presto di trasformare in realtà. «Vorrei venire in Italia e assistere a una partita allo stadio di Bergamo. Fortunatamente, come ho detto, c’è la possibilità per seguire le partite in televisione, ma dal vivo dev’essere molto speciale, tutta un’altra cosa. Quel giorno sarà anche l’occasione giusta per sfoggiare le mie maglie atalantine: la prima l’ho acquistata su Ebay ed è quella di Luca Cigarini, a cui sono seguite quelle di German Denis e Gianpaolo Bellini. Quando ho scoperto che il sito ufficiale della Dea effettua anche spedizioni internazionali ho deciso di regalarmi una maglia ufficiale e personalizzata. I ragazzi in campo ci mettono il cuore, sono orgoglioso di seguirli dall’altra parte dell’Oceano Atlantico». Prima di salutarci, Craig ci svela di non essere il solo a tifare Atalanta dall’America. «Probabilmente ce ne saranno parecchi di tifosi come me. Io conosco un ragazzo che segue la Dea da Las Vegas». Visto come l’Atalanta diverte il proprio pubblico, non stupisce che ci sia un fan anche nella patria mondiale del divertimento.

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