L'11 giugno il nuovo film

Trilogia Jurassic Park, una leggenda raccontata con le scene più belle

Trilogia Jurassic Park, una leggenda raccontata con le scene più belle
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Giovedì 11 giungo uscirà Jurassic World, il quarto capitolo di uno tra i franchise più noti e commercialmente remunerativi di Hollywood. Il primo film del 1993 registrò uno degli incassi più clamorosi della storia del cinema, con circa un miliardo di dollari a fronte di un costo di produzione di “soli” 63 milioni. Per intendersi: film che oggi guadagnano cifre esorbitanti come gli Avengers costano sui 200 milioni; tenendo conto dell'inflazione è come se guadagnassero 3 miliardi. Una cifra praticamente impossibile. La capacità di Steven Spielberg di far fruttare in modo clamoroso le sue pellicole è ormai leggendaria: fin dai tempi dello Squalo il regista americano ha sempre saputo moltiplicare i dollari. Anche a livello artistico il primo capitolo è un gioiello assoluto, che anzi col passare degli anni migliora, come il vino buono. Si può tranquillamente affermare che Jurassic Park fu uno dei migliori film d'avventura/fantascienza mai prodotti.

L'idillio veniva in parte ridimensionato quattro anni più tardi con Il mondo perduto. L'effetto sorpresa era svanito, bisognava quindi fare qualcosa di più per stupire nuovamente. Il film puntava purtroppo sulla quantità, raddoppiando tutto e moltiplicando il numero dei dinosauri, le fughe rocambolesche eccetera, lasciando invece in secondo piano la sceneggiatura che era in realtà assai pretestuosa. La mano di Spielberg però rimaneva ben evidente e ci regalava alcune sequenze da manuale. Quasi che il film fosse un collage di tessere cinematografiche singole, momenti di divertimento con la cinepresa.

Infine, nel 2001 la saga fu affidata a un nome meno prestigioso come Joe Johnston, che ovviamente non riuscì dove lo stesso Spielberg aveva fallito. Quanto meno, il terzo film si faceva apprezzare per una maggiore snellezza, che permetteva di scongiurare la noia, ma di fatto segnava una chiusura in tono minore della trilogia. L'ironia di alcuni passaggi rivelavano gli intenti quasi parodistici di Johnston.

Tra i suoi alti e bassi, questa saga ci ha regalato momenti di grande cinema. Vediamo allora quali sono le 10 migliori sequenze della trilogia.

 

1) Il T-Rex si libera (I)

Milioni di spettatori devono aver provato un fremito di terrore misto ad eccitazione in questo straordinario episodio. La cosa più incredibile è la materialità tangibile del gigantesco dinosauro che muove i suoi passi tra le automobili. La scelta di realizzarlo fisicamente e utilizzare l'animazione stop-motion (e non con la grafica computerizzata) è uno dei punti di forza di questo passaggio. La scelta assai dispendiosa viene ripagata in modo clamoroso. La foschia e la pioggerella conferiscono un'atmosfera davvero ineguagliabile.

 

2) Benvenuti al Jurassic Park (I)

Spielberg non poteva introdurre meglio i dinosauri nel suo film. La scelta è poetica, da cinema autoriale più che da blockbuster. I brachiosauri sono inquadrati in lontananza, nella loro maestosa ed elegante imponenza. Ma l'emozione non è veicolata solo dalla vista dell'oggetto; lo stupore dello spettatore è in un certo senso imposto a priori dai primi piani di Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum che restano strabiliati dalla visione, e dalle musiche di John Williams che lasciano estasiati. Un momento indimenticabile, che Empire ha messo al 28esimo posto tra i momenti di cinema più magici di sempre.

 

3) Caravan giù dalla scogliera (II)

Dicevamo: Il mondo perduto non regge il confronto col primo film, ma è pieno di sequenze bellissime. Ad un certo punto i tirannosauri si arrabbiano e spingono il caravan dei protagonisti giù da una scogliera. Momento perfetto per  sfoderare una serie di virtuosismi alla cinepresa, che Spielberg ci fa credere di tenere ferma mentre il mezzo viene ribaltato e infine precipita. Chi soffre di vertigini deve aver sudato freddo quando Julianne Moore si muove lentamente su un vetro che la separa dalla voragine.

 

4) In cucina coi velociraptor (I)

Una sequenza di azione pura congegnata magnificamente. L'avventatezza dei giovani Lex e Tim è certamente una componente necessaria allo sviluppo dell'azione. Lo scenario della cucina è poi perfetto per creare delle dinamiche complesse, grazie a porte, banconi, corridoi, sportelli vari, superfici riflettenti. In un momento in cui il silenzio è necessario alla sopravvivenza, poteva esserci scelta più crudele di mettere i ragazzi in un luogo pieno di pentole e mestoli d'acciaio tintinnanti?

 

5) Non nell'erba alta! (II)

In un film che fa dell'esibizionismo il suo credo, una delle sequenze più raffinate è quella in cui il gruppo dei protagonisti scappa attraverso l'erba alta. In questo scenario i velociraptor la fanno da padrone e decimano letteralmente la comitiva. I dinosauri non si vedono quasi, ne captiamo i movimenti grazie alla scia che lasciano nell'erba. Da notare poi che subito dopo Spielberg si lascia andare all'azione esagerata con una lunga sequenza ricca di combattimenti poco credibili tra uomini e raptor.

 

6) T-Rex a San Diego (II)

Sul versante opposto, la spettacolarizzazione spinta che tanto piace a Hollywood ha un suo momento di esaltazione quando il T-Rex si scatena per le vie di San Diego. Messa in mani meno esperte, sarebbe stata una cafonata. Il regista riesce invece a tenere il bandolo della matassa senza perdersi nell'auto-compiacimento.

 

7) T-Rex vs Spinosauro (III)

Per molti è l'unica sequenza da salvare di Jurassic Park III. Forse è un giudizio troppo severo, ma di certo è un momento difficile da dimenticare. La capacità di sintesi è anche qui, come in tutto il film, il merito più grande. Certo, i dinosauri sono un po' inconsistenti, visto l'utilizzo della grafica al computer.

 

8) T-Rex nella tenda (II)

Il T-Rex va a banchettare nell'accampamento dei nostri. Ma prima che un solone si metta a gridare scatenando l'isterismo collettivo, il gigantesco animale esplora la tenda delle protagoniste, regalandoci uno dei momenti di contatto più ravvicinato con la bestia.

 

9) Addio Dennis (I)

Spielberg è un paladino della giustizia, si sa. Lo spregevole Dennis, il responsabile del disastro di Isla Nublar, non può morire normalmente. Prima deve venire umiliato. Ci pensa un dilofosauro, che prima di divorarlo lo acceca, permettendo al regista di mostrarci l'odiato Dennis coprirsi di ridicolo.

 

10) Il cellulare dentro lo Spinosauro (III)

Emblema del terzo film e del suo taglio ironico. I protagonisti si accorgono della presenza del dinosauro perché il cellulare del deceduto Nash suono all'interno del suo enorme stomaco. Trovata originale.

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