Passione e dedizione

La gloriosa banda di Stezzano

La gloriosa banda di Stezzano
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Nel 1848 Johann Strauss compose la Marcia di Radetzky, il celebre brano voluto per omaggiare la riconquista di Milano da parte dell’omonimo feldmaresciallo austriaco. Siamo in pieno Risorgimento, un periodo a dir poco tumultuoso, in cui la vita del Regno Lombardo-Veneto era solcata da frequenti moti rivoluzionari diretti contro il dominio straniero. In questo periodo a Stezzano vide la luce l’Unione Filarmonica Stezzanese, la cui fondazione risale al 1854, così da rendere la banda l’associazione più antica presente in paese. «A farsi promotori della sua istituzione furono le famiglie nobiliari che risiedevano in paese, che si ispirarono alle bande militari austriache d e l l’epoca – spiega l’attuale presidente Gian Pietro Cattaneo –. Tra i fondatori abbiamo notizia che vi era anche Bernardo Caroli, fratello maggiore del famoso Luigi Caroli».

L'Unione Filarmonica Stezzanese. Da quel lontano giorno la banda iniziò ad animare con le proprie note i momenti più significativi della vita del paese. Il suo percorso l’ha portata, al termine della Seconda Guerra Mondiale, a divenire un’istituzione parrocchiale, mutando il nome in Corpo Musicale San Giovanni Battista. In seguito c’è stato il ricambio generazionale della fine degli Anni Sessanta – che vide l’ingresso di molti giovani, tra cui Gian Pietro, e delle prime ragazze – e dalla fondazione della scuola di musica per strumentisti alla metà degli Anni Settanta. Arrivando poi al 2006, quando la banda si è costituita in associazione autonoma – scegliendo il nome di Unione Filarmonica Stezzanese, come a rimarcare le proprie radici risorgimentali – pur mantenendo in vigore le convenzioni con il Comune e con la Parrocchia per le varie attività a cui si dedica in paese.

 

 

Un gruppo affiatato e un maestro d'eccezione. Oggi il gruppo, che dall’inizio del 2010 ha eletto a propria sede il Cascinetto, conta una cinquantina di membri ed è composto da tutti gli strumenti a fiato e a percussione dell’organico bandistico. A dirigere la banda è, dal 2010, il Maestro Cristian Crevena, che ha avuto il primo approccio con la musica proprio in questo ambiente, attraverso i corsi per bambini che furono introdotti a partire dagli Anni Ottanta. Un percorso musicale proseguito con il diploma al Conservatorio e coronato dall’ingresso come secondo fagotto nell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.

«Un direttore di banda si occupa di molte cose, in primo luogo naturalmente viene lo studio delle partiture e la scelta dei programmi, che a mio parere devono risultare accattivanti sia per il pubblico che per chi suona; per questo prediligo l’esecuzione di composizioni originali per banda, realizzate da autori contemporanei». In una banda, poi, l’affiatamento e l’armonia tra i suoi membri rappresentano la colonna portante dell’intero sistema, per questo un bravo Maestro deve essere in grado di occuparsi di tutti gli aspetti della gestione del gruppo, un vero e proprio microcosmo formato da persone dall’età molto differente: «Si va dai ragazzi delle scuole medie fino ai pensionati sessantenni; siamo una delle poche associazioni con un’età così variabile e il fatto che riusciamo a stare così bene insieme per me rappresenta già un piccolo miracolo».

 

 

Le esibizioni. L’Unione Filarmonica Stezzanese propone un vasto programma di concerti, l’ultimo dei quali è andato in scena lo scorso 30 settembre, ai piedi del campanile appena restaurato, ed è ancora ben vivo nelle orecchie dei cittadini di Stezzano. E poi ci sono gli appuntamenti fissi, come il concerto di Natale e il concerto che si tiene nel periodo estivo, senza dimenticare le esibizioni che ogni anno vanno in scena a maggio per gli alunni delle scuole primarie del paese. «Nelle nostre performance puntiamo sempre a sviluppare un programma legato a un tema, ad esempio il prossimo concerto di Natale verterà sui miti e le leggende – spiega il presidente –, inoltre per coinvolgere maggiormente il pubblico non di rado è prevista la partecipazione di attori o la lettura di brani».

E durante questi anni le esibizioni sono state allietate da tanti bei momenti: «Ogni concerto per noi è fonte di grande soddisfazione: siamo sempre contenti di esibirci per il nostro pubblico, che in questi anni è andato considerevolmente aumentando. Ricordo con grande piacere il concerto che si è tenuto due anni fa all’interno della Sala Eden in occasione del Giorno della Memoria, quando il pittore Oliviero Pass era tracciò le proprie pennellate sulla tela lasciandosi ispirare dalla nostra musica, fino a comporre un bellissimo dipinto». Ma oltre ai concerti c’è anche la partecipazione alle manifestazioni civili e religiose, dei momenti che certamente senza la presenza della banda perderebbero molta della loro carica emozionale.

 

 

I corsi per i giovanissimi. L’Unione Filarmonica Stezzanese, inoltre, ha avviato una serie di iniziative volte a stimolare l’amore per la musica fin dalla tenera età, come i corsi propedeutici che si rivolgono ai bambini dai tre anni d’età: «Durante questo percorso i bambini hanno modo di conoscere i vari strumenti e di scegliere il più adatto a loro – dice il Maestro Crevena –, noi a volte cerchiamo di indirizzarli un po’ nella scelta, ma alcuni vogliono suonare un particolare strumento a tutti i costi e quando la passione è così forte non c’è niente che riesca a fermarli». La scuola allievi, invece, conta una sessantina di ragazzi, alcuni dei quali fanno parte della Junior Band, una formazione bandistica in piena regola, che dà modo ai ragazzi di conoscere questa realtà prima del definitivo ingresso nella banda dei grandi. Da quest’anno, inoltre, durante l’ultima settimana di agosto ha preso il via un Cre tutto dedicato alla musica: «È stata un’iniziativa molto positiva con tredici bambini iscritti – commenta Gian Pietro –, tre di loro hanno apprezzato così tanto questa esperienza che hanno deciso di iscriversi ai nostri corsi, così come due genitori, che si sono fatti coinvolgere dall’amore per la musica dei loro figli».

Insomma, 163 anni dopo, i membri dell’Unione Filarmonica Stezzanese sono mossi dalla stessa identica passione delle origini e, con un passato così glorioso alle spalle, il futuro non può che splendere ancor più radioso.

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